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Secondo l’Ufficio Statistico dell’Unione europea, i crediti fiscali da bonus edilizi maturati nel 2024 devono tornare a essere contabilizzati come “non pagabili”

giovedì 25 luglio 2024


Redazione Build News



fonte Shutterstock

I crediti fiscali da Superbonus e bonus edilizi maturati nel 2024 devono tornare a essere contabilizzati come “non pagabili”.

Lo ha stabilito Eurostat (l’Ufficio Statistico dell’Unione europea) nel suo nuovo parere del 1° luglio 2024.

Il quadro

Il quadro che ora si delinea è il seguente: “il deficit da crediti maturati negli anni 2020-2021-2022-2023 è stato interamente contabilizzato in relazione a tali anni, mentre quello relativo ai crediti maturati a partire dal 2024 tornerà a essere sulle annualità che caratterizzano l’orizzonte temporale della detrazione corrispondente all’incentivo. Tutto ciò con una postilla dedicata alle limitatissime casistiche di deroga al blocco di cessione del credito: per i crediti generati in tale ambito, anche nel 2024, si continuerà a fare riferimento alla classificazione come pagabili”, spiega ANFIT (Associazione Nazionale per la Tutela della Finestra Made in Italy).

Questo risultato “è esplicativo dell’operato ‘anti opzioni alternative alla detrazione diretta’ portato avanti dal Governo in carica. Infatti, anche alla luce del ritorno sulla scena del patto di stabilità (sospeso dal 2020), lo schema che si è delineato consente di non far gravare in maniera particolarmente incisiva il peso dei crediti da bonus edilizi sul deficit dei prossimi 3 anni, lasciando spazio di manovra economica all’Esecutivo”, aggiunge ANFIT.

Il precedente parere di Eurostat del 26 settembre 2023

Ricordiamo che il 26 settembre 2023 Eurostat, nel suo parere sulla classificazione del Superbonus nelle statistiche di finanza pubblica, aveva confermato la proposta dell’Istat di classificare il Superbonus maturato sulle spese sostenute nel 2023 come credito “pagabile”, da registrare interamente in spesa nell’anno stesso. Ciò anche in ragione delle modifiche apportate nella normativa italiana nel corso del 2023 con il Decreto Legge n. 11 del 16 febbraio 2023, convertito dalla Legge n. 38 dell’11 aprile 2023, che, eliminando in via generale la trasferibilità e lo sconto in fattura dal 18 febbraio 2023, ha ristretto significativamente le possibilità di utilizzo del credito con conseguente possibile riclassificazione dello stesso nei conti nazionali come “non pagabile”.

Il trattamento contabile del Superbonus per gli anni 2020-2022

Eurostat era in precedenza intervenuto nel febbraio del 2023 con un ex-ante advice sul trattamento contabile del Superbonus per gli anni 2020-2022 sulla base della normativa allora in vigore. In quell’occasione, Eurostat aveva chiarito che le caratteristiche del credito di imposta, quali la trasferibilità, lo sconto in fattura e la possibilità di utilizzo oltre il debito fiscale dell’anno (perché utilizzabile in compensazione con ogni debito fiscale del beneficiario) configuravano lo stesso come un credito di tipo “pagabile”, da rappresentare nei conti delle amministrazioni pubbliche interamente in spesa nell’anno di maturazione dell’agevolazione, ossia nell’anno di sostenimento della spesa. Le caratteristiche suddette erano infatti ritenute indicatori sufficienti a garantire che un credito di imposta sia interamente utilizzato dai beneficiari in un certo momento, senza che importi rilevanti dello stesso siano persi, ossia non siano utilizzati in qualche modo dai beneficiari.

 

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