Non è cosa comune scoprire che Ryanair rimborserà alcuni clienti dei costi extra loro addebitati. La compagnia lowcost è ben nota per i suoi aumenti dei tariffari. Dal bagaglio in cappelliera alla scelta del posto, passando per le tariffe modificate giorno dopo giorno, a seconda della fase della settimana, del Paese dal quale si acquistano i biglietti e non solo. Spazio poi al corretto modo di effettuare il check-in, a costo zero, e quello errato, a pagamento. Tale pratica, però, è finita nel mirino dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Il risultato? Di seguito vi spieghiamo tutto e come ottenere un po’ di soldi da Ryanair, per cambiare.
Pratica ingannevole per check-in
È stata chiusa l’istruttoria avviata nei confronti della compagnia lowcost più famosa d’Europa: Ryanair. La società è stata posta sotto stretta analisi per sospetto di pratica commerciale scorretta. Nello specifico violazione degli articoli 21 e 22 del Codice del Consumo.
È stata messa in dubbio la bontà delle indicazioni fornite dalla compagnia in merito a quelle che sono le condizioni del check-in online. Il vero problema, però, è una mancata informativa ritenuta adeguatamente comprensibile sui potenziali costi, quelli che scattano in caso di operazione effettuata in aeroporto.
Quanto riportato da Ryanair poteva risultare ingannevole in merito a un tempo di scadenza del check-in, con automatico aggravio dei costi. L’Autorità aveva inoltre evidenziato un netto problema in fase di prenotazione dei biglietti di andata e ritorno. Nel caso in cui un utente avesse optato per la priorità al bagaglio a mano, questa risultava automaticamente estesa a entrambe le tratte.
Rimborso Ryanair, a chi spetta
L’Antitrust ha accolto gli impegni della compagnia lowcost, il che si traduce in un rimborso integrale da parte di Ryanair. Sarà coperto l’intero costo del check-in effettuato a pagamento in aeroporto.
La cifra in questione è di 55 euro, il che rappresenta una somma considerevole per chi tenta di risparmiare il più possibile in fase di viaggio. Una somma che appare spropositata, considerando il fatto che online il tutto sia a costo zero. In questa circostanza, però, non è stato posto in dubbio il diritto della società di richiedere la somma. Il rimborso è unicamente dovuto a causa di una mancata comunicazione adeguata con la propria clientela.
Chi avrà diritto ai 55 euro di Ryanair? Di certo non tutti i passeggeri che hanno pagato tale servizio. Si tratta di una cerchia più ristretta, a partire dalla fascia temporale. Riceverà il rimborso chi tra il 2021 e il 2023 ha presentato reclamo alla società, dichiarando di non essere a conoscenza delle condizioni applicabili al check-in.
È però prevista una somma anche per tutti gli altri. Parliamo di chi ha prenotato un volo e il check-in aeroporto, senza presentare alcun reclamo. Più di 100mila persone, a conti fatti, che otterranno un ristoro di 15 euro. Una cifra che può raggiungere quota 20 euro, accettando di trasformare il tutto in un voucher utilizzabile per i servizi della compagnia.
A conti fatti, Ryanair si è impegnata a sborsare circa 1 milione e mezzo di euro, modificando inoltre le modalità dell’opzione priorità e bagaglio a mano. Sarà possibile una selezione disgiunta, con visualizzazione del relativo prezzo unitario differente. Anche in questo caso, ovviamente, i consumatori che hanno presentato reclamo saranno rimborsati.
Sul sito, l’app e nel corpo delle mail inviate in automatico dopo la prenotazione di un volo, infine, sarà modificato il testo. Il tutto integrato con dettagli chiari sulla finestra temporale legata al check-in online a costo zero ed eventuali costi aggiuntivi.
Il comunicato di Assoutenti
Come detto, in questo caso non è stata messa nel mirino la ben nota politica dei prezzi di Ryanair. Il tema però viene posto nuovamente in vetrina da Assoutenti, considerando come si avvicinino le “problematiche” festività di dicembre. In un comunicato si sottolinea come venga approvata la scelta della compagnia di rimborsare i propri clienti. Al tempo stesso, però, si ricorda che “la vera emergenza in tema di trasporto aereo è l’impennata delle tariffe che si verificherà in occasione delle prossime feste di Natale. L’Antitrust farebbe bene a puntare il proprio faro”.
Un discorso che non riguarda unicamente Ryanair, sia chiaro. Un tema dibattuto soltanto a tratti, anno dopo anno, senza alcun intervento strutturale che possa salvaguardare gli utenti. Si pensi che i soli extra-costi, riporta Assoutenti, varranno nel 2024, su scala globale, ben 124 miliardi di euro.
Il presidente Gabriele Melluso tuona: “A tale situazione si aggiunge il rischio di rincari abnormi delle tariffe nel prossimo periodo natalizio, alimentato dagli algoritmi usati dai vettori aerei, una emergenza rimasta irrisolta e a cui andrebbe trovata una soluzione urgente”.
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