Il testo della manovra di Bilancio 2025 è stato approvato ed è quindi confermato il 50% di incentivo per la ristrutturazione delle prime case, novità anche per l’ecobonus e il sismabonus; ma questa settimana si è parlato anche di IVA per il rilievo misure e certificatori energetici. Scopriamo cosa è successo nel comparto dell’edilizia
Bonus edilizi, modifiche e proroghe
Il testo della manovra di Bilancio 2025, approvato dal Quirinale, è stato depositato alla Camera per l’esame. Molte le novità importanti nell’ambito dei bonus in edilizia.
La bozza dell’esecutivo cambia ancora la normativa per il Superbonus inserendo un taglio retroattivo: dal prossimo anno resta al 65% per le spese sostenute nell’anno 2025 limitando però l’accesso solo per gli interventi per i quali, “alla data del 15 ottobre 2024 risulti: a) presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA), se gli interventi sono diversi da quelli effettuati dai condomini; b) adottata la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori e presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA), se gli interventi sono effettuati dai condomini; c) presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo, se gli interventi comportano la demolizione e la ricostruzione degli edifici”.
Per le spese del 2023 il Disegno di legge stabilisce che la detrazione del Superbonus potrà essere spalmata in 10 anni invece che in quattro, accogliendo richieste giunte da più parti. Il 2023 era infatti l’unico anno rimasto fuori dagli ultimi interventi di spalmatura decisi nel corso degli anni.
Come da anticipazioni dei giorni scorsi, per il Bonus ristrutturazioni sarà confermato il 50% di detrazione anche nel 2025 solo per le prime case di proprietà (o di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare adibita ad abitazione principale), aliquota che passerà al 36% nel 2026 e nel 2027. Per le seconde case invece scenderà al 36% l’anno prossimo e al 30% nel 2026.
Per il Sismabonus, non ci sarà più lo sconto fino all’85%, ma si passerà al 50% per le prime case e al 36% per gli altri immobili.
La legge di Bilancio abbassa anche dal 65% al 50% l’Ecobonus destinato alle prime case e al 36% per le seconde.
Il Bonus per la rimozione di barriere architettoniche è confermato al 75%, sempre escludendo gli infissi.
Settimana prossima inizieranno le audizioni davanti alle commissioni Bilancio del Parlamento, mentre si prevede il termine degli emendamenti fra l’8 e il 10 novembre.
Professione certificatore energetico
Dal 2009, da quando il certificato è obbligatorio per vendere o affittare casa o dopo una ristrutturazione, sono stati depositati 6,195 milioni di attestati di prestazione energetica (banca dati SIAPE) da quasi 127mila professionisti abilitati come certificatori (ingegneri, architetti e geometri).
Questi i dati riportati nell’ultimo rapporto ENEA-CTI (Comitato termotecnico italiano) sulla certificazione energetica.
Il numero dei certificatori energetici accreditati in almeno uno degli elenchi regionali rimane comunque parziale in quanto non tutte le regioni hanno istituito un proprio elenco (Sardegna e Marche), inoltre a Bolzano c’è un diverso sistema di certificazione (Casaclima) e in alcuni casi non sono stati forniti il numero iscritti all’ENEA.
Dal sondaggio, che ha coinvolto 10.301 certificatori, risulta che il 70% del campione emette meno di 20 APE l’anno; mentre per i compensi il 41% si colloca nella fascia da 200 a 300 euro sia per il residenziale sia per il non residenziale, in crescita rispetto al 2022.
IVA al 22% per il rilievo di misure per serramenti
Per il solo servizio di rilievo misure per una futura installazione e fornitura di infissi nella sede legale e/o operativa di un’azienda, il serramentista deve emettere la fattura con IVA al 22%.
Infatti, come risponde un esperto sul Corriere delle Sera, il rilievo delle misure, pur essendo propedeutico alla fornitura e posa in opera degli infissi, non rientra nell’ambito del completamento di edifici, secondo i criteri impartiti dall’Agenzia delle Entrate con la circolare 14/E/2014.
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