La Certificazione Unica รจ quel documento con il quale il datore di lavoro oppure il committente certifica la percezione di un reddito da parte di un lavoratore dipendente, parasubordinato o autonomo.
La CU deve essere trasmessa entro il 16 marzo del 2023. Sono due gli obblighi che deve assolvere chi produce la certificazione unica: trasmetterla allโAgenzia delle entrate e consegnarla al lavoratore.
Cosa accade se la certificazione unica presenta degli errori? Il lavoratore ha lโimportante compito di verificare che i dati inseriti siano corretti. Cosa deve fare se rileva errori? Cosa succede se non riceve la CU corretta?
Cosโรจ e a cosa serve la Certificazione Unica
La Certificazione Unica, ex Cud, รจ un documento molto importante attraverso il quale il sostituto dโimposta comunica allโAgenzia delle entrate e al lavoratore (sostituito) lโammontare dei redditi annuali percepiti da questโultimo.
In particolar modo, nella Cu sono contenuti:
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I dati anagrafi del lavoratore;
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I dati del datore di lavoro o dellโEnte che ha elaborato il documento;
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Le informazioni sul reddito;
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Ove presenti, i dati dei familiari a carico;
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Ove presenti, eventuali contributi e Tfr;
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Redditi da lavoro autonomo e redditi diversi;
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Redditi percepiti e le ritenute subite relativamente agli affitti brevi;
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Destinazione 2ร1000, 5ร1000 e 8ร1000 dellโIrpef.
La scadenza per lโinvio telematico della Cu allโAgenzia delle entrate e al lavoratore รจ fissata al 16 marzo 2023. La Certificazione Unica, quindi, contiene informazioni molto importanti per la predisposizione della dichiarazione precompilata e per la presentazione della dichiarazione dei redditi (Modello 730 o Modello Redditi).
Invece, per quanto riguarda i redditi che non vanno nella precompilata, cโรจ tempo fino al 31 ottobre per lโinvio telematico.
Cosa succede in caso di Cu sbagliata
Puรฒ capitare che la Certificazione Unica trasmessa presenti degli errori riferiti, per esempio, agli elementi reddituali. Ci possono essere molte ragioni alla base dellโincongruenza: si pensi allโindicazione di un corrispettivo dovuto, ma non erogato oppure allโerrata applicazione del principio di cassa.
Quali sono gli errori piรน frequenti? Possono esserci diverse omissioni o incongruenze che il lavoratore puรฒ facilmente individuare. Possiamo fare alcuni esempi: il codice fiscale del sostituito errato cosรฌ come i codici fiscali dei familiari a carico, lโindicazione di un diverso domicilio fiscale.
Tra le omissioni possono figurare, per esempio, quelle relative alle detrazioni o al trattamento integrativo. Si pensi, anche, come giร detto, allโindicazione di un corrispettivo non erogato.
A prescindere da quale sia lโerrore o il motivo, il contribuente deve richiederne la correzione, anche se i termini di presentazione per la trasmissione telematica sono scaduti. Infatti, la Cu giร inviata puรฒ essere nuovamente trasmessa, con finalitร di correzione, anche dopo la scadenza dei termini ordinari.
Cosa cambia? Le sanzioni a carico del sostituto dโimposta:
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Nel caso di trasmissione entro sessanta giorni dalla scadenza, viene applicata una sanzione di 33,33 euro;
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Se viene trasmessa oltre sessanta giorni dalla scadenza dei termini, viene applicata una sanzione di 100 euro.
Come inviare la Cu rettificativa? Allโinterno del Frontespizio, nella sezione โTipo di comunicazioneโ, si dovrร barrare la casella โAnnullamentoโ o โSostituzioneโ, a seconda dei casi.
Si deve barrare la casella โAnnullamentoโ, quando si vuole compilare una nuova Cu e annullare la precedente. Si deve barrare la casella โSostituzioneโ quando si vuole compilare una nuova Cu comprensiva delle modifiche.
Cosa deve fare il lavoratore in caso di Cu sbagliata? Il lavoratore che riceve una Cu errata entro il 16 marzo 2023 deve comunicarlo immediatamente al datore di lavoro oppure al committente, affinchรฉ possa inviare una certificazione rettificativa.
Cu errata non corretta, cosa compilare nella dichiarazione dei redditi
Non sempre il datore di lavoro o il committente effettua la correzione della Certificazione Unica errata.
In casi come questi, il lavoratore si ritrova attestato un reddito diverso da quello effettivamente percepito. Si pensi, per esempio, al caso in cui il reddito percepito sia inferiore rispetto a quello certificato nella Cu.
Il contribuente rischia di versare imposte sui redditi superiori rispetto a quelle che dovrebbe di norma versare sui redditi effettivamente percepiti. Per evitare un rischio di questo tipo, il contribuente รจ tenuto comunque ad inserire nella dichiarazione dei redditi i dati contenuti nella Certificazione Unica; tuttavia, per non versare imposte non dovute dovrร indicare nel Quadro C i redditi risultanti dalla Cu in suo possesso e indicare la quota di reddito certificata, ma non percepita nel rigo E6:
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Nella colonna 1 deve riportare il codice 21;
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Nella colonna 2 deve indicare lโimporto reddituale non effettivamente percepito.
In casi come questi, si consiglia di conservare tutta la documentazione che dimostri effettivamente che il reddito non รจ stato percepito.
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