Sugli incentivi alle imprese per i progetti legati alla transizione 5.0, il ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) e Confindustria stanno lavorando in sintonia per fornire chiarimenti e facilitare l’accesso al nuovo pacchetto di incentivi dedicato agli investimenti in digitalizzazione, transizione green e formazione del personale. Lo hanno affermato il ministro delle Imprese Adolfo Urso e il presidente di Confindustria Emanuele Orsini al termine di un incontro a Palazzo Piacentini, sede del Mimit.
Piano Transizione 5.0, possibile innalzamento delle aliquote
Urso ha incontrato una delegazione di Confindustria guidata da Orsini, insieme al vice presidente per la politica industriale e il Made in Italy, Marco Nocivelli, e al Direttore generale, Maurizio Tarquini, per un confronto sul Piano Transizione 5.0 a poco più di un mese dall’apertura della piattaforma avvenuta lo scorso 11 settembre.
Al termine della riunione il ministro ha annunciato che, in accordo con Confindustria, nei prossimi giorni verranno presentate alcune modifiche richieste dal tessuto produttivo per aumentarne l’accessibilità, tra cui l’innalzamento delle aliquote, chiarimenti e ulteriori semplificazioni delle procedure.
Sul piatto 6,3 miliardi per il digitale green
Il piano Transizione 5.0 ha messo a disposizione 6,3 miliardi di euro per il biennio 2024-2025. Ad agosto è stato infatti pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto attuativo del programma promosso dal Mimit che si pone l’obiettivo di supportare e traghettare il passaggio dei processi produttivi a un modello energetico efficiente, sostenibile e basato su fonti rinnovabili supportando gli investimenti in digitalizzazione, transizione green e formazione del personale.
Sul piatto, nel complesso, per le imprese ci sono quasi 13 miliardi di euro. Di questi, 6,3 miliardi provengono dal programma RePower Eu e finanzieranno il Piano Transizione 5.0, mentre altri 6,4 miliardi, già previsti dalla legge di bilancio, saranno a disposizione per il Piano Transizione 4.0.
Come accedere agli incentivi
La piattaforma per la prenotazione degli incentivi è attiva sul sito del Gse, ente incaricato della gestione delle agevolazioni e del credito per conto del Mimit. La pagina web, previo accesso attraverso Spid, guiderà le imprese nell’adempiere correttamente agli oneri documentali previsti dal decreto.
Le imprese potranno infatti usufruire del beneficio fiscale automaticamente, senza alcuna istruttoria e valutazione preliminare. Tutti i tipi attività sono coinvolti, senza distinzione di dimensione, settore e territorio; inoltre gli incentivi 5.0 sono cumulabili con altre agevolazioni finanziate con risorse nazionali a eccezione del credito d’imposta Transizione 4.0 e del credito per investimenti nella Zona Economica Speciale (Zes) e nelle Zone Logistiche Speciali (Zls).
Le spese agevolabili includono i beni strumentali materiali e immateriali già inclusi nel piano Transizione 4.0 e gli investimenti per gli impianti finalizzati all’autoproduzione di energia rinnovabile, oltre che le spese per la formazione su tecnologie per la gestione della twin transition (nel limite del 10% ed entro il tetto dei 300 mila euro).
Sono ammissibili al beneficio 5.0 i progetti di innovazione aventi a oggetto investimenti in beni materiali e immateriali tecnologicamente avanzati (gli stessi riportati nell’allegato A e B del Piano Transizione 4.0) purché si raggiunga una riduzione dei consumi energetici pari ad almeno il 3% dell’unità produttiva o 5% se calcolata sul processo interessato dall’investimento. A queste condizioni è possibile agevolare anche le spese di formazione e gli investimenti in impianti per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo. Con una circolare operativa, a fine agosto il Mimit ha esteso il piano a nuove forme di investimento, precisando che la svolta energetica e digitale nell’ambito dell’Industria 5.0 si farà anche attraverso risorse dedicate alla formazione dei lavoratori e alle nuove tecnologie informatiche nell’ambito dell’autoproduzione di energie rinnovabili.
Il piano prevede tre fasce di benefici: nella prima rientrano i progetti con riduzione dei consumi energetici nella struttura produttiva pari almeno al 3%; nella seconda, gli interventi che mirano a una diminuzione che va dal 6 al 10%; nella terza, i progetti con tagli dei consumi superiori al 10%. In base alle finalità del progetto, cambia l’intensità del credito d’imposta, che, con un’aliquota massima del 45%, è modulato in nove aliquote in funzione dell’ammontare degli investimenti e della riduzione dei consumi energetici conseguita.
Il bonus è riconosciuto per i nuovi investimenti effettuati dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025 con possibilità di completare gli oneri documentali entro il 28 febbraio 2026.
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