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Dal 12 giugno 2024 le imprese del Sud che acquisiscono beni strumentali possono richiedere un contributo sotto forma di “credito d’imposta ZES unica”, seguendo le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate.

Questo incentivo, istituito dal Decreto Sud e finanziato dalla Legge di Bilancio 2024 per il triennio 2024 2026, vale per gli acquisti destinati a strutture produttive nelle Regioni del Mezzogiorno d’Italia, ossia Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Molise e Abruzzo.

In questa guida chiara e dettagliata vi spieghiamo come funziona, a chi spetta e come richiedere il credito d’imposta ZES unica Sud.

COS’È IL CREDITO D’IMPOSTA ZES UNICA SUD

Il credito d’imposta ZES è un tax credit, ovvero un credito che può essere compensato con i debiti  fiscali e tasse in generale, destinato alle imprese che effettuano l’acquisizione dei beni strumentali per le strutture produttive ubicate nelle zone delle Regioni Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise.

L’agevolazione è stata istituita dal Decreto Sud, poi cambiato dalla Legge di Bilancio 2024 che aveva fissato per la ZES unica, un plafond annuale di 1.800 milioni di euro. Non deve essere confusa con il nuovo bonus ZES 2024 introdotto dal Decreto Primo Maggio (anche detto Decreto Coesione).

Si chiama anche credito d’imposta ZES unica Sud ed è attivo dal 2024 coi limiti economici della normativa europea in materia di aiuti di Stato.

Intanto, scopriamo quali sono le regole già fissate per tutti i settori.

DECRETO ATTUATIVO

Il tax credit ZES Sud è disciplinato dal Decreto attuativo, ossia il Decreto ministeriale del 17 maggio 2024 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.117 del 21-5-2024. Ai fini del funzionamento e dell’attuazione della misura, inoltre, tale decreto è integrato dal Provvedimento n. 262747 dell’11 giugno 2024, reso noto dall’Agenzia delle Entrate che ha aperto le domande il 12 giugno 2024.

Questi atti specificano anche quali sono i requisiti per l’accesso al bonus.

REQUISITI

Il credito d’imposta ZES spetta alle imprese, in possesso di specifici requisiti, che acquistano beni strumentali per le strutture produttive nelle Regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Molise e Abruzzo.

Possono accedere le aziende di tutti i settori, nei limiti di quanto previsto dal Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), tranne, come previsto dal Decreto ministeriale 17 maggio 2024 i soggetti che:

  • operano in specifici settori individuati nell’industria siderurgica, carbonifera e della lignite, dei trasporti e delle relative infrastrutture, della produzione, dello stoccaggio, della trasmissione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, della banda larga nonché ai settori creditizio, finanziario e assicurativo;

  • si trovano in stato di liquidazione o di scioglimento o sono imprese in difficoltà come definite dall’articolo 2 punto 18 del Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014.

Ai fini dell’individuazione del settore di appartenenza si tiene conto del codice attività, compreso nella tabella ATECO 2024, indicato nel modello di comunicazione per la fruizione del credito d’imposta per gli investimenti nella ZES unica.

COME SI FA AD AVERE IL CREDITO D’IMPOSTA

Per avere il contributo sotto forma di credito d’imposta, i soggetti interessati devono comunicare all’Agenzia delle Entrate, dal 12 giugno al 12 luglio 2024, l’ammontare delle spese ammissibili sostenute dal 1° gennaio 2024 e quelle che prevedono di sostenere fino al 15 novembre 2024.

Entro 10 giorni dal termine di presentazione delle comunicazioni viene emanato il provvedimento che individua la percentuale di agevolazione effettivamente spettante. A decorrere dal giorno successivo è possibile fruire del credito d’imposta per la quota corrispondente agli investimenti già realizzati alla data di invio della comunicazione per i quali è stata rilasciata la certificazione richiesta e sono state ricevute le relative fatture elettroniche.

Poiché si tratta di un tax credit, il bonus ZES potrà essere usato solo in compensazione, cioè usando il modello F24 attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Scopriamo i dettagli e come fare domanda.

DOMANDA CREDITO D’IMPOSTA ZES 2024

L’Agenzia delle Entrate ha reso disponibile per il credito d’imposta ZES unica questo modello di domanda (Pdf 379 Kb), o meglio di comunicazione, con le relative istruzioni di compilazione, scaricabili da questa pagina (Pdf 253 Kb).

La comunicazione per le spese sostenute o da sostenere nel 2024 può essere inviata, dal beneficiario o da un soggetto incaricato, esclusivamente in via telematica tramite il software “ZES UNICA”, che è disponibile sul sito internet dell’Agenzia a partire da mercoledì 12 giugno 2024 (da questa pagina). Da questa stessa data, e fino al 12 luglio 2024, le aziende interessate invieranno le comunicazioni relative ai nuovi investimenti effettuati a partire dal 1° gennaio e fino al 15 novembre 2024. Il beneficiario, dopo aver firmato la comunicazione per confermare i dati indicati, è tenuto a conservare la documentazione.

I dettagli sulla comunicazione da presentare, li spiega l’AdE nel Provvedimento n. 262747 dell’11 giugno 2024.

PERCENTUALE CREDITO D’IMPOSTA ZES

Il credito d’imposta ZES è determinato nella misura massima per le grandi imprese consentita dalla vigente Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027 e, in particolare:

  • 40% dei costi sostenuti in relazione agli investimenti ammissibili realizzati nelle Regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia;

  • 30% dei costi sostenuti in relazione agli investimenti ammissibili nelle Regioni Basilicata, Molise e Sardegna;

  • rispettivamente nella misura massima del 50% e del 40% per gli investimenti realizzati nei territori individuati ai fini del sostegno del fondo per una transizione giusta nelle Regioni Puglia e Sardegna;

Inoltre:

  • per i progetti di investimento con costi ammissibili non superiori a 50 milioni di euro, i massimali sono aumentati di 10 punti percentuali per le medie imprese e di 20 punti percentuali per le piccole imprese;

  • per i grandi progetti di investimento con costi ammissibili superiori a 50 milioni di euro, le intensità massime di aiuto per le grandi imprese si applicano anche alle piccole-medie imprese.

Ora, vediamo come funziona il credito d’imposta ZES.

COME FUNZIONA IL CREDITO D’IMPOSTA ZES

Il credito d’imposta per il Mezzogiorno funziona sotto forma di credito d’imposta, al soggetto beneficiario viene riconosciuto, cioè, un credito nei confronti dello Stato che potrà recuperare tramite sconto sulle tasse. I dettagli sul suo funzionamento sono chiariti dal Decreto ministeriale del 17 maggio 2024 e il suo funzionamento è sottoposto al nullaosta della Commissione Europea.

È possibile usare il credito in compensazione e viene assegnato nel rispetto delle linee guida stabilite nella Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027. C’è un limite massimo di spesa non superiore ai 100 milioni di euro. Il tax credit ZES Sud deve essere calcolato in base alla parte del costo totale dei beni menzionati ammissibili che sono stati acquistati o, nel caso di investimenti immobiliari, realizzati tra il 1° gennaio 2024 e il 15 novembre 2024.

Nello specifico:

  • per i progetti di investimento con costi ammissibili superiori a 50 milioni di euro l’importo dell’aiuto deve essere calcolato secondo la metodologia dell’importo di aiuto corretto, di cui all’articolo 2, punto 20, del Regolamento (UE) n. 651/2014;

  • il calcolo è effettuato entro un limite massimo di 100 milioni di euro per ogni progetto di investimento. Il limite è di 250 milioni di euro per il settore agrario, come stabilito nel testo del Decreto Agricoltura;

  • per gli investimenti effettuati tramite contratti di locazione finanziaria, il costo sostenuto dal locatore per l’acquisto dei beni è preso in considerazione, escludendo le spese di manutenzione;

  • non sono ammissibili progetti di investimento con un importo inferiore a 200.000 euro. Nel settore agricolo, il limite minimo è di 50.000 euro, come deciso con il testo del Decreto Agricoltura.

Le stesse disposizioni si applicano ai beni acquisiti tramite locazione finanziaria, anche se non si verifica il riscatto. Scopriamo, di preciso, cosa rientra nel credito d’imposta.

COSA RIENTRA NEL CREDITO D’IMPOSTA

Come previsto dal Decreto Sud e il Decreto ministeriale 17 maggio 2024, sono finanziabili con il credito d’imposta ZES gli “investimenti in un progetto di investimento iniziale”, come definito nei punti 49, 50 e 51 dell’articolo 2 del Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione. Questi investimenti, realizzati dal 1° gennaio 2024 al 15 novembre 2024, riguardano:

  • l’acquisizione, anche attraverso contratti di locazione finanziaria, di nuovi macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono create sul territorio;


  • l’acquisizione, realizzazione o ampliamento di immobili strumentali agli investimenti.

Tuttavia, il valore dei terreni e degli immobili non può superare il 50% del valore totale dell’investimento agevolato. Il Decreto attuativo, chiarità gli altri dettagli su cosa finanzia il tax credit. Non sono agevolabili i progetti di investimento il cui costo complessivo sia inferiore a 200.000 euro.

Inoltre, con il testo del Decreto Agricoltura 2024 approvato dal Consiglio dei Ministri del 6 maggio 2024, il Governo ha stabilito anche che nel settore agricolo questo tax credit non può finanziare interventi al di sotto dei 50.000 euro. Poi, il limite massimo per il settore specifico è stato fissato a 250 milioni di euro. Maggiori dettagli li trovate in questa nota stampa.

QUALI SONO I VANTAGGI DELLA ZONA ZES E COS’È

La “Zona Economica Speciale” è una zona delimitata del territorio dello Stato nella quale l’esercizio di attività economiche e imprenditoriali da parte delle aziende già operative e di quelle che si insedieranno può beneficiare di speciali condizioni in relazione agli investimenti e alle attività di sviluppo d’impresa.

Nell’ambito della ZES Unica Sud, sia le aziende già operative che quelle che si insedieranno potranno beneficiare di condizioni vantaggiose per avviare investimenti e pianificare lo sviluppo d’impresa. Oltre alle agevolazioni fiscali come il tax credit, la norma prevede semplificazioni amministrative, come l’accesso a un’autorizzazione unica per avviare le attività. Per maggiori dettagli sulle novità della ZES unica, vi consigliamo di leggere questo focus.

QUANDO SCADE IL CREDITO DI IMPOSTA ZES

Per quanto riguarda le scadenze, la comunicazione all’Agenzia delle Entrate per l’accesso al tax credit ZES è da presentare dal 12 giugno 2024 al 12 luglio 2024.

CASI DI REVOCA TAX CREDIT ZES SUD

La norma che ha istituito l’agevolazione specifica che per ottenere il beneficio le imprese beneficiarie devono mantenere la loro attività nelle aree in cui è stato realizzato l’investimento agevolato, situate nelle zone del Mezzogiorno d’Italia, per almeno 5 anni dopo il completamento dell’investimento.

Qualora non venga rispettato questo obbligo, i benefici verranno revocati. Ovviamente, se il credito d’imposta ZES Sud viene utilizzato in altri modi impropri rispetto all’importo, ne viene revocata l’autorizzazione.

Nei casi di revoca deve essere restituito mediante pagamento entro il termine stabilito per il saldo dell’imposta sui redditi dovuta per il periodo di imposta in cui si verificano le situazioni descritte.

RIFERIMENTI NORMATIVI

ALTRI APPROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI

Consigliamo la lettura delle nostre guide su bonus sud imprese e su bonus investimenti sud. A vostra disposizione anche l’articolo sull’agevolazione decontribuzione Sud.

Vi invitiamo a leggere anche l’articolo sul bonus nuove assunzioni 2024 e quello su tutti i bonus imprese del 2024.

Poi, vi invitiamo anche a visitare la nostra sezione sulle novità legislative. Ma anche la nostra pagina con tutti gli aiuti alle imprese, gli incentivi, i contributi a fondo perduto.

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di Valeria C.


Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.

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