OSTRA – Non avrebbe risparmiato giorno al suo vicino di casa, di 62 anni, per insultarlo, aggredirlo, offendendolo e minacciandolo così: «Tu e tua madre dovete morire, tanto prima o poi vi ammazzo, dovete smettere di guardare dalla mia parte». Proprio un problema di confine avrebbe innescato i dissapori. L’imputata, 60 anni, aveva acquistato la casa, dove prima era stata in affitto, dal figlio della vicina, attaccata alla sua abitazione. La vicina però, 92 anni, non avrebbe tenuto le dovute distanze e avrebbe invaso speso la proprietà della 60enne. Alla fine la donna aveva messo una rete per non farla più passare. I rapporti si sarebbero fatti tesi. I fatti contestati sono riferiti alla fine del 2023. Dopo la denuncia del 62enne fatta ai carabinieri, ma ci sono procedimenti avviati anche dalla madre dell’uomo e dalla stessa imputata nelle vesti di vittima, la Procura ha chiesto il giudizio immediato per la stalker, 60 anni, di Ostra. Era accusata di stalking nei confronti del figlio della vicina. In tribunale il giudice Carlo Cimini ha assolto nei giorni scorsi l’imputata. Nel processo erano stati sentiti i testimoni, compreso il figlio dell’anziana che era rimasta a vivere nell’altra metà della casa non venduta ma confinante. Stando alle accuse l’imputata si sarebbe appostata per aggredire verbalmente il figlio dell’anziana quando lo vedeva rientrare in casa.
Offese e minacce di morte quali «tu e tua madre dovete morire, tanto prima o poi vi ammazzo, dovete smettere di guardare dalla mia parte». A dare man forte alla donna ci sarebbero stati anche i familiari che registravano e facevano foto per infastidire. Alla fine madre e figlio hanno istallato delle telecamere per riprendere le ingiurie che subivano. L’imputata, difesa dall’avvocato Raffaele Sebastianelli, ha negato tutto in aula sostenendo di essere lei la vittima dei vicini che l’avrebbero offesa dopo che aveva messo un recinzione per dividere le due proprietà. «Mi trovavo la signora sempre a casa mia – aveva detto l’imputata sentita in aula – non si rassegnava che quella non era più casa sua». L’anziana invece, in una denuncia, aveva spiegato come era la 60enne a trattarla male. Non era più libera nemmeno di stare dal balcone che la donna la riempiva di insulti. Avrebbe appeso anche un cartello con una mano che fa il dito medio rivolto all’anziana vicina. Solo screzi di vicinato.
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