È stato accolto il concordato in appello, una sorta di patteggiamento in secondo grado, a pene rispettivamente di 3 anni e 8 mesi e 2 anni (con sospensione condizionale), per Ferdinando Matera e Armando Messineo, ex direttore generale ed ex presidente della Cesare Pozzo, storica Società nazionale di mutuo soccorso, e ai vertici all’epoca della controllata Fondo Salute Sce, dalle cui casse, secondo le indagini dei pm, sarebbero stati drenati circa 5 milioni di euro attraverso pagamenti di fatture per operazioni inesistenti. Decisamente più basse, dunque, le pene stabilite dalla quarta penale della Corte d’Appello, con l’ok della Procura generale, rispetto a quelle del primo grado. Matera, nel maggio 2023, era stato condannato a 10 anni e 6 mesi di reclusione, mentre Messineo a 6 anni e 9 mesi.
Al centro di questo filone dell’inchiesta, coordinata dal pm Carlo Scalas e condotta dalla Guardia di Finanza, pagamenti di fatture false per lavori di ristrutturazione o soldi drenati attraverso la fittizia assunzione di personale legato agli indagati e con un doppio stipendio, ma anche l’uso reiterato di carte di credito aziendali per il pagamento di beni di lusso e di spese “voluttuarie”, come serate nei night club.
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