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Siamo in autunno, fra poco sarà inverno e il caro bollette preoccupa tutti. C’è chi però può evitare di farsi salassare, andando a vivere nei mesi freddi in zone d’Italia con temperature miti, e con più ore di luce al giorno. Non parliamo solo di pensionati, ma di nomadi digitali e di chi può lavorare in smart working, modalità che ha aperto un vero e proprio mondo a chi doveva andare in ufficio ogni giorno.

Positano | Costiera Amalfitana | Campania | © Sebastian Leonhardt

In questo articolo vi proponiamo alcune regioni che in inverno possono dare il meglio di sé. E abbiamo scelto località sul mare, perché la costa in generale è sempre più calda rispetto all’entroterra, e il mare d’inverno è sottovalutato.

Riserva naturale dello Zingaro | San Vito Lo Capo | Trapani | Sicilia | © siciliaescursioni.com

Molti sono i benefici. Le località invase dai turisti in estate tornano a ritmi di vita normali. Le attrazioni non sono sovraffollate, c’e sempre un tavolo libero al ristorante, e nei borghi si gusta finalmente una sana vita lenta. In sostanza, tutto è più a misura d’uomo e, ciliegina sulla torta, si spende molto meno rispetto all’alta stagione. Si può affittare un appartamento o una stanza invece di una camera d’albergo, senza contare la possibilità di scambiare casa: ci sono siti dedicati come Home exchange (https://www.homeexchange.it), Love Home Swap (https://www.lovehomeswap.com), HomeLink (<u/https://homelink.org/en/), Intervac Home Exchange (https://it.intervac-homeexchange.com) e Green Theme Home Exchange (https://www.gti-home-exchange.com) focalizzato su viaggi e alloggi ecologici.

Trapani | Sicilia
Sicilia

Ovviamente partiamo dal Sud Italia, dove in inverno si registrano le temperature più alte, e qualcuno si azzarda persino a fare il bagno. In particolare, vi proponiamo Trapani e dintorni. La città gode di una posizione geografica strategica, su un promontorio sulla punta più a nord-ovest della Sicilia, dove il Mar Tirreno e il Mare di Sicilia si incontrano. È ai piedi del Monte Erice, di fronte alle Isole Egadi e alle Saline con i caratteristici mulini. Fanno parte della Riserva naturale orientata delle Saline di Trapani e Paceco gestita dal WWF. L’area è un’importante zona umida costiera a livello internazionale, rifugio per numerose specie di uccelli durante le migrazioni.

Terme libere segestane | Sicilia | © iopartodasola.it

Si può approfittare per fare un salto alle Terme libere di Segesta, nella località Contrada Bagni. Le acque, che vengono a contatto con le alte temperature del magma sotterraneo, raggiungono una temperatura intorno ai 47°.

San Vito Lo Capo | Sicilia | © Nicolas Loison

Se vi piace la zona di Trapani potete puntare anche su San Vito lo Capo, un borgo di pescatori con casette bianche e un mare incantevole. Poco distante c’è la Riserva Naturale Orientata dello Zingaro, sette chilometri di natura incontaminata che arriva fino a Castellammare del Golfo.

Un’altra città siciliana in cui svernare è sicuramente Siracusa, esattamente dall’altra parte dell’isola. Patrimonio Unesco, è crocevia del Mediterraneo fin dalla preistoria. Vicino all’Isola di Ortigia, centro storico cittadino, c’è l’Area Marina Protetta del Plemmirio, che prende il nome dall’omonimo promontorio cantato da Virgilio. Ben 2.500 ettari di acqua trasparente, in un perimetro di circa 15 chilometri di costa.

Puglia

Andiamo ora nel tacco d’Italia. In tutta la sua lunghezza, la Puglia ha nella punta estrema la zona col clima migliore. Siamo in Salento, fra Mar Ionio e Mare Adriatico. La regina è Lecce, il principale centro urbano salentino, a soli 12 chilometri da un mare cristallino. Questa città d’arte dall’animo barocco è talmente bella da essere chiamata la Firenze del Sud“. A renderla tale, fra splendidi portali, archi e chiese dalle magnifiche facciate, è la pietra leccese. Grazie alla sua morbidezza e friabilità, è stata forgiata con incredibile bravura dai maestri scalpellini (la Basilica di Santa Croce è il massimo esempio).

Basilica di Santa Croce | Lecce | Puglia | © Fabrizio Garrisi

Ma il bello del Salento sta nell’unire le bellezze artistiche e culturali con la natura selvaggia di numerose aree protette. Un esempio perfetto è Nardò sul litorale ionico. Oltre al prezioso centro storico barocco (imperdibili la Cattedrale e la Chiesa di San Domenico), vanta una campagna rigogliosa e una lunga costa con spettacolari marine da visitare.

Gallipoli | Puglia

Qui si trova il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio. In 1.100 ettari, dopo vari interventi di riforestazione, vanta una fitta pineta. Segnatevi anche la Palude del Capitano, a un passo dal litorale, con le sue “spunnulate” (laghetti di acqua salmastra, un tempo grotte a cui è crollata la volta).

Parco Punta Pizzo | Gallipoli | Puglia

Lo stesso discorso vale per Gallipoli. Il borgo antico è adagiato su un’isola di origine calcarea, collegato alla terraferma e alla città nuova da un ponte ad archi del ‘900. Le mura, i bastioni e le torri che un tempo la difendevano dagli invasori, oggi la riparano dalle mareggiate. In quest’area c’è il Parco Naturale Regionale Isola di Sant’Andrea e Litorale di Punta Pizzo. La costa vanta un mix ambientale che include spiagge, macchia mediterranea, pseudo-steppe mediterranee, ambienti umidi e acquitrinosi.

Santa Maria di Leuca | Puglia

Sul litorale adriatico invece si può andare alla scoperta di altre aree protette come il Parco naturale regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca, e Le Cesine, zona umida nel comune di Vernole che include anche l’oasi gestita dal WWF.

Sardegna

Il clima della Sardegna è quello tipico mediterraneo, con molto sole e poca pioggia, e in genere è mite anche nella stagione fredda. In particolare, nel profondo Sud dell’isola, Cagliari ha le medie termiche invernali fra le più alte d’Italia. Il capoluogo dalle vicende millenarie che vanno dalla preistoria al governo sabaudo, ha quartieri storici con vista sul mare e terrazze panoramiche, tra cui il bastione di Santa Croce. Ai piedi del quartiere di Castello si scende verso la Marina.

Alghero | Sardegna

A pochi passi da Cagliari c’è il Parco di Molentargius e Saline, fra i più belli della Sardegna. Occupa 1.600 ettari nel Campidano, la più vasta pianura dell’isola. Per secoli Molentargius è stato il bacino sardo più ricco per l’estrazione del sale marino. A testimoniarlo ci sono architetture di varie epoche legate a questa produzione. Oggi è una zona umida di rilevanza internazionale, ed è uno dei principali siti europei per la sosta e la nidificazione di uccelli acquatici. Ma sono i fenicotteri rosa gli ospiti più famosi del parco.

Alghero | Sardegna | © Filiz Elaerts

Perfetta per svernare è anche Alghero, in provincia di Sassari, nell’estrema punta nord-occidentale dell’isola, protetta da mura e torri rimaste quasi intatte. Il litorale, detto Riviera del Corallo per la presenza di una pregiata colonia, è lungo una novantina di chilometri. Gran parte della costa è protetta dall’Area Marina di Capo Caccia – Isola Piana, porzione marina del Porto Conte che si estende su 5.000 ettari. Del parco fa parte anche la laguna del Calich, oasi di protezione faunistica e zona umida di grande valore naturalistico.

Capo Caccia | Isola Piana | Alghero | Sardegna | © CC by BY-NC-SA

Molto suggestivo sempre in provincia di Sassari è Porto Torres, al centro del Golfo dell’Asinara, su un promontorio che degrada verso la piana della Nurra. A un patrimonio culturale di due millenni unisce la natura selvaggia del Parco dell’Asinara, ben 50 chilometri quadrati diventati parco nazionale e area marina protetta.

Campania

Puntiamo la bussola su una delle isole più famose del Golfo di Napoli e non solo: Ischia. Dominata dal Castello Aragonese, è ricca di vegetazione e giardini rigogliosi che le valgono il nome di Isola Verde. Fra i giardini aperti al pubblico, molti sono parchi termali come il Negombo e Giardini Poseidon. Le acque termali di Ischia infatti sono note fin dall’antichità: grazie alla sua natura vulcanica è uno dei maggiori centri termali europei. In genere i parchi termali chiudono da fine ottobre a primavera, mentre sono aperte tutto l’anno le terme comunali e le terme naturali della Baia di Sorgeto, ad accesso libero.

Procida | Campania | © Laurent Gence | Unsplash 

Altra tappa ideale per l’inverno nel Golfo è Procida, Capitale Italiana della Cultura 2022. Coi suoi 3,7 chilometri quadrati, l’isola è perfetta da scoprire a piedi. Passando per Marina Grande col centro storico affacciato sul porto, si sale sulla collina di Terra Murata, con l’antica città fortificata su un promontorio di tufo a picco sul mare.

E un inverno campano non è tale senza la Costiera sorrentina, dove Sorrento è il salotto della penisola. Città natale di Torquato Tasso, è protagonista di molti classici della canzone napoletana fino a “Caruso” di Lucio Dalla.

Sorrento | Campania

Lasciamo ora la provincia di Napoli per quella di Salerno. Qui c’è un altro fiore all’occhiello italiano, la Costiera amalfitana, Patrimonio Unesco: “E’ una zona di grande bellezza naturale, caratterizzata da terrazzamenti per la coltivazione di vigneti e frutteti e da cittadine di grande valore architettonico e artistico” cita il sito. Include in tutto una quarantina di chilometri e dodici comuni, in un incredibile esempio di paesaggio mediterraneo. Amalfi, antica Repubblica Marinara che dà il nome al tratto di litorale, è ever green tutto l’anno.

Amalfi | Campania
Liguria

E concludiamo i nostri consigli per un inverno al caldo in Italia con questa regione che, anche se non ha le temperature del Sud, può sorprendere con inverni piacevoli. In particolare se si sta lungo la costa e vicino al confine francese nell’estrema Riviera di Ponente.

Bordighera | Liguria | © bordighera.it

Perfetta è Bordighera in provincia di Imperia. Quando in inverno soffiano i venti settentrionali, le montagne a picco sul mare provocano un effetto che rende la stagione fredda molto mite. Immortalata da Monet in oltre trenta tele, ha origini romane e il suo centro storico ha mantenuto l’antico borgo fortificato cinto da mura medievali, che custodiscono un dedalo di vicoli e piazzette. La spiaggia di Bordighera è da anni Bandiera Blu, mentre dal porticciolo partono i battelli per il whale-watching nel Santuario Pelagos. Parliamo di una zona marina di 87.500 chilometri quadrati nata da un accordo fra Italia, Principato di Monaco e Francia per proteggere i mammiferi marini che lo frequentano.

Whale watching nel Santuario Pelagos | Liguria | © Elena Scavone

Il Lungomare Argentina è la passeggiata più lunga della Riviera: il nome viene da Evita Perón che l’ha inaugurata. È ideale per fare il pieno di iodio nelle giornate soleggiate. Da non perdere poi il Giardino Esotico Pallanca, specializzato in cactacee e piante succulente di cui conta oltre 3.000 specie. Si estende in 10.000 metri quadrati a picco sul mare, con le tipiche fasce e terrazze liguri. Il panorama sulla baia è a dir poco spettacolare. E, come si dice in questi casi, respira.

 

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