Negli ultimi mesi, il Decreto n. 69/2024, noto come “Salva Casa”, ha introdotto una ventata di innovazione nel settore edilizio, portando modifiche strutturali e semplificazioni per rendere più snelle e moderne le procedure di gestione delle costruzioni. Il Decreto mira a facilitare e accelerare l’approvazione dei progetti, andando incontro sia ai professionisti del settore sia alle amministrazioni locali, spesso appesantite da iter burocratici complessi.
Obiettivi del Governo
Nonostante le intenzioni riformatrici, l’applicazione pratica delle nuove norme non è priva di difficoltà. L’integrazione con le normative regionali e l’interpretazione di alcuni passaggi complessi stanno infatti generando incertezze tra i tecnici e le amministrazioni, che si trovano ancora a destreggiarsi tra disposizioni sovrapposte. Il Governo è al lavoro per risolvere queste problematiche, concentrandosi sulla revisione di strumenti essenziali come la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (Cila), la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (Scia) e il Permesso di Costruire, con l’obiettivo di uniformare le procedure e chiarire i dubbi interpretativi.
Aggiornare i Modelli Edilizi
L’approvazione del Decreto Salva Casa ha messo in luce l’esigenza urgente di aggiornare i modelli edilizi attualmente in uso, ormai obsoleti e incapaci di supportare le nuove sanatorie introdotte. La modulistica, risalente a circa dieci anni fa, non prevede tutte le specifiche richieste dalle recenti normative, creando ambiguità nelle applicazioni pratiche. L’aggiornamento di questi moduli potrebbe quindi risolvere numerose problematiche operative, come già accaduto con la modulistica Cila per il Superbonus. Per rispondere alle nuove esigenze del settore, il Governo ha istituito una commissione di esperti, composta da professionisti e rappresentanti delle imprese edili, che sta collaborando con il Ministero della Pubblica Amministrazione e il Ministero delle Infrastrutture. L’obiettivo è la revisione dei modelli di Cila, Scia e Permesso di Costruire, con un approccio rispettoso delle specificità locali. Il lavoro della commissione mira a far sì che questi nuovi moduli siano approvati dalla Conferenza Unificata, che include Governo, Regioni ed enti locali, per poi essere recepiti e implementati a livello regionale.
Focus sulla SCIA
In particolare, l’aggiornamento della Scia è tra i temi più complessi e urgenti, in quanto le diverse interpretazioni normative hanno creato difficoltà per tecnici e amministrazioni. La commissione è ora impegnata nel rendere questa procedura più lineare e comprensibile, così da facilitarne l’applicazione uniforme in tutto il Paese. A differenza di altre pratiche, la SCIA non richiede necessariamente un controllo preliminare da parte dell’amministrazione. Questo elemento ha portato spesso a interpretazioni ambigue, incrementando la complessità burocratica e l’incertezza per i proprietari.
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