Viterbo – Il presidente dell’Ordine degli avvocati durante la prima giornata della Settimana europea della giustizia
di Daniele Camilli
Viterbo – “Gli avvocati non dovrebbero avere rapporti con la stampa”. Il suggerimento arriva dal presidente dell’Ordine degli avvocati di Viterbo Luigi Sini. Ieri mattina nell’aula 6 del palazzo di giustizia, nel corso della sessione plenaria della prima giornata della Settimana della europea della giustizia. Al tribunale di Viterbo, dal 21 al 25 ottobre. Il 23 l’iniziativa si sposterà invece all’aula magna e all’auditorium dell’università degli studi della Tuscia.
Un’iniziativa organizzata dal Tavolo permanente scuola, università, ordini professionali assieme al tribunale e alla procura del capoluogo e l’Unitus. Con il contributo è il sostegno della Fondazione Carivit, l’ordine degli Avvocati, l’ordine dei Commercialisti e gli amici di Giurisprudenza.
Viterbo – Luigi Sini
“Gli avvocati non dovrebbero avere rapporti con la stampa – dice Sini -. Soprattutto se si tratta di indagini delicate, dovremmo ben sapere che tutto quello che dichiara il nostro cliente potrebbe essere utilizzato in giudizio. Non solo, ma quando si parla con gli organi di stampa le regole non sono le stesse di un procedimento. Con la stampa si può parlare di tutto e dire tutto e spesso questa cosa è dannosa per il cliente”.
Il tema della giornata di ieri: Vocazioni, esperienze e percorsi. Orientamento dedicato a studentesse e studenti per scoprire il mondo del diritto attraverso racconti e testimonianze di esperti ed esplorare le opportunità di carriera nel settore giuridico.
Viterbo – Palazzo di giustizia
Una settimana, quella europea della giustizia, che ha come obiettivo quello di aiutare gli studenti delle scuole scuole superiori a scegliere il proprio ambito di studi una volta terminati gli studi, presentandogli quelle che sono le carriere cui si accede laddove dovessero scegliere giurisprudenza come percorso accademico.
Viterbo – Luigi Sini, Emanuele Pallotti, Paolo Stavagna, Francesco Oddi e Paola Conti
“L’avvocatura – spiega poi Sini – ha un suo codice deontologico, emanato nel 2014. Un codice che si fonda su regole precise. Tra queste, equilibrio, sobrietà, evitare di stimolare interviste, non enfatizzare le proprie capacità professionali, non fare il nome dei clienti”.
Viterbo – Francesco Oddi
“Il diritto di cronaca – prosegue Sini – è fondamentale, e su questo non ci sono dubbi. Ma come avvocati abbiamo il dovere di tutelare i nostri assistiti. Per questo è bene evitare il rapporto con la stampa, perché c’è sempre il rischio che i nostri clienti parlino”.
Viterbo – Paola Conti
Alla plenaria, assieme a Sini, ci sono anche il presidente del tribunale Francesco Oddi e la sostituto procuratore della Repubblica Paola Conti. A moderare l’iniziativa, il dirigente del personale del tribunale Paolo Stavagna e l’addetto all’ufficio per il processo Emanuele Pallotti.
Viterbo – La Settimana europea della giustizia
In aula anche le scuole che prendono parte alla Settimana. Gli istituti superiori Mariano Buratti, Paolo Ruffini, Francesco Orioli, Leonardo Da Vinci e Paolo Savi.
Un’occasione, quella di ieri, per conoscere più da vicino uomini e donne del tribunale e della magistratura viterbese che hanno dialogato con gli studenti portando anche la propria esperienza professionale e di vita.
Viterbo – Paolo Stavagna
“Una mente logica e scientifica aiuta molto lo studio del diritto, commenta Sini. “Una mentalità analitica – rilancia Oddi – che aiuta a vedere le cose da un punto di vista sistemico e a formarsi una visione d’insieme è essenziale. Non solo, ma anche la curiosità gioca un ruolo fondamentale”.
Viterbo – Emanuele Pallotti
Sui rapporti con la stampa interviene infine anche Conti. “Non sempre – conclude la sostituto procuratore – si riesce a tradurre in modo comprensibile gli elementi tecnici che caratterizzano la procedura. E talvolta le inesattezze si trasformano in vere e proprie alterazioni dell’esito processuale. Ad esempio, capita infatti che si faccia confusione tra assoluzione piena e assoluzione, come si diceva un tempo, per insufficienza di prove. E la differenza che c’è non è di poco conto”.
Daniele Camilli
– “A Viterbo la Settimana europea della giustizia 2024”
22 ottobre, 2024
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