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(Teleborsa) – Morningstar DBRS ha assegnato per la prima volta per Mediocredito Centrale – Banca del Mezzogiorno (MCC) i rating long term issuer “BBB” e short term issuer “R-2 (high)” e long – term deposits “BBB (high)”. Il trend per tutti i rating è “Stabile”.

Il rating a lungo termine è un notch inferiore al rating dell’Italia, riflettendo che, nonostante l’aspettativa di un supporto prevedibile, non esiste una garanzia governativa o un impegno esplicito da parte del governo a mantenere la capitalizzazione della banca. Tuttavia, Morningstar DBRS si aspetta che lo Stato italiano fornisca sostegno a MCC in caso di necessità in conseguenza della proprietà della banca e della sua missione pubblica strategica.

MCC è una piccola banca pubblica con un totale attivo di oltre 14 miliardi di euro a fine marzo 2024, responsabile del sostegno alle piccole e medie imprese (PMI), in particolare del Sud Italia, principalmente attraverso finanziamenti e partenariati strategici, fornendo incentivi pubblici e gestendo sussidi pubblici alle imprese.

Dal 2017, MCC è interamente posseduta dal governo italiano tramite proprietà indiretta attraverso Invitalia, che a sua volta è interamente posseduta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF). In collaborazione con il Fondo interbancario di tutela dei depositi (FITD), MCC è stata coinvolta nel salvataggio nel 2020 di BdM Banca (BdM; l’ex Banca Popolare di Bari) ed è diventata la società madre del Gruppo Mediocredito Centrale, un gruppo bancario che comprende MCC, BdM, e Cassa di Risparmio di Orvieto, ex controllata di BdM e poi scorporata.

La redditività di MCC è stata influenzata negativamente dall’integrazione di BdM, principalmente a causa dei problemi di qualità degli attivi e dei rischi legali di quest’ultima. Tuttavia, la capacità di guadagno di MCC è andata gradualmente migliorando, aiutata da tassi di interesse più elevati, da una certa crescita dei volumi di prestito, dalla diversificazione delle entrate, da accantonamenti per perdite su prestiti inferiori e da rischi legali ridotti, sebbene l’efficienza operativa rimanga debole.

L’opinione di Morningstar DBRS è che la redditività di MCC rimarrà probabilmente moderata nel prossimo futuro poiché i tagli attesi dei tassi di interesse insieme a maggiori investimenti digitali, potenziali nuovi rischi sulla qualità degli asset e l’ulteriore risanamento dei prestiti richiesto a BdM potrebbero assorbire alcuni dei benefici derivanti dal ripristino della redditività positiva in BdM e dal potenziale sblocco di sinergie man mano che le entità diventano più integrate.

MCC ha riportato un utile netto attribuibile di 26 milioni di euro nel primo trimestre del 2024, circa quattro volte superiore rispetto al primo trimestre del 2023, derivante principalmente dal miglioramento della redditività di tutte le singole banche, in particolare BdM, e da alcuni effetti positivi di consolidamento. I ricavi totali sono aumentati del 16% su base annua (YOY) nel primo trimestre del 2024, sostenuti principalmente dal maggiore margine di interesse netto (NII), che è aumentato del 23% su base annua (YOY) nel primo trimestre del 2024 sulla scia di una più rapida rivalutazione delle attività rispetto alle passività poiché nonché una certa crescita dei volumi dei prestiti. Le commissioni nette, che rappresentano il 33% del mix di ricavi di MCC, sono aumentate del 3% su base annua nel primo trimestre del 2024. L’efficienza operativa di MCC rimane debole, seppure migliorata, con un cost-to-income ratio di circa il 73% nel primo trimestre del 2024, in calo rispetto al 77% nel primo trimestre del 2023. Il costo del rischio (CoR) annualizzato di MCC è stato di circa 18 punti base (pb) nel primo trimestre del 2024, significativamente inferiore al CoR medio di circa 90 pb riportato nel 2019-23.

Morningstar DBRS ritiene che il profilo di rischio di MCC sia debole, seppure in miglioramento, considerando il rapporto tra esposizioni deteriorate lorde (NPE) del 7,9% riportato dalla banca a fine marzo 2024, compresi i titoli deteriorati garantiti dal Fondo di Garanzia sulla Cartolarizzazione delle Sofferenze (GACS), in calo rispetto al 9,2% di fine 2021. Su base netta, il rapporto NPE era pari al 4,6% a fine marzo 2024, in calo rispetto al 5,6% di fine 2021. A fine marzo 2024 la copertura totale delle NPE era pari a circa il 44%. I prestiti lordi della Fase 2 (prestiti in cui il rischio di credito è aumentato dall’erogazione) rappresentavano circa il 9% dei prestiti lordi di MCC a fine 2023, in aumento rispetto al 7% a fine 2019.

 

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