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Roma, 4 aprile 2024 – Dal tramezzo al piccolo soppalco, al divisorio in cartongesso per ricavare un piccolo vano in un locale: sono alcuni fra i lavori che si potranno sanare con il pacchetto salva-casa che sta preparando il Mit.

Un muratore al lavoro

Il pacchetto salva casa del Mit

Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sta  infatti preparando un pacchetto di norme per intervenire sulla casa, così come chiesto e auspicato anche dalle amministrazioni territoriali, dalle associazioni e dagli enti del settore edilizio.

Piccole irregolarità nell’80% delle case

Si tratta di una serie di misure che mirano a regolarizzare le piccole difformità o le irregolarità strutturali che interessano, secondo uno studio del Consiglio nazionale degli ingegneri, quasi l’80% del patrimonio immobiliare italiano. Lo fa sapere il Mit in una nota.

Condono?

In particolare si potranno sanare difformità di natura formale, legate alle incertezze interpretative della disciplina vigente; difformità edilizie ‘interne’, riguardanti singole unità immobiliari, a cui i proprietari hanno apportato lievi modifiche (tramezzi, soppalchi, divisori…).

Non sanabili oggi

Una serie di difformità che potevano essere sanate all’epoca di realizzazione dell’intervento, ma non sanabili oggi a causa della disciplina della “doppia conforme” che non consente di conseguire il permesso o la segnalazione in sanatoria per moltissimi interventi, dietro nel tempo.

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Cambi di destinazione d’uso

La norma allo studio sta valutando ancora i limiti per per permettere i cambi di destinazione d’uso degli immobili tra categorie omogenee.

Le linee di indirizzo

Queste linee di indirizzo su cui gli uffici si sono mossi, a seguito anche delle proposte raccolte nelle precedenti riunioni sul tema, e che hanno portato alla bozza normativa, sono state presentate nel corso della riunione sul piano casa, tenutasi al Mit alla presenza del vicepremier e ministro Matteo Salvini con il Dipe (dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica) e circa 50 tra istituzioni, enti, associazioni, ordini professionali e fondazioni del settore.

Obiettivo: tutelare i piccoli proprietari

L’obiettivo da proseguire da parte del ministero è quello di “tutelare i piccoli proprietari immobiliari che in molti casi attendono da decenni la regolarizzazione delle loro posizioni e che non riescono, spesso, a ristrutturare o vendere la propria casa. Allo stesso tempo deflazionare (alleggerire ndr) il lavoro degli uffici tecnici comunali, spesso sommersi dalle richieste di sanatorie. Alla luce della semplificazione e dell’efficienza amministrativa si è previsto anche di intervenire sulle procedure amministrative per garantire ai cittadini risposte certe in tempi certi”.

Ance: “Non è un condono”

“Non si tratta di un condono, il provvedimento mira a risolvere piccole difformità di natura formale all’interno delle case, difformità ante 1977, si tratta di cose assolutamente minimali interne agli alloggi”. Lo ha detto il vicepresidente dell’Ance, Stefano Betti, commentando le novità presente oggi al Mit per il tavolo sul piano casa, circa il pacchetto di norme salva-casa che il ministero sta preparando. “È un provvedimento interessante nel breve termine, ma è una goccia nel mare rispetto alle soluzioni che bisogna trovare nel medio e lungo termine”, ha spiegato Betti, sottolineando che innanzitutto bisogna “rivedere” sia il Testo unico sull’edilizia che la Legge nazionale urbanistica, strumenti ormai “vecchi” e “non adeguati” per lavorare nell’ambito di una “rigenerazione urbana”.

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Lega: “Merito di Salvini”

“Avanti con la norma salva-casa annunciata dal Ministero delle Infrastrutture e i trasporti. Con Matteo Salvini, ministro del fare, si mette uno stop a troppi anni di burocrazia, semplificando la vita a cittadini e uffici comunali, oberati da pratiche per piccole difformità e irregolarità. Fatti concreti, nel nome della semplificazione e dell’efficienza”. Così la senatrice della Lega Elena Murelli. “Le ragioni principali che attualmente spingono i proprietari a tenere sfitti così tanti immobili sono la paura di non ricevere il canone d’affitto, il timore di non riuscire a rientrare agevolmente in possesso dell’immobile e l’esigenza di fare lavori di ristrutturazione per renderlo adatto ad essere affittato per i quali non si dispone delle necessarie risorse. Dare risposta a queste paure, intervenendo su una normativa che mostra tutti i suoi anni, è compito del legislatore: sarà importante poi il contributo di tutto un sistema privato che ha idee e risorse per aiutarlo in questo compito, forse non facile, ma necessario e possibile. Grazie al Ministro Salvini che prosegue sul Piano casa”.

 

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