Si chiude la quindicesima edizione dell’iniziativa con numeri da record come gli oltre 500 delegati presenti e la premiazione delle start up più innovative
Si è concluso con la premiazione dei BdR Awards, il XV Forum Borsa della Ricerca, organizzato dalla Fondazione Emblema, in collaborazione con la Regione Siciliana e l’Università di Catania.
Durante la sessione di oggi – al Monastero dei Benedettini dell’ateneo catanese che ha ospitato la tre giorni del forum – si sono susseguite le presentazioni di 50 start up e spin off, provenienti da tutta Italia, alle aziende e agli investitori interessati.
Sei i BdR Awards destinati a start up e spin off per valorizzare l’impegno e la ricerca di realtà ad alto contenuto tecnologico, consegnati da Barilla, Fortinet, Giuliani, NTET Group, Open Fiber e Webuild.
AurumCell Biotech, spin off dell’Università di Firenze, è il vincitore del premio messo a disposizione da Fortinet. La soluzione trovata dall’Università toscana propone di rivoluzionare la diagnosi e il trattamento del melanoma attraverso l’implementazione di una tecnologia all’avanguardia, grazie all’uso di cellule dotate di tropismo tumorale e caricate con nanoparticelle di oro.
A Best, nata nei laboratori del gruppo di ricerca di Food Engineering dell’Università di Genova, è andato il premio messo in palio da Barilla. BEST sta sviluppando soluzioni innovative per rispondere alle attuali problematiche che il settore agricolo sta affrontando, tra le quali l’impoverimento del suolo, il diffondersi di nuove patologie delle piante e di nuovi parassiti, l’impoverimento delle proprietà nutritive delle coltivazioni.
A GeoReC, spin off dell’Università di Catania, che propone soluzioni innovative per l’edilizia e il restauro attraverso attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale di materiali è andato il premio di We Build.
Giuliani ha deciso di consegnare il premio alla barese Green Organic Synthesis che si occupa della conversione di processi sintetici che fanno uso di sostanze tossiche in metodologie di sintesi Green, economiche ed eco-sostenibili.
Alla siciliana Lualteck il premio di Open Fiber. La start up fornisce un servizio verticale dedicato al monitoraggio da remoto e all’automazione delle serre e delle coltivazioni a pieno campo, senza la necessità di avere internet preso l’azienda agricola e senza l’uso di energia elettrica.
A Flying Demon – start up innovativa di un gruppo di giovanissimi ricercatori dell’Università di Bari – che vuole fornire servizi nel settore della rilevazione e nel monitoraggio ambientale di elementi radioattivi è andato il premio di NTET Group.
Borsa della Ricerca, i rappresentanti delle start up premiate
La giornata è stata anche l’occasione per premiare le start up del percorso di accelerazione LiFE, realizzato dalla Fondazione Emblema, in partnership con Invitalia, nell’ambito del Programma Imprenditoria Femminile.
Il progetto, attraverso un percorso durato alcuni mesi, ha permesso a future imprenditrici di arricchire le loro conoscenze e di supportare l’empowerment imprenditoriale. Per questo Emblema e Invitalia hanno scelto tre realtà femminili, premiandole con un assegno da 10 mila euro ciascuno, per fattibilità e time to market. AgerTech, RasGenix e Rosebio le realtà premiate.
La tre giorni, che si è svolta tra i suggestivi corridoi del Monastero dei Benedettini, ha registrato numeri da record rispetto alle edizioni precedenti: più di 500 i delegati di aziende, università, startup e progetti del Pnrr provenienti da tutta Italia, che si sono incontrati in oltre 1200 appuntamenti “uno a uno” per parlare di innovazione e incrementare il trasferimento tecnologico e il sostegno economico alla ricerca.
Numeri importanti anche per la presenza di una ottantina di delegati di 24 enti finanziati con il Pnrr che hanno avuto a disposizione momenti di approfondimento per illustrare e presentare gli avanzamenti delle proprie attività di ricerca, ma soprattutto per parlare del futuro e della valorizzazione dei dottori di ricerca al termine delle attività.
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