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«Un numero di targa» per chiunque voglia affittare un appartamento o una stanza ai turisti; offensiva contro i croceristi, migliaia di viaggiatori mordi e fuggi,…

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«Un numero di targa» per chiunque voglia affittare un appartamento o una stanza ai turisti; offensiva contro i croceristi, migliaia di viaggiatori mordi e fuggi, trasportati con i pullman dal porto di Civitavecchia a Roma, dove solitamente lasciano solo disagi e spazzatura, per poi andarsene senza avere speso un euro. In sintesi: su due versanti, così Roma tenta di difendersi dalle degenerazioni di un fenomeno in sé positivo come il turismo. Non è certo il primo caso: a Barcellona hanno vietato l’apertura di nuovi hotel perché il centro è soffocato dall’assedio dei turisti soprattutto low cost, da Amsterdam a New York sono stati decisi limiti severi al dilagare di Airbnb (il sistema, su internet o con una app, con il quale vengono offerte stanze o appartamenti ai turisti).

LA SITUAZIONE
A Roma, secondo Federalberghi, ci sono cinquemila alloggi per turisti che operano nell’ombra dell’abusivismo, conosciuti al popolo della rete perché propongono la loro offerta su internet, sconosciuti però al fisco e al Comune, così non pagano le tasse. Valgono ogni giorno 15mila turisti fantasmi mai registrati in Questura. Tutto questo significa 35milioni di euro all’anno di tassa di soggiorno non incassata dal Comune. La stretta su Airbnb e similari, vale a dire tutta l’offerta extralberghiera che viola la legge (ovviamente vi sono tantissimi che affittano case e stanze ai turisti che invece la rispettano) è stata messa nero su bianco nelle modifiche alla legge regionale varata su proposta della giunta regionale.

LE NOVITÀ
Cosa cambia? Quando sarà esaurito il passaggio in consiglio regionale, la nuova normativa imporrà prima di tutto un codice identificativo a tutte le strutture alberghiere nelle differenti forme: affittacamere, ostelli per la gioventù, case e appartamenti per vacanze, case per ferie, bed & breakfast, country house, residenze di campagna, rifugi. Perché è importante il codice identificativo? Perché chiunque pubblica un annuncio alla ricerca di clienti dovrà specificarlo e in questo modo sarà più semplice verificare che comunichi alla questura la presenza dell’ospite e soprattutto paghi le tasse. All’Agenzia regionale del Turismo sarà creata una banca dati che potrà essere consultata sia dall’utenza, sia dalle autorità che devono svolgere i controlli. Un altro passaggio importante è quello che ridefinisce i confini del bed & breakfast. Si legge all’articolo nove del nuovo regolamento: «I B&B sono strutture che erogano ospitalità e servizio di prima colazione, dotate di un soggiorno con annessa cucina o angolo cottura, ed aventi un massimo di tre camere da destinare agli ospiti, con un totale complessivo di sei posti letto. Il titolare o il gestore deve avere la residenza o il domicilio nella struttura e si riserva una camera da letto all’interno della stessa». Sempre per fare uscire allo scoperto le migliaia di b&b e affittacamere abusivi, tutte le strutture ricettive dovranno «apporre all’esterno dell’immobile e in prossimità dell’entrata, in modo ben visibile al pubblico, la targa nella quale sono riportate la tipologia della struttura ricettiva, la denominazione, la classificazione, il recapito telefonico attivo 24 ore su 24, il sito internet, gli estremi della Scia (Segnalazione certificata di inizio attività), i periodi di apertura». Come è stata accolta questa riforma? Federalberghi Roma, che riunisci gli hotel e che denuncia la concorrenza sleale degli abusivi che spesso passano da Airbnb, ha giudicato positivamente le nuove norme. Ma paradossalmente anche Airbnb, il colosso che pubblica gli annunci di chi affitta stanze o appartamenti ai turisti, l’ha promossa: «Salutiamo con favore questo nuovo regolamento che introduce regole più giuste per l’home sharing, e permette agli host di continuare ad aprire le loro comunità a nuovi visitatori, portando benefici alle attività economiche locali». Va ricordato che anche l’assessore al Turismo del Comune di Roma, Adriano Meloni, guarda con preoccupazione all’avanzata dell’abusivismo, specialmente in centro dove si sta assistendo alla fuga dei residenti sostituiti da migliaia di b&b. In tutte le città del mondo con molte presenze turistiche si sta tentando di regolamentare l’onda di Airbnb e anche Meloni ha incontrato i vertici della multinazionale per chiedere più attenzione nel filtrare gli annunci e cancellare gli abusivi. In termini economici si sta parlando di qualcosa di enorme, come Airbnb testimonia: nel 2016 ha portato a Roma 750.000 visitatori, circa 10.000 romani li hanno accolti nelle loro case, «guadagnando in totale oltre 93 milioni di euro». «Il tipico host (colui che ospita) guadagna annualmente 5.500 euro condividendo i propri spazi per 50 notti».
CROCIERE

C’è poi il caso dei «croceristi», migliaia di turisti che ogni anno arrivano dal porto di Civitavecchia dove fanno tappa le grandi navi delle crociere. Spiega l’assessore al Turismo di Roma Capitale, Adriano Meloni: «Ci portano disagi, molti pullman turistici, rifiuti, traffico, ma non si fermano neppure una notte e dunque non spendono soldi. Stiamo dialogando con le grandi compagnie delle crociere, per convincerle a cambiare metodo». Due le idee sul tavolo: fare pagare una tassa di soggiorno anche ai croceristi o raggiungere un’intesa con le compagnie perché si alzi il livello dell’offerta, si prevedano tour di qualità a Roma, magari contemplando anche lo stop per una notte nella Capitale.
 

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