La presidente del Consiglio: «Tollera e foraggia, non condanna». Tre agenti feriti. Schlein contro il corteo di CasaPound
Un pomeriggio temuto da giorni, finito in scontri con le forze dell’ordine, feriti, fumogeni e bombe carta. A fronteggiarsi, da una parte, i manifestanti di CasaPound e della Rete dei patrioti, che hanno sfilato per dire basta al «degrado»; dall’altra i collettivi e i movimenti antifascisti, in parte riconducibili all’area antagonista, che non hanno accettato la presenza a Bologna di realtà di estrema destra e nemmeno il tragitto scelto, vicino alla stazione teatro della strage del 1980.
Ma, in realtà, il loro passaggio è stato contestato anche da non pochi residenti delle vie percorse da CasaPound e Patrioti, che fin da subito hanno lanciato dalle finestre petardi e non solo.
Per tutto il pomeriggio i diversi gruppi si sono fronteggiati a distanza, percorrendo strade differenti e senza arrivare a un contatto diretto in virtù di un centro storico blindato dalle forze dell’ordine; tuttavia gli scontri tra polizia, carabinieri e antagonisti ci sono stati. Come anche continui lanci di petardi, bombe carta e fuochi d’artificio, che hanno portato al ferimento di tre agenti. Qualche ferito anche tra i manifestanti.
Lo sfondamento
La situazione è diventata incandescente quando i collettivi — oltre 1.200 persone dietro lo striscione «contro il fascismo di strada e di governo» —sono riusciti a sfondare il cancello non presidiato del parco della Montagnola e, di lì a poco, ad arrivare alla scalinata del Pincio. Sotto di loro, i manifestanti di estrema destra, decisi a non cedere. È stato allora che sono partiti pesanti scontri con le forze dell’ordine. Solo un cancello chiuso ha fermato l’avanzata dei collettivi.
Al mattino, prima del corteo, l’Anpi si era riunita in piazza per dire no a una manifestazione definita «uno sfregio». All’iniziativa è intervenuta anche la segretaria del Pd, Elly Schlein: «Da bolognese non credo sia stata una scelta giusta quella di far manifestare le destre estreme a pochi metri dalla stazione, che è ancora una ferita aperta. I familiari delle vittime hanno lottato per 40 anni per arrivare a sentenze che chiariscono le responsabilità dell’estrema destra».
Meloni: «Certa sinistra foraggia i facinorosi»
Una presenza che la premier Giorgia Meloni sembra stigmatizzare con una nota diffusa in serata: «La mia totale solidarietà va agli uomini e alle donne delle forze dell’ordine, che con fermezza e professionalità hanno affrontato i soliti violenti. Spiace constatare che certa sinistra continui a tollerare e, talvolta, a foraggiare questi facinorosi, anziché condannare apertamente questi episodi e mostrare solidarietà a chi, ogni giorno, lavora per garantire la sicurezza di tutti». La solidarietà alla polizia è arrivata anche dal leader di Forza Italia, Antonio Tajani. E l’altro vicepremier, il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha scritto sui social: «Delinquenti rossi, il vostro posto è la galera».
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