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Venezia supera Scafati, Trento passa a Sassari e resta in vetta, primo squillo per Varese. I risultati della domenica #finsubito richiedi mutuo fino 100%


Di Davide Fumagalli. Il programma domenicale della 5a giornata in Serie A si apre al Taliercio dove l’Umana Reyer Venezia supera 75-69 in rimonta la Givova Scafati. La squadra di Neven Spahija è senza Parks e Ennis, però riesce a spuntarla: terza vittoria in una settimana dopo quelle di Pistoia e contro Amburgo in Eurocup, e primo successo interno in campionato che porta gli orogranata a quota 4 in classifica. Occasione persa invece per la Givova di Marcelo Nicola che si scioglie nel quarto periodo e incappa nel quarto stop di fila, restando quindi a quota 2.

Bang! Moretti con la tripla che lancia Venezia verso la vittoria

La Reyer si gode i 18 punti con 4 triple di Wiltjer, fondamentale nei momenti difficili del match, i 10 di McGruder e gli 8 di Casarin, ma l’MVP è Mfiondu Kabengele, dominante con 13 punti e 20 rimbalzi, 9 dei quali in attacco; da segnalare anche Davide Moretti, 4 punti con 1 su 9 al tiro e 1 su 4 al tiro, ma autore della tripla del +5 nell’ultimo minuto che di fatto manda al tappeto i campani. Per Scafati, che si rammarica per il 4 su 17 da tre e per il 13 su 21 ai liberi, non sono sufficienti i 17 punti di Cinciarini, i 14 si Stewart con però 6 perse (e una devastante schiacciata in testa a Kabengele nel finale), e i 10 con 10 rimbalzi di Pinkins. Il top scorer di Scafati è Rob Gray, 19 punti in 24′, e la sua uscita prematura per un infortunio al piede sinistro è determinante per le sorti dei gialloblu.

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Che giocata di Elijah Stewart! Decolla e schiaccia in testa a Kabengele

Il match del Taliercio è godibile nel primo tempo, Scafati tocca il +8 in avvio (10-18) ma Venezia risale la china mette anche il naso avanti (26-25) ma all’intervallo sono gli ospiti a comandare sul 40-37 per il canestro di Sorokas, innescato da un Cinciarini trascinatore e perfetto al tiro (3 su 3 dall’arco). A inizio ripresa la Reyer sbanda e crolla a -9 (40-49) però riesce a rimanere in scia con le giocate di voglia di Cinciarini, Tessitori e McGruder, poi è Wiltjer a chiudere lo strappo a suon di triple per il 55-55.

La sfida si decide nell’ultimo periodo, Scafati perde Gray per infortunio, ma resta a galla con Pinkins e Stewart: nel momento topico però Venezia sfrutta il suo maggior talento, torna davanti con Wiltjer, poi è Moretti, disastroso fin lì, a insaccare la bomba del 72-67.L’ultimo sussulto di Scafati è con Stewart, che decolla e piazza una schiacciata devastante in testa a Kabengele per il -3, però il centro canadese di rifà dall’altra parte, prende l’ennesimo rimbalzo e firma il gioco da tre punti che sigilla la vittoria dei suoi, 75-69.

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Umana Reyer Venezia-Givova Scafati 75-69

Venezia: Tessitori 6, McGruder 10, Lever ne, Casarin 8, Fernandez 7, Moretti 4, Janelidze ne, Kabengele 13, Wheatle 2, Simms 7, Wiltjer 18, Natale ne. All. Spahija.

Scafati: Gray 19, Sangiovanni ne, Zanelli, Ulaneo ne, Sorokas 5, Pezzella ne, Miaschi ne, Pinkins 10, Cinciarini 17, Stewart 14, Akin 2, Hruban 2. All. Nicola.

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Highlights: Venezia-Scafati 75-69

Di Daniele Fantini. Alla vigilia del big-match con Milano (domenica 3 novembre, ore 18.15 su DMAX), Trento è ancora lì. Sola in vetta con percorso netto in queste prime cinque gare di regular-season. La vittoria al Palaserradimigni nel big-match di DMAX arriva di carattere e squadra, rispondendo alle improvvise difficoltà incontrate nel quarto periodo dopo 30 minuti di sostanziale controllo. Perché l’Aquila, dopo aver torchiato la seconda peggior difesa del campionato con un avvio sprint da 26 punti arrivando a sfiorare i 70 all’ultimo mini-riposo, smarrisce il filo rischiando di incassare la dura reazione della Dinamo, ormai traballante sull’orlo del baratro. Tenuta a soli 8 punti in altrettanti minuti di quarto periodo, Trento ritrova freddezza e fiducia nel crunch-time facendo calare il sipario con un paio di grandi giocate di Selom Mawugbe e Myles Cale (11), molto positivo dalla panchina. Poi, dopo l’ultimo squillo della disperazione di Sokolowski per il -2 a 25″ dalla fine, sono Ford e Lamb a mettere in ghiaccio il risultato dalla lunetta.

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Niang d’astuzia e atletismo: schiaccia dopo la rimessa a inizio quarto

La conferma della bontà del lavoro svolto finora da coach Galbiati arriva attraverso i due grossi strappi costruiti nel primo e terzo periodo, dove la Dolomiti, innescata prima dall’ingresso spumeggiate di Jordan Ford (15) e poi da una scarica di triple di Anthony Lamb (18) al rientro dagli spogliatoi, apre per due volte un gap in doppia cifra dando l’impressione di essere piena padrona della gara. La capacità di resistere alla rimonta finale è un altro sintomo di chiaro benessere psicologico, di una squadra che può contare su una faretra ricca di armi da gestire nei momenti del bisogno.

Mentre Trento guarderà tutte dall’alto in basso per un’altra settimana almeno, Sassari (1-4) resta schiacciata nei bassifondi, incapace di trasportare in LBA il solidissimo avvio di stagione in FIBA Europe Cup (4-0). La tenuta difensiva, nonostante il miglioramento del quarto periodo, rimane sempre labile. E la panchina, eccezion fatta per un grande pomeriggio di Alessandro Cappelletti (14) continua a fornire poco alla causa. L’assenza di Mattia Udom pesa, così come l’opacità che frena Nate Renfro, ancora lontano dal giocatore ammirato in passato al PAOK.

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Banco di Sardegna Sassari-Dolomiti Energia Trentino 81-84

Sassari: Bibbins 20, Fobbs 6, Sokolowski 9, Halilovic 12, Bendzius 12; Cappelletti 14, Renfro 6, Tambone 2, Veronesi. N.e.: Udom, Vincini, Trucchetti. All.: Markovic.

Trento: Cale 11, Pecchia 6, Mawugbe 7, Lamb 18, Ellis 8; Ford 15, Niang 5, Forray 5, Bayehe 3, Zukauskas 6. All.: Galbiati.

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Highlights: Sassari-Trento 81-84

Nico Mannion è ancora out. Ma, anche senza il suo leader maximo, la Openjobmetis Varese coglie un successo fondamentale piegando la Estra Pistoia in un match dai chiari risvolti di lotta-salvezza. A Masnago si gioca, come sempre, una partita a ritmi vertiginosi, con proiezioni puntate sui 100 punti. Dopo un primo tempo altalenante, in cui Varese non riesce a conservare le 8 lunghezze di margine del primo riposo, il break determinante arriva al rientro in campo dagli spogliatoi. Quando la OJM annichilisce l’avversario con un terzo periodo tonante da 31-14 per il +14 del 30′ (78-64).

Il matador risponde al nome di Davide Alviti, super-responsabilizzato in una serata da 29 punti (career-high) con 6/10 dall’arco. Fatturato pesante anche per Jaylen Hands, a referto con 24 punti, mentre Jordan Harris, dato in uscita ma preferito comunque a Gabe Brown (out per turnover), risponde alle critiche con una prova solida da 14 punti dalla panchina. Varese riabbraccia anche il grande ex, Jaron “Nino” Johnson (6 punti in 25′), arrivato per dare maggior esperienza, fisicità ed equilibrio a una squadra mal assemblata.

Mentre Varese (1-4) lascia Napoli (0-5) sola a fondo classifica, unica squadra ancora senza vittorie, Pistoia (2-3) scivola nella zona destra della graduatoria. Le percentuali dal campo, ottime contro la peggior difesa del campionato (70% da due e 37% da tre), vengono affossate da 21 costosissime palle perse, sintomo di un ambiente molto tumultuoso dopo gli avvenimenti della scorsa settimana. Coach Dante Calabria, in rapporti difficili con la società, resta seduto per l’intero primo tempo, salvo poi provare a prendere in mano la squadra nella ripresa. In questa situazione che sfiora il grottesco, non servono i 20 punti di Maverick Lewis Rowan e i 18 di Luka Brajkovic, mentre Eric Paschall, ritornato in attività, gioca un’altra partita impalpabile da 3 punti con 1/5 al tiro in 14 minuti (-23 di plus/minus).

Openjobmetis Varese-Estra Pistoia 102-95

Varese: Gray 14, Librizzi 11, Hands 24, Johnson 6; Akobundu-Ehogu 3, Alviti 29, Fall 1. N.e.: Virginio, N’Guessan. All.: Mandole.

Pistoia: Christon 16, Paschall 3, Rowan 20, Forrest 2, Brajkovic 18; Della Rosa 9, Anumba, Saccaggi 11, Silins 16. N.e.: Boglio, Cemmi, Benetti. All.: Calabria.

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Highlights: Varese-Pistoia 102-95



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