Cosa sapere sullo spurgo delle fogne in condominio e come si dividono le spese
Lo spurgo della fogna è una operazione talvolta necessaria durante l’anno per avere un funzionamento ottimale dell’impianto di scarico domestico. Le fogne condominiali rientrano tra i beni comuni del condominio, pertanto le spese di manutenzione per lo spurgo sono da dividere tra i condomini in base ai millesimi di ciascuno.
Ma cosa succede se all’interno dell’appartamento abitano gli inquilino con contratto di affitto, e non il proprietario? A chi spetta pagare l’operazione di spurgo, e in che misura? Ecco come è giusto comportarsi, in base al regolamento di condomino e al contratto di affitto.
Se la casa è in affitto chi paga lo spurgo della fogna?
Dal contratto di affitto derivano una serie di diritti e doveri ben definiti dalla legge. Tra questi c’è la divisione delle spese di manutenzione dell’immobile. In linea di massima, all’inquilino spettano le spese di manutenzione ordinaria mentre al proprietario le spese straordinarie. Per fare degli esempi, tra le spese ordinarie le spese relative alla pulizia e al mantenimento dell’immobile, mentre tra quelle stradine c’è la riparazione del tetto o dell’ascensore condominiale.
Un dubbio frequente riguarda lo spurgo della fogna, a chi spetta? Chi deve pagare e quanto? Secondo la Legge 392/78, articolo 9, i costi relativi allo spurgo delle fognature, dei pozzi neri e degli scarichi fanno parte dei lavori ordinari, quindi sono a carico dell’inquilino. Queste spese rientrano negli oneri accessori necessari per l’uso dei servizi comuni e non fanno parte delle spese di locazione, ma vengono richieste in base alle necessità.
Quindi qualora fossero necessari interventi per la pulizia dei tombini o per lo svuotamento della fossa settica, tali costi sono da attribuire all’affittuario, a meno che non sia specificato diversamente nel contratto di affitto.
Come dividere la spesa
Come detto, di norma le spese per lo spurgo della fogna condominiale spetta agli inquilini, anche se si tratta di contratti di breve durata (ad esempio i contratti per studenti universitari fuori sede).
Tuttavia l’affittuario può richiedere una verifica da parte di un perito per accertare se il problema della fognatura sia causato da un difetto strutturale dell’edificio. In questo caso lo spurgo della fogna sarebbe a carico del proprietario dell’immobile e l’inquilino può chiedere che gli venga rimborsata la somma versata.
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Essere in affitto ha diverse pro, tra cui la possibilità di spostarsi, ma anche diversi con “contro”: tra questi la mancanza di stabilità, l’impossibilità di personalizzare l’appartamento e la necessità di adeguarsi alle decisioni del proprietario. Non tutti però possono permettersi di acquistare una casa, considerando il prezzo elevato degli immobili e i tassi – ancora alti – dei mutui.
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