Quali sono gli incentivi a cui le Partite Iva hanno diritto nel 2024?
Innanzitutto, è possibile accedere a misure per aiutare l’avvio o lo sviluppo dell’attività d’impresa. Si fa riferimento ai contributi a fondo perduto e, in particolare, all’agevolazione “Resto al Sud” e alla misura “On – Oltre nuove imprese a tasso zero”.
Il bonus “Resto al Sud” è un’agevolazione pensata per aiutare coloro che hanno tra i 18 e i 55 anni e hanno o vogliono avviare un’attività imprenditoriale o libero professionale in determinati territori d’Italia:
Al fine di sostenere la creazione o lo sviluppo di queste attività, potranno essere finanziate spese come la ristrutturazione o la manutenzione straordinaria di beni immobili, spese per macchinari e impianti nuovi o per programmi informatici e servizi per le tecnologie, nonché spese di gestione (come, ad esempio, quelle per materie prime, utenze, canoni di locazione).
L’agevolazione copre il 100% delle spese ammissibili e funziona in questo modo: un 50% di contributo a fondo perduto, mentre l’altro 50% di finanziamento bancario.
Ancora, per tutto il territorio nazionale, con lo scopo di aiutare la nascita e la crescita di micro e piccole imprese con almeno il 51% da lavoratori tra i 18 e i 35 anni o da donne di tutte le età, c’è la misura “On – Oltre nuove imprese a tasso zero”.
In questo ultimo caso, le agevolazioni prendono la forma di un finanziamento agevolato a tasso zero, della durata massima di dieci anni, e di un contributo a fondo perduto, per un ammontare fino al 90% della spesa ammissibile prevista dal programma di investimento dell’impresa (programma che dovrà essere realizzato entro ventiquattro mesi dalla data di stipulazione del contratto di finanziamento).
Tuttavia, le Partite Iva possono beneficiare anche di altre differenti tipologie di misure che consistono in un sostegno economico al reddito.
Per i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata, è stata prorogata la c.d. ISCRO (indennità straordinaria di continuità reddituale operativa): ossia, un contributo economico erogato per sei mesi.
Per godere di questa indennità, occorre avere (e mantenere) questi requisiti:
Il contributo è pari al 25%, su base semestrale, della media dei redditi da lavoro autonomo dichiarati nei due anni precedenti all’anno precedente alla presentazione della domanda. Però, a prescindere da questa media, l’ammontare non potrà essere né inferiore a 250 euro mensili, né maggiore di 800 euro mensili.
Ancora, c’è il c.d. Assegno di inclusione (Adi): ossia, la nuova misura di sostegno economico che ha sostituito il Reddito di cittadinanza.
È un beneficio che, in presenza di determinate condizioni (requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno; requisiti soggettivi; requisiti economici e patrimoniali), viene riconosciuto ai nuclei familiari fragili: cioè, quei nuclei che hanno almeno un componente con disabilità o minorenne o con almeno sessant’anni o in condizione di svantaggio e inserito in un programma di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione.
In conclusione, anche per il 2024, i titolari di Partita Iva potranno usufruire di vari bonus.
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