Equo compenso, applicazione di un unico CCNL nei bandi di gara,
revisione prezzi ed equilibrio contrattuale, incentivi ai dirigenti
RUP, disciplina dei consorzi, PMI, finanza di progetto, garanzie
fideiussorie, misure per velocizzare l’esecuzione dei contratti,
CCT (Collegio Consultivo Tecnico), innalzata la soglia per
l’obbligo del BIM, qualificazione delle stazioni appaltanti.
Codice dei contratti: lo schema di Decreto Legislativo di
modifica
Sono questi i principali contenuti dello schema di Decreto
Legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri per modificare il
D.Lgs. n. 36/2023 (Codice dei contratti) e frutto della
consultazione promossa dal Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti a cui hanno partecipato da luglio scorso 94 stakeholders,
di cui 77 operatori privati e 17 soggetti pubblici, che hanno
presentato circa 630 contributi.
Lo schema di Decreto Legislativo approvato, così come previsto
dalla Legge delega n. 78/2022
(art. 1, comma 4), dovrĂ acquisire il parere della Conferenza
unificata per essere poi trasmesso alle Camere per l’espressione
dei pareri delle Commissioni parlamentari competenti per materia e
per i profili finanziari.
I punti salienti del correttivo
Nell’attesa di conoscere il testo del correttivo, di seguito i
punti salienti:
1. Equo compenso: vengono introdotti due meccanismi per
garantire i principi dell’equo compenso al settore dei contratti
pubblici. Per gli affidamenti diretti, è garantito un minimo
dell’80% del corrispettivo previsto; per le procedure di gara, si
tutela l’equo compenso con meccanismi di calmierazione del peso dei
ribassi che possono essere formulati sul 35% del corrispettivo, con
un risultato sostanziale assimilabile a quello degli affidamenti
diretti;
2. Tutele lavoristiche: è confermata l’applicazione di un unico
contratto collettivo nel bando di gara, con nuove linee guida per
consentire alle stazioni appaltanti di individuare correttamente il
contratto applicabile e per calcolare l’equipollenza delle tutele
in caso di ricorso ad un diverso contratto;
3. Revisione prezzi: si chiarisce il rapporto tra revisione
prezzi e principio dell’equilibrio contrattuale; si introduce
inoltre un nuovo allegato per attuare le clausole di revisione dei
prezzi sia nel settore lavori che nel settore servizi e forniture
in maniera omogenea e con tempi certi;
4. Incentivi ai dirigenti RUP: esteso l’incentivo tecnico anche
ai dirigenti responsabili del procedimento (RUP), superando la
precedente limitazione;
5. Consorzi: razionalizzata la disciplina dei consorzi per
evitare distorsioni nelle gare, omogeneizzare la disciplina
applicabile ai diversi tipi di consorzi stabili e favorire la
competitivitĂ ;
6. PMI: introdotte misure per facilitare la partecipazione delle
PMI, sia con contratti riservati sotto la soglia europea, sia con
una soglia di subappalto del 20% dedicata;
7. Finanza di progetto: mantenuta la prelazione per il
promotore, con una procedura di gara articolata in due fasi per
garantire trasparenza e competitivitĂ ;
8. Garanzie fideiussorie: semplificate le procedure per
agevolare l’accesso al credito da parte delle imprese;
9. Esecuzione contratti: rafforzate le premialitĂ e le penali
per accelerare l’esecuzione delle opere; tipizzate le varianti, per
creare certezza sulla fase di esecuzione; introdotto il nuovo
istituto dell’accordo di collaborazione;
10. CCT (Collegio Consultivo Tecnico): promosso come strumento
di prevenzione delle controversie, con nuove limitazioni ai costi e
facoltĂ di ricorrere a lodi contrattuali;
11. Progettazione digitale: innalzata la soglia da 1 mln a 2 mln
di euro per la progettazione in modalitĂ digitale, obbligatoria
dall’1 gennaio 2025;
12. Qualificazione delle stazioni appaltanti: si apre il sistema
di qualificazione, con incentivi alla qualificazione dei soggetti
oggi non qualificati, nonché alla specializzazione dei soggetti
aggregatori. Si parte anche con la qualificazione per l’esecuzione,
attraverso meccanismi incentivanti che puntano sulla
formazione.
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