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Il Governo è pronto a varare un nuovo condono edilizio che potrà riguardare circa l’80 per cento delle case italiane. Il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, è infatti a lavoro per introdurre un insieme di norme finalizzate a regolarizzare le piccole difformità o le irregolarità strutturali che, secondo una stima del Consiglio nazionale degli ingegneri, presentano quasi 8 abitazioni su 10. L’obiettivo dell’intervento è, dunque, quello di consentire ai proprietari immobiliari, al cui interno sono state realizzate opere senza permesso di costruire o difformi dalla licenzia edilizia, di ristrutturare e vendere. In particolare, il pacchetto salva case, incide sulle difformità di natura formale, ovvero le difformità che riguardano errori di rappresentazione del progetto rispetto a quanto materialmente realizzato in cantiere per gli immobili realizzati prima del 1977; sulle difformità interne quali ad esempio lo spostamento di un tramezzo o aperture di porte e finestre, chiusura di verande, così come sulla cosiddetta “doppia conformità”.

In altre parole, il Mit (Ministero dei Trasporti) intente eliminare la complessa procedura che richiede per la sanatoria di elementi realizzati senza permessi o in difformità da permessi, la conformità degli stessi sia alle regole del tempo nel quale sono stati materialmente realizzati che alle regole del tempo nel quale viene chiesta la sanatoria. Ma vi sono altre novità importanti. La possibilità di riconoscere lo stato legittimo degli immobili costruiti prima del 1967, con la conseguenza che il riconoscimento dello stato di fatto degli immobili potrebbe sanare tutte le piccole irregolarità, ad esclusione degli abusi edilizi gravi, così come l’innalzamento delle tolleranze costruttive dal 2 per cento al 5 per cento rispetto al titolo edilizio, così come sostenuto dagli stessi tecnici che valutano la percentuale vigente del 2 per cento non idonea per gli immobili più datati.

Lo stesso ministro Salvini ha affermato che la ratio è quella di tutelare i piccoli proprietari e arginare il carico di lavoro degli uffici tecnici comunali, spesso sommersi dalle richieste di sanatorie in un’ottica di semplificazione amministrativa e specificando che non si tratta di un vero e proprio condono. La bozza di normativa è stata presentata nel corso della terza riunione tecnica sul Piano casa, tenutasi al Mit unitamente al Dipe (Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica) e ai rappresentanti di istituzioni, enti, associazioni, ordini professionali e fondazioni del settore, ed è in attesa del benestare di Palazzo Chigi. Un insieme normativo che mira, inoltre, a lungo termine, a realizzare un sostanziale e complessivo riordino del Testo unico Edilizia. Ma ricordiamo la regolarizzazione non sarà esente da oneri economici per chi intende regolarizzare propria proprietà. La proposta presentata è infatti quella di chiedere il pagamento di un costo commisurato e proporzionale al grado di difformità rispetto alle norme di edilizia. Di quanto si tratta? Ancora le relative entità non sono note.

Aggiornato il 12 aprile 2024 alle ore 16:24

 

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