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(ANSA) – CATANIA, 21 DIC – Beni per circa 700mila euro sono
stati sequestrati dalla Guardia di finanza all’imprenditore
Patrizio Argenterio, 28 anni, condannato per bancarotta
fraudolenta e preferenziale, false comunicazioni sociali e
omesso versamento dell’Iva a nell’ambito di un procedimento
avviato dalla Procura di Catania. Il provvedimento è stato
eseguito da Finanziari del comando provinciale del capoluogo
etneo e di quello di Brescia.
Al centro delle indagini, del nucleo di Polizia economico
finanziaria della Guardia di finanza di Catania, il fallimento,
nel 2017, della società “Qe S.r.l.”, operante nel settore dei
servizi di call e contact center. Secondo l’accusa Argenterio,
“in qualità amministratore della società , avrebbe aggravato il
dissesto della società per effetto di operazioni dolose e
pagamenti preferenziali, omettendo il versamento dei tributi per
oltre 1,1 milioni di euro nonché distraendo liquidità e asset
aziendali a favore di altre persone giuridiche, anche correlate
a suoi familiari, per circa 400 mila euro”. Secondo la Procura,
inoltre. l’imprenditore, prima del fallimento, “avrebbe fatto
ricorso a diversi artifizi contabili in bilancio allo scopo di
occultare il reale stato di salute dell’impresa, esponendo poste
attive in realtà inesistenti e omettendo di indicare i debiti
Iva, il tutto per importi rilevanti nell’ordine di diversi
milioni di euro”.
Il Tribunale di Catania ha condannato Argenterio a tre anni
e sei mesi di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici,
disponendo la confisca di una villa di 12 vani e la relativa
dependance composta da quattro vani in provincia di Brescia,
opere d’arte e denaro contante per un valore complessivo di
circa 700 mila euro. (ANSA).
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