Roma – Riservare la corsia preferenziale per i mutui sulla prima casa solo alle “giovani coppie under 30” che pensano di sposarsi. E’ questo, in sintesi, il contenuto dell’emendamento alla Legge di Bilancio a firma dei deputati di Forza Italia Roberto Pella e Francesco Cannizzaro, che in queste ore sta facendo più discutere.
La norma
Ad oggi la garanzia copre fino all’80% della quota capitale del mutuo ed è riconosciuta a tutti gli under 36, alle giovani coppie unite anche more uxorio da almeno due anni, alle famiglie con un solo genitore e figli minorenni. La legge di Bilancio 2024 ha poi esteso la misura anche ai nuclei familiari che includono tre figli di età inferiore a 21 anni e con un Isee non superiore a 40 mila euro. Ora la proposta di modifica, come detto, chiede invece di riservare la corsia preferenziale solo alle “giovani coppie under 30” che pensano di sposarsi.
Mutui, foto generica
Niente matrimonio, niente garanzie: la proposta di FI
Coppie giovani sì, ma solo quelle che hanno “un progetto di vita finalizzato al matrimonio”. E al massimo entro i 30 anni. L’emendamento in sostanza riscrive il perimetro dei beneficiari del Fondo di garanzia per i mutui sulla prima casa, istituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze nel dicembre del 2013 durante il governo Letta. Il fondo gestito da Consap, la società in house del ministero dell’Economia e delle Finanze, ha in dotazione 130 milioni per il prossimo anno e 270 per ciascuno dei due anni successivi. Per un totale di 670 milioni di euro. Il fondo è stato rifinanziato in Manovra e prolungato fino al 2027.
Scuole paritarie, la proposta di Fdl
A far discutere la classe parlamentare c’è anche l’emendamento presentato da Fratelli d’Italia sulle scuole paritarie. Prevede che dal 2025, alle famiglie che hanno un reddito Isee fino a 40mila euro, venga riconosciuto un voucher, “spendibile esclusivamente presso una scuola paritaria”, per un importo annuale massimo pari a euro 1.500 per ogni studente frequentante. Le scuole paritarie sono scuole la cui gestione è affidata a soggetti diversi da quelli statali, “che si impegnano – come si legge sul sito del Ministero dell’Istruzione – a contribuire alla realizzazione della finalità di istruzione ed educazione che la Costituzione assegna alla scuola e ottengono il riconoscimento della parità scolastica con le scuole statali”.
Si attende valutazione sull’ammissibilità
La manovra finanziaria è al vaglio della Commissione bilancio della Camera, gli emendamenti presentati sono in totale 4.561. L’obiettivo è di far scendere questo numero fino a 250, con una scrematura intermedia fissata a 600. Oggi, 15 novembre, è attesa la commissione valuterà l’ammissibilità delle richieste.
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