La pandemia di COVID-19 ha comportato uno stress finanziario senza precedenti, soprattutto per le piccole imprese. Per alleviare i vincoli di liquidità, molti governi hanno introdotto garanzie sui prestiti e il Fondo di Garanzia (FG) italiano è stato una parte essenziale di questo sforzo. Un recente lavoro pubblicato su Management Science, “Information Technology and Credit: Evidence from Public Guarantees”, di Filippo De Marco del Dipartimento di Finanza Bocconi e Fabrizio Core della Erasmus University di Rotterdam, si è occupato di come i progressi dei sistemi informatici bancari abbiano influenzato l’efficacia di questo programma durante la pandemia.
Nonostante le aspettative che il prestito digitale possa abbattere le barriere geografiche, lo studio rivela che il credito alle piccole imprese rimane fortemente locale. Tuttavia, le banche con sistemi informatici migliori sono riuscite a concedere prestiti in modo più efficiente e a raggiungere clienti anche al di là delle loro reti fisiche, dimostrando quanto la tecnologia possa migliorare l’accesso al credito.
L’IT migliora l’accesso ai prestiti, ma la prossimità geografica è ancora decisiva
Lo studio analizza la performance delle banche italiane durante la pandemia, concentrandosi sull’erogazione di prestiti garantiti alle piccole imprese. Anche se le richieste di prestito sono state elaborate online e garantite dallo Stato, la ricerca mostra che la maggior parte dei prestiti è stata erogata vicino alle filiali fisiche delle banche. Gli autori hanno rilevato che il 50% dei prestiti è stato erogato entro un chilometro da una filiale bancaria e il 90% entro 10 chilometri. Tuttavia, le banche con sistemi informatici migliori risaltano: hanno infatti emesso il 25% in più di prestiti, hanno applicato tassi di interesse inferiori del 14-24% e hanno elaborato i prestiti due volte più velocemente rispetto alle banche con un’infrastruttura informatica più debole.
Questa maggiore efficienza è stata particolarmente critica nel raggiungere i clienti al di fuori dei mercati tradizionali. Gli autori hanno riscontrato che le banche con elevate capacità informatiche avevano il 30% in più di probabilità di concedere prestiti in province prive di filiali rispetto alle banche con sistemi informatici meno avanzati. Questo dimostra l’importanza della tecnologia nell’espandere la portata delle istituzioni finanziarie, soprattutto in tempi di crisi.
Il programma di garanzia pubblico italiano
Il programma di garanzia pubblico italiano offriva prestiti fino a 5 milioni di euro alle piccole imprese, con lo Stato che si accollava la maggior parte del rischio. Le banche erano tenute a effettuare solo uno screening minimo del cliente, creando un banco di prova ideale per studiare se la tecnologia potesse sostituire le reti di filiali locali. Lo studio si basa sui dati dei prestiti del FG italiano, esaminando come le caratteristiche delle banche, in particolare la qualità dell’IT, abbiano influito sulla distribuzione dei prestiti. Nonostante la possibilità di erogare prestiti interamente digitali, la ricerca evidenzia che le relazioni bancarie esistenti e la prossimità locale hanno ancora svolto un ruolo importante nell’assegnazione dei prestiti. Anche le imprese che non avevano mai avuto una storia di indebitamento precedente tendevano a scegliere le banche locali, lasciando supporre che la familiarità e le reti informali influenzavano le loro decisioni.
Il ruolo dell’IT
Lo studio sottolinea il ruolo fondamentale svolto dai sistemi IT nel migliorare i tempi di elaborazione dei prestiti. Durante la pandemia, la maggior parte delle richieste di prestito sono state presentate online e le banche con le piattaforme digitali giudicate migliori hanno erogato i fondi in tempi significativamente più rapidi rispetto ai loro concorrenti. Secondo lo studio, queste banche hanno elaborato i prestiti da 4 a 8 giorni più in fretta, il che è stato un vantaggio importante, visto che le piccole imprese hanno dovuto affrontare gravi carenze di liquidità durante la pandemia.
Inoltre, le banche con sistemi informatici più efficienti sono state in grado di servire meglio chi chiedeva prestiti per la prima volta, in particolare nelle regioni in cui non disponevano di filiali fisiche. La ricerca mostra che l’infrastruttura digitale ha aiutato queste banche a colmare il divario in aree tradizionalmente poco servite dal settore bancario, dimostrando il potenziale dell’IT nel superare i limiti geografici.
La tecnologia migliora, ma non sostituisce, il credito locale
Sebbene l’infrastruttura digitale migliori significativamente l’efficienza e la capacità di raggiungere i potenziali clienti, i prestiti alle piccole imprese rimangono prevalentemente locali, anche durante una crisi in cui i canali digitali sono ampiamente disponibili. Le banche con una migliore tecnologia informatica possono ampliare l’accesso al credito, ma la vicinanza fisica e le relazioni preesistenti continuano a svolgere un ruolo importante.
Questa ricerca sottolinea la necessità che i futuri programmi di prestito di interesse pubblico tengano conto della preparazione tecnologica delle banche. Per Core e De Marco, l’infrastruttura informatica è fondamentale per distribuire in modo efficiente i fondi pubblici, ma essa integra e non sostituisce il ruolo delle reti bancarie locali.
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