Soluzioni digitali, innovazione dei materiali, domotica, ma anche fotovoltaico, sistemi di accumulo, colonnine di ricarica. Il boom delle Tecnologie per l’edilizia è solo all’inizio
Il 2022 è stato l’anno del settore delle costruzioni italiane. Un momento storico trainato dagli incentivi alla riqualificazione e dagli investimenti nelle opere pubbliche che ha permesso di raggiungere una dimensione economica di ben 309 miliardi di euro. Alle porte del 2025, il mercato delle costruzioni sta però rallentando, registrando già nel 2024 un calo del 26,5%. Ma al di là delle altalenanti prestazioni del settore, fortemente influenzate dalla presenza e dalla tipologia dei bonus edilizi, c’è un settore che ha mostrato particolare resilienza e certamente rappresenterà il futuro del settore: il mercato delle tecnologie per l’edilizia elettrotecniche ed elettroniche.
Il ruolo dell’impiantistica negli edifici
Nel 2023, il mercato delle tecnologie per l’edilizia legato alle spese impiantistiche ha rappresentato il 37% della spesa edilizia totale. Un leggero calo rispetto al 39% del 2019, ma dovuto unicamente alla tipologie di lavori incentivati che, come nel caso del Superbonus, prediligevano interventi di coibentazione termica piuttosto che efficientamento impiantistico.
Nonostante ciò, il settore ha registrato una crescita annua media tra il 2021 e il 2023 pari al 9,4%, una percentuale notevole se messa a confronto con l’11,1% complessivo dell’intero settore edile.
La crescita delle imprese italiane nel settore elettrotecnico ed elettronico per l’edilizia
A livello occupazionale le imprese attive nell’installazione di impianti elettrici in Italia (circa 66.000) hanno permesso di dare lavoro a circa 250.000 addetti. Un numero in crescita dell’8,4% rispetto al 2012 evidenziando una maggiore solidità strutturale e competitività delle imprese. Nonostante la fluttuazione dei valori produttivi, le tecnologie per l’edilizia rappresentate dal settore dell’industria elettrotecnica ed elettronica italiana, hanno mostrato nel periodo più complesso 2018-2023, una notevole resilienza.
In particolare, il valore della produzione del settore è passato da circa 16 mld di euro nel 2018 a oltre 21,8 mld nel 2023.
Un dato che spiega bene il peso che le tecnologie innovative, digitali ed impiantistiche, stiano assumendo nell’edilizia.
Fotovoltaici, domotica e colonnine di ricarica, gli interventi più richiesti
A raccogliere i dati sull’evoluzione del settore delle tecnologie per l’edilizia, visto con gli occhi dei protagonisti del settore ed alla luce delle propensioni di acquisto e dei macro trend passati e futuri, è il Rapporto ANIE-Cresme presentato pochi giorni fa. L’indagine realizzata a cavallo tra il 2023 e il 2024, è stata condotta intervistando i vari attori della filiera edile, dagli installatori elettrici ai progettisti, passando per gli amministratori di condominio e le famiglie.
Per mostrare il punto di vista degli installatori, l’indagine ha raccolto un campione di 500 intervistati. I dati raccolti hanno rivelato che nel 2023:
- il 62% degli interventi ha interessato gli impianti elettrici delle abitazioni,
- per il restante 38% si è trattato di interventi su impianti elettrici non residenziali.
La situazione complessiva è decisamente positiva, secondo gli installatori, ma offre anche un ampio margine di miglioramento dato che permangano alcuni elementi di criticità.
Le tecnologie evolute prevalgono sul mercato: domotica, fotovoltaico, sistemi di accumulo, colonnine di ricarica, questi interventi non solo contribuiscono alla sostenibilità ambientale, ma rispondono anche alle esigenze di efficienza energetica e riduzione dei costi di gestione.
Il 40% delle abitazioni italiane ha subito interventi sugli impianti elettrici
Cosa ne pensano le famiglie è chiaramente emerso nel rapporto Anie-Cresme, grazie al campione di 1.000 consumatori intervistati. Il 40% delle abitazioni italiane ha subito interventi sugli impianti elettrici, con un’attenzione crescente verso le tecnologie evolute, come impianti fotovoltaici, domotica e colonnine di ricarica.
Purtroppo la consapevolezza sulle specifiche degli impianti elettrici è ancora bassa:
- solo il 31,2% conosce la classificazione degli impianti in tre livelli di performance,
- meno della metà non ha o non sa di avere la Dichiarazione di conformità (Di.Co.).
Questi dati mostrano come il percorso di riqualificazione del parco installato italiano ed il livello di consapevolezza dei consumatori finali sia sicuramente a buon punto, ma preveda ancora ampi margini di miglioramento e quindi ottime opportunità di sviluppo e di crescita per tutto il settore elettrico.
Cresce la domanda di soluzioni per sicurezza, efficienza energetica e distribuzione dati
“Il mondo dell’energia guarda al processo di elettrificazione – dichiara Lorenzo Bellicini Direttore del CRESME – come uno dei modelli strategici da seguire per affrontare la transizione green legata alla riduzione delle emissioni di CO₂. Parallelamente, la transizione digitale avvicina il settore elettrico a quello dell’informazione e dell’automazione, disegnando nuove funzionalità e efficienze”. Cresce la domanda di soluzioni avanzate e di alta qualità, con un’attenzione particolare alla sicurezza, all’efficienza energetica e alla distribuzione dati.
I progetti spesso includono l’integrazione di tecnologie innovative come la domotica e i sistemi di gestione energetica, che permettono un maggiore controllo e ottimizzazione dei consumi. Parallelamente, gli amministratori di condominio pongono l’accento sull’importanza della manutenzione periodica e dell’adeguamento alle normative degli impianti elettrici. Questi interventi possono migliorare notevolmente la sicurezza degli edifici e ridurre i consumi energetici, favorendo così la sostenibilità ambientale e contenendo i costi di gestione.
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