Commercialisti: apprezzamento per lo schema di decreto correttivo del Codice della crisi
A breve sarà approdato, in Consiglio dei ministri, lo schema di decreto correttivo del Codice della crisi, con cui si intende chiarire e migliorare il testo del DLgs 14/2019 (CNDCEC – comunicato 06 maggio 2024)
Lo schema di decreto correttivo del Codice della crisi circolato in questi giorni, rappresenta una svolta fondamentale per la piena riuscita dello stesso codice. Le modifiche al testo sono estremamente significative, sia per i professionisti ordinistici impegnati nella gestione della crisi di impresa, sia per la riuscita di alcuni nuovi istituti previsti dal Codice”. Lo ha affermato il presidente de commercialisti.
Il numero uno della categoria, che è anche componente dell’Osservatorio permanente sulla crisi di impresa istituito presso il Ministero della Giustizia, sottolinea come “alcune delle novità contenute nello schema di correttivo sono state fortemente volute dai commercialisti, che hanno lavorato in accordo con il Consiglio nazionale forense, confrontandosi costantemente con il Ministro e con il Viceministro. Se approvate le modifiche apportante al testo, consentiranno di superare ampiamente importanti criticità alla base della prima stagione del Codice della crisi.
“Decisamente apprezzabili” – secondo il presidente – le proposte di modifica all’art. 25-octeis in cui viene rivisto il meccanismo della segnalazione anticipata per l’emersione della crisi di impresa. In particolare, per quanto di più stretto interesse dei Commercialisti, il testo del decreto contiene la riformulazione, sollecitata da tempo dal Consiglio Nazionale, dell’art. 25-octies circostanziando in modo adeguato i termini della negligenza colpevole dell’organo di controllo attenuandola o escludendola laddove abbia effettuato la segnalazione, indicando altresì un termine, 60 giorni, e facendolo decorrere dalla effettiva conoscenza e non solo teorica conoscibilità”.
Tra le modifiche previste anche quelle all’art. 356 del Codice. “L’albo dei Gestori diventerebbe elenco – ha sottolineato il presidente – con un riconoscimento delle prerogative degli Ordini professionali vigilati dal Ministero che, per definizione normativa, sovrintendono alla gestione degli albi. Si differenziano così i professionisti ordinistici da quanti non lo sono: per loro verrebbe finalmente meno l’obbligo del tirocinio attualmente previsto nel testo vigente”. Prevista anche una significativa riduzione degli obblighi di aggiornamento.
Altra novità fortemente sostenuta dai commercialisti è quella che dovrebbe interessare la composizione negoziata. Anticipando i contenuti del decreto di attuazione della delega fiscale, il Codice della crisi dovrebbe essere integrato con una disposizione di nuovo conio recante la disciplina di accordi transattivi per crediti tributari o contributivi. “Trattandosi di un accordo di natura privatistica che viene validato dal tribunale con i creditori pubblici – ha commentato -, si confida nella novità per favorire la diffusione della composizione negoziata e la riuscita delle trattative nei casi in cui l’indebitamento principale sia verso l’Erario.
di Ilia Sorvillo
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