Sono quattro affreschi di autore anonimo, di periodo rinascimentale e dal soggetto misterioso, probabilmente mitologico. Fanno parte dello straordinario patrimonio di opere del Vive (Vittoriano e Palazzo Venezia) di Roma che è oggetto, negli ultimi anni, di un grande progetto di digitalizzazione e valorizzazione e il loro restauro è l’oggetto di un progetto che mette insieme moda, welfare aziendale e arte.
Fa parte infatti del “Grand Tour degli Affreschi”, promosso da Hermès Italia che ha già coinvolto altre città italiane, da Padova a Bologna alla stessa capitale, per approdare tra le mura del Palazzo Venezia, con un’operazione di recupero dei quattro affreschi: probabilmente parte del decoro di un palazzo nobile sul Lungotevere, nell’Ottocento furono staccati dal supporto originario e trasferiti su tela.
Ora, riportati su un nuovo supporto a malta, ripuliti e integrati con le più moderne tecniche (l’intervento è curato da Pantone Restauri) potranno essere studiati e forse attribuiti. Nei mesi del restauro, alcuni gruppi di dipendenti di Hermès provenienti da varie parti del mondo hanno potuto non solo vedere i restauratori all’opera ma, attraverso un workshop sperimentale presso l’Orto Botanico di Roma sulla tecnica pittorica e sul restauro, scoprendo l’uso dei fiori tintori utilizzati ancora oggi in campo artistico e nella tintura dei tessuti, e approfondito in cantiere la tecnica utilizzata per realizzare un affresco.
Lo stesso iter ha accompagnato i restauri di questo “Gran Tour” già portati a termine in varie città italiane: a Padova, “L’ Annunciazione della Vergine Maria con l’arcangelo Gabriele”, di Jacopo da Montagnana, nei sottoportici di Palazzo Angeli in piazza Prato della Valle; a Napoli, il Miracolo del crivello di Antonio Solario, nel chiostro del Platano dell’Archivio di Stato di Napoli, parte di un ciclo di affreschi intitolato “Storie della vita di San Benedetto”, risalente al XVI secolo; a Bologna l’affresco seicentesco di autore ignoto raffigurante la “Madonna con il Bambino” ubicato sul voltone dell’arco est del cortile di Palazzo d’Accursio e, nella prima tappa romana, l’affresco raffigurante “S. Francesca Romana con l’angelo e S. Benedetto che affiancano la Madonna con il Bambino”, sulla facciata esterna del Monastero delle Oblate di S. Francesca Romana.
Nel 2025 il Grand Tour proseguirà con altre due tappe, a Torino e a Firenze. Non opere magniloquenti, ma piccoli capolavori che fanno parte del patrimonio delle nostre grandi città storiche. E un tema comune, l’affresco, che secondo l’ad Francesca di Carrobio, è vicino alla sensibilità del “mestieri d’arte” di Hermes Italia.Edith Gabrielli, a capo del Vive (e direttore ad interim anche del Museo Nazionale Romano) ha sottolineato presentando i progressi del restauro che “l’intervento, che ha restituito alle opere la piena leggibilità, rappresenta la condizione preliminare per ogni ricerca ulteriore, a cominciare dall’identificazione del nome dell’autore e della provenienza” e anticipato che gli affreschi saranno inclusi nel nuovo percorso di visita del palazzo.
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