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Bnl, la banca italiana del gruppo francese Bnp Paribas guidata da Elena Goitini, punta sulle filiere della Penisola. Lo fa attraverso il «Programma sviluppo eccellenze del Made in Italy», che vede accordi con varie aziende a capo di una filiera, per sostenere finanziariamente fornitori e imprese collegati, favorendo l’accesso al credito e offrendo condizioni e pricing competitivi, dando loro la possibilità di migliorare ed innovare l’offerta e sfruttare opportunità di export e apertura ai mercati internazionali, grazie anche al network globale di Bnp Paribas. Gli interventi possono spaziare dai finanziamenti a breve, medio e lungo termine, fino a strumenti specifici come il reverse factoring, il leasing e l’offerta di sistemi di pagamento innovativi. Uno degli accordi più rilevanti è stato fissato con Sacmi, gruppo che si occupa di fornitura di tecnologie avanzate per l’industria della ceramica, dei metalli, del packaging, del food and beverage e per la produzione di contenitori in plastica e di materiali avanzati. L’accordo vuole supportare le aziende fornitrici che producono beni strumentali — valutate dalla stessa Sacmi strategiche ed efficienti — facendo usufruire loro di miglioramenti nella valutazione del merito creditizio in condivisione con la capo filiera. Le imprese della filiera saranno più solide ed integrate nella catena produttiva, con benefici sulla qualità del prodotto finale, sulla capacità di fare investimenti e di aprirsi all’internazionalizzazione.

L’Osservatorio dei penalisti negli studi «multi practice»

Gli studi legali BonelliErede, Dentons, Dla Piper, Lca, Orrick, Pavia e Ansaldo e Rp Legal & Tax danno vita all’Osservatorio dei penalisti degli studi multipractice in Italia. L’Osservatorio è stato costituito dopo un anno di confronto e progettazione tra i soci fondatori: Francesco Sbisà di BonelliErede; Matteo Vizzardi di Dentons; Antonio Carino e Raffaella Quintana di Dla Piper; Matteo Uslenghi di Lca; Jean Paule Castagno di Orrick; Paola De Pascalis di Pavia e Ansaldo; Piero Magri e Alessandro Racano di Rp Legal & Tax. Seguendo l’ormai consolidato trend che rileva il crescente numero di avvocati penalisti negli studi multidisciplinari e l’evoluzione della figura professionale nell’ultimo decennio, l’Osservatorio vuole rappresentare un luogo di confronto e approfondimento di tutte le tematiche relative ai dipartimenti di diritto penale delle law firm multipractice e a tutti risulta chiaro che prevenire è meglio che curare… Per il primo biennio i soci fondatori hanno nominato quali membri del Comitato di presidenza Piero Magri (presidente), Jean-Paule Castagno e Paola De Pascalis che fanno parte del Comitato direttivo composto anche da Antonio Carino, Francesco Sbisà, Matteo Vizzardi e Matteo Uslenghi.

I dati del venture capital

Saranno presentati oggi i dati Vem, osservatorio che monitora l’attività del venture capital da fonte pubblica, sul primo semestre dell’anno. La mappatura e la elaborazione delle operazioni rilevate attraverso tutti i mezzi di comunicazione e realizzata dall’Osservatorio della Liuc business school, nato nel 2008 dalla collaborazione tra Aifi e Liuc – Università Cattaneo e realizzato grazie al contributo di Intesa Sanpaolo Innovation Center ed E. Morace & Co. Studio legale e al supporto istituzionale di Cdp venture capital sgr e Iban, ha portato ad avere una fotografia molto precisa del mondo degli investimenti in innovazione in Italia a oggi.

Ver Capital a quota 300 milioni (per ora)

Ver Capital ha raggiunto i 300 milioni di euro di raccolta con il fondo Ver Capital credit partners Smes VII. Un importante obiettivo raggiunto da Andrea Pescatori, fondatore di Ver capital, che però non ha intenzione di fermarsi. È infatti in corso il processo di modifica del regolamento del fondo per portare il target di raccolta a 400 milioni, da raggiungere entro la fine dell’anno.Dopo il first closing, che era avvenuto a fine ottobre 2020, a quota 225 milioni di euro e che aveva visto tra i sottoscrittori Cassa depositi e prestiti e Fei (Fondo europeo per gli investimenti), si aprono ora nuovi scenari per il fondo di private debt dedicato a medie imprese nazionali, con l’obiettivo di ampliare la loro capacità di accesso al credito, attraverso lo sviluppo di canali di finanziamento alternativi, e di supportarne le necessità di investimento. Il fondo ha, a regime, un target di circa 45 investimenti e, in via prevalente, focus su imprese con meno di 500 dipendenti. In questi mesi ha già finalizzato un terzo degli investimenti finanziando, tra le altre aziende come Business School 24, Italcanditi e il gruppo Cmc. «Il modello operativo adottato dal fondo, complementare al sistema bancario — spiega Andrea Pescatori, amministratore delegato della sgr indipendente — permette di finanziare, con l’erogazione diretta di finanziamenti, il cosiddetto direct lending, o con bond, le esigenze a medio-lungo termine di medie aziende italiane all’avanguardia, orientate all’export, con una governance trasparente e un adeguato profilo di rischio rendimento».

Xnext firma l’aumento da 5 milioni

L’innovazione è parte stessa del processo economico. In ogni settore. Lo conferma Xnext, la pmi fondata nel 2014 a Milano da Bruno Garavelli e Pietro Pozzi per sviluppare una tecnologia a raggi X, che ha ottenuto un finanziamento da 5 milioni di euro, attraverso un aumento di capitale sottoscritto dal fondo Neva First, gestito da Neva sgr, venture capital del gruppo Intesa Sanpaolo e del suo Innovation center. Xnext ha sviluppato XSpectra, tecnologia nata nel 2011 che oggi è uno dei sistemi di ispezione real time più innovativi e avanzati al mondo, in grado di rilevare non conformità di prodotto, come per esempio corpi estranei a bassa densità non altrimenti rilevabili e che sta avendo grande applicazione nell’ambito del food. L’operazione comporta anche la trasformazione di Xnext in società per azioni, un altro passo del piano di crescita di Xnext che, nel percorso disegnato, si dovrebbe concludere con la quotazione in Borsa.

 

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