Bologna, 26 ottobre 2024 – Guerre Stellari si prende il Modernissimo. E monopolizza per una vera ‘experience’ questa serata, dalle 17,45, quando inizierà ’Guerre Stellari’, fino a circa l’una di notte, quando sarà concluso ‘Il ritorno dello Jedi’ che viene proiettato alle 22,30, dopo ‘L’impero colpisce ancora’ delle 20. Insomma, è Trilogia night!
Tanto che chi si presenterà vestito in perfetto stile Jedi, riceverà anche un ingresso ridotto… c’è da credere che potrebbe davvero succedere. Ma come nasce un mito? Innanzitutto nasce nel 1977, con quel primo film scritto e diretto da George Lucas “ambientato ‘tanto tempo fa’ in una galassia immaginaria governata dal tirannico Impero Galattico”, che per molti bambini e bambine dell’epoca è stato una visione talmente innovativa, da forgiarne il carattere e sicuramente il parco delle proprie passioni.
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Il successo planetario lo rese il film dal maggior incasso nella storia del cinema, superando gli incassi de Lo squalo di Steven Spielberg del 1975, fino all’uscita di ’E.T. l’extra-terrestre’ nel 1982. Nel Nord America, aggiornato al tasso d’inflazione, Guerre stellari rimane tutt’oggi il secondo film dal maggior incasso di sempre (dopo Via col vento), con oltre 178 milioni di biglietti venduti. Possiamo immaginare questa serata con anche i seguiti del 1980 e del 1982, come una bolla in cui si spenderanno tutti gli aneddoti a disposizione, cosa che non v’è dubbio, per la saga Guerre Stellari e sequel sono tantissimi. Ad esempio ne ’L’impero colpisce ancora’ c’è la mitica frase “Luke, sono tuo padre”, ad oggi una delle più iconiche e famose della storia del cinema (conosciuta anche da chi non ha visto il film), il segreto di Dart Fener fu tenuto nascosto a tutti fino all’ultimo. Prima di girare la scena, gli unici a sapere della paternità di Vader erano Lucas, il regista Kershner e il produttore Kurtz.
Innanzitutto, essa fu girata con una frase diversa, perché l’attore che impersonava Darth Vader, David Prowse, esclamò infatti: “Obi-Wan ha ucciso tuo padre”. Solo nella fase di doppiaggio venne inserita la vera frase. Dal punto di vista iconico-frivolo, invece (seppur denotino l’estrema ricerca data da Lucas per trucco parrucco e costumi), leggendarie rimangono le pettinature di Leia, al secolo Carrie Fisher: tra queste nessuna è più curiosa degli chignon a spirale. Sono state suggerite molte teorie sui modelli di George Lucas, dalle guerrigliere messicane alla scultura iberica conosciuta come la Dama di Elche. Tuttavia, basandosi sull’archivio fotografico di Lucas, ciò che ispirò l’acconciatura furono le donne di etnia hopi, in Arizona. Questa pettinatura, nota come fiore di zucca, è tipica delle donne nubili ed è realizzata con degli archi di legno attorno a cui si arrotolano i capelli. Sembra che fu scelta perché Lucas non desiderava che Leia avesse l’aspetto della classica principessa e preferì dunque uno stile diverso.
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