Il rumore di colpi e tonfi sordi, un corpo steso tra gli alberi, un uomo corpulento che gli volta le spalle e si allontana, inizia così Tutti uccidono, il cortometraggio di Francesco Puppini ambientato ad Antagnod.
Tutti uccidono è l’ultimo lavoro del regista milanese, selezionato nella National Short Competition al RIFF – Rome Independent Film Festival 2024, in programma dal 14 al 22 novembre.
Tutti uccidono
Scritto e diretto da Francesco Puppini, Tutti uccidono racconta il 17 minuti la storia di Giacomo che torna ad Antagnod, nella Val d’Ayas, il suo paese di origine, dopo anni di assenza per il funerale del fratello Pietro, brutalmente assassinato.
Giacomo è accolto con calore dal padre, un burbero Bobo Pernettaz, che gli parla in patois e lo vorrebbe a casa, ma la distanza geografica che ha messo tra sé e le sue radici è ormai distanza anche emotiva.
Alle domande in patois del padre risponde in italiano, sente negli sguardi delle persone la diffidenza.
Quando si mette in cerca della verità sul movente dell’omicidio, la sua presenza diventa ingombrante: ben presto, i sospetti e l’intolleranza che hanno portato alla morte di Pietro, smascherato nell’avere intrapreso una relazione con un altro uomo, si riversano su di lui.
Allontanato dalla sua stessa famiglia, estromesso dalla sua comunità e infine vittima di una violenta aggressione, Giacomo si trova a realizzare, una volta per tutte, di non appartenere più al luogo che un tempo chiamava casa.
Galeotto fu il campanile di Antagnod
Scritta la storia era venuto il momento di cercare un set per le riprese, nelle sue ricerche su Google Maps di un paesino abbastanza isolato che potesse rispecchiare la storia di una famiglia, la chiusura di una comunità, relazioni che si ricongiungono e ferite difficili da rimarginare, la scelta è ricaduta su Antagnod.
«Mi ha colpito la foto di questo campanile bellissimo» racconta il regista, Francesco Puppini.
«Dal momento che nel mio corto c’è una scena girata in chiesa, speravo di poterla fare lì, come è stato».
Le riprese risalgono a un anno fa, nel novembre 2023, tra Antagnod, Extrepiéraz (Brusson)e Col di Joux, sul set tanta Valle d’Aosta, oltre a Bobo Pernettaz c’è Jean Paul Dal Monte, originario di Gressan che ha vissuto a lungo a New York trasferendosi poi a Milano, Giorgio Vigna oltre alle maestranze René Cuignon al suono e Sofia Bonin set design.
Gli altri attori sono Francesco Patané, Maria Caggianelli Villani e Lidia Vitale.
«Avevo scelto un altro attore per la parte del padre, quando ha dovuto rinunciare mi hanno fatto vedere una video intervista di Bobo, artista a tutto tondo, e ho visto che funzionava bene» racconta il regista.
La diversità alla base di Tutti uccidono
«La storia di Giacomo mi è venuta in mente dopo una serie di eventi che mi hanno cambiato la vita e il modo in cui ero abituato a guardare le cose» racconta Puppini.
«Tornato a casa dopo tre anni di studi in Inghilterra, mi aspettavo un’accoglienza calorosa da parte delle persone a cui ero stato più vicino quando vivevo in Italia. Ho scoperto invece che la lontananza dal mio paese d’origine aveva affievolito quei legami e li aveva resi più deboli, perché avevo smesso di coltivarli».
«Ho trovato molto distacco e diffidenza, come se qualcosa di radicale fosse cambiato nel modo in cui mi relazionavo con gli altri, ma ero io a essere cambiato».
«Il tempo speso in terra straniera e le esperienze fatte con altri mi avevano trasformato in una persona diversa, che pensava e viveva in modo completamente differente rispetto a prima. Questa diversità di cui parlo è proprio quello che sta alla base di questo progetto» dice il regista.
«Diversità intesa come inadeguatezza, ma anche come diversità nelle scelte sessuali e personali. Voglio inserire un personaggio diverso, Giacomo, in un contesto che viene inteso comunemente come tradizionale, un villaggio italiano».
«Ci saranno molte altre persone che proprio come Giacomo avranno provato a difendersi e saranno state respinte e allontanate nuovamente dal gruppo a cui più si sentivano di appartenere fino a quel momento. È a quelle persone che questo film è rivolto, ed è a quelle persone che lo dedico» conclude Puppini.
L’anteprima
Tutti uccidono è prodotto da dispàrte, con il sostegno della Film Commission Vallée d’Aoste, del programma Per Chi Crea, MiC e Siae.
Non è la prima esperienza in Valle d’Aosta per dispàrte, già produttrici di Margini di Niccolò Falsetti e Francesco Turbanti che avevano usato la colonna sonora dei Kina.
Nel gennaio del 2023, e sempre con il supporto della Film Commission Vallée d’Aoste, dispàrte ha coprodotto insieme alla società belga Velvet Films il cortometraggio Eldorado, diretto da Mathieu Volpe e proiettato per la prima volta ad Alice nella Città 2023 – sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma.
In quel caso, le riprese si sono svolte nella Valle Alta, più precisamente fra La Thuile, Pré-Saint-Didier e Ozein (Aymavilles).
Tutti uccidono sarà presentato in anteprima giovedì 21 novembre alle 22 al Nuovo Cinema Aquila, a Roma.
(erika david)
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