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I servizi, la mobilità e le politiche territoriali possono influire sui trend del mercato immobiliare? E’ questa la domanda che si sono posti i partecipanti al convegno ‘Mercato Immobiliare tra politiche locali e trend nazionale’ organizzato da Confabitare in Mediateca a San Lazzaro di Savena: analizzando dati e numeri, esperti del settore e tre sindaci della Valle dell’Idice hanno posto l’attenzione sulle dinamiche che muovono l’acquisto e la vendita di abitazioni nei propri territori. La risposta al quesito aleggiato durante la discussione l’ha sintetizzata, a conclusione dell’incontro,  il presidente di Confabitare, Alberto Zanni dicendo: “C’è un legame importante tra  infrastrutture , viabilità e abitare? Questi elementi incidono sui valori del marcato immobiliare ? Si, esiste un diretto legame, perché la qualità della vita è la qualità dell’abitare“.

I sindaci a confronto

Un focus generale sulla situazione del mercato immobiliare dell’Area Metropolitana, al quale erano presenti il sindaco di San Lazzaro Isabella Conti, il presidente nazionale di Confabitare Alberto Zanni, il responsabile dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare di Confabitare Giangiacomo Congiu, l’amministratore delegato di Nomisma Luca Dondi,  il presidente del Consiglio Notarile di Bologna Claudio Babbini, l’assessore regionale ai Trasporti Raffaele Donini, il sindaco di Ozzano Luca Lelli e il sindaco di Pianoro Gabriele Minghetti. 

Le diverse realtà dei Comuni del bolognese

Chiara la posizione dell’assessore regionale Donini: “Abbiamo rimarcato che le infrastutture servono, per lo sviluppo del territorio, la qualità e salute dei cittadini e per valorizzare patrimonio immobiliare.Il nostro impegno è stato quello di sbloccare le infrastutture che erano bloccate da decenni – sottolinea a Bologna Today –  Abbiamo in progetto di cantierare il ‘Nodo Bologna, nell’ampliamento in sede di tangenziale e autostrada, e questo si porterà con sè tutte le opere di adduzione come la Complanare nord verso San lazzaro – Ozzano, il terzo lotto del lungo Savena, il Nodo di Rastignano e inaugureremo il People mover, la Nuova Bazzanese, il Nodo Rastignano primo lotto. Parliamo di 3 miliardi di opere sbloccate a Bologna. Questa è una prima parte del lavoro, accanto per esempio al grande investiento sul ferro che abbiamo fatto, con treni nuovi che arriveranno in tutta la regione. La nostra politica non è quella di aumentare il fabbisogno di infrastrutture, perché lo abbiamo ridotto di quasi la metà nelle previsoni, ma è quello di selezionare le priorità e toglierle dalle sabbie mobili della burocrazia”

Dopo aver appurato che soprattutto le giovani coppie decidono di acquistare casa lungo la via Emilia, il sindaco Isabella Conti ha spiegato che “San Lazzaro ha i prezzi delle case più alti dell’area metropolitana”, e che nonostante le varie crisi del mercato, nel territorio “il valore degli immobili è aumentato del 13% nel corso degli ultimi anni, perché i servizi sono altissimi”.

Non solo, il primo cittadino sanlazzarese ha sottolineato che c’è un progetto di investimento sulle case che restano di proprietà pubblica, rivolto alle giovani coppie che vogliono abitare a San lazzaro: “La città ha un tasso di anzianità del 200%, e la maggior parte della nostra popolazione va dai 75 anni in su – ha sottolineato Isabella Conti  – Dobbiamo fare in modo che i giovano tornino a popolare il nostro territorio. Il tema casa è fondamentale. Abbiamo già ridotto le liste di attesa per gli alloggi popolari ma c’è un bisogno crescente di rafforzare le politiche abitative. Si questo tema c’è un cambiamento epocale da mettere in atto: il modello welfare fino ad oggi riconosce la possibilità di accesso alla casa popolare a cittadini con redditi molto bassi. Questo comporta che molte persone che comunque hanno necessità di avere una casa a prezzi contenuti restano fuori dalle graduatorie. Un sistema di welfare che poteva funzionare fino a 10 anni fa. Abbiamo il 35% della popolazione – incalza – che è nella ‘fascia grigia’. cioè non è in gradi pianificare  il proprio futuro ma non è neanche in una fascia di indigenza. Per queste persone non ci sono ammortizzatori sociali”. Da quì una nuova idea: “Prevediamo negli strumenti urbanistici di richiedere come opere compensative per la nuova residena di realizzazione non più Ers (edilizia residenziale sociale), ma Erp (edilizia residenziale popolare) che rimane in proprietà pubblica e affittata a prezzi bassissimi alle famiglie che ne hanno necessità”.

Così il sindaco di Ozzano Lelli, che nel suo Comune vanta un primato: l’elevato numero di coppie giovani residenti, che hanno acquistato casa. “Come amministrazione abbiamo sempre ragionato sulla possibilità di riqualificare. Il nostro grande progetto era, ed è,  la realizzazione della nuova scuola, potevamo abbattare quella vecchia, costruire nuove case, venderle e spostare l’istituto ma abbiamo deciso di tenerlo lì dove è. Un grosso progetto di riqualificazione, ma pensiamo che se siamo coerenti con i nostri pensieri dobbiamo esserlo anche con le nostre azioni. Quello è un punto centrale, crea servizio e può diventare un nuovo polo di aggregazione per la comunità grazie a degli spazi che possono essere condivisi da tutti. La via Emilia ci taglia a metà,  è la  storica via dell’oro, del collegamento, del commercio, e sicuramente va alleggerita. Adesso con la nuova scuola vogliamo datre tutta la dignità moderna a un’opera contemporanea al centro della nostra città. Fornire servizi, non solo ai cittadini ma anche alle aziende che popolano il territorio, deve essere una priorità per chi amministra, perché in questo modo aquista valore tutto il territorio”.

Non da meno il sindaco di Pianoro, Gabriele Minghetti: “Collegare il tema della qualità urbana alla mobilità sostenibile è importante, e devo dire che gli ultimi anni è stato fatto un ragionamento di squadra. Adesso,  grazie alla legge regionale, si inizia a studiare e pensare all’intera area metropolitana, ragionando in una logica di tenuta complessiva dell’area metropolitana. Pianoro non è un Comune montano ma collinare, e ha un problema di dispersione  con 107 km di superficie, e ha anche un po’ di montagna. La concentrazione di abitazioni è a ridosso della ferrovia e della Futa. La rete ferroviaria prima era pensata solo come collegamento Bologna -Prato, e adesso invece  come  metropolitana di superficie. Manca ancora qualche corsa nel pomeriggio ma questo dimostra come i cittadini hanno cambiato la concezione di trasporto. Ora veniamo al nostro tasto dolente: il tema del nodo di Rastignano, che però  si avvia alla risoluzione. Si con grande ritardo , ma entro fine anno uscita sull’area del Trappolone a San Lazzaro darà un pò di ossigeno alla viabilità”.

 

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