Prezzi folli e posti in parte già esauriti: è già caccia al biglietto, e al risparmio, per trascorrere il Natale in Puglia, partendo dal Nord Italia. Le criticità maggiori si riscontrano nel weekend 20-22 dicembre, l’ultimo prima di Natale, le poche disponibilità rimaste in treno hanno prezzi che variano tra i 180 e i 250 da Milano a Lecce; mentre con gli aerei si arriva a spendere anche 400 euro sola andata.
I consumatori – Adusbef
Alcune delle associazioni di tutela dei consumatori parlano addirittura di diritto alla mobilità negato e auspicano politiche mirate a garantire ad alcune categorie, come studenti e lavoratori, tariffe calmierate in prossimità delle feste. Non è più solo una questione di prenotazioni in anticipo: a più di un mese dall’inizio delle festività, quella in atto sembra essere piuttosto una vera speculazione. Per i sindacati di tutela anche l’aereo dovrebbe essere considerato un mezzo di trasporto ordinario e non un lusso.
«Da qualche anno – dice Antonio Tanza, referente Adusbef Puglia – durante le principali festività osserviamo un trend costante di rialzo dei prezzi per viaggi nazionali e internazionali. Ciò non rappresenta solo un ostacolo economico per chi desidera tornare a casa, ma incide profondamente sulle dinamiche familiari. Il costo di un volo da una città all’altra arriva a superare anche i 600 euro. Il ritorno a casa diventa un lusso inaccessibile, una barriera che limita la libertà di movimento. Come confermano segnalazioni ricevute da più parti, molte le famiglie sono costrette a trascorrere le festività senza i propri figli. Le festività non dovrebbero trasformarsi in un’ulteriore occasione di business indiscriminato per le compagnie, ma dovrebbero rispettare il diritto alla mobilità. In un contesto in cui l’aumento dei prezzi sembra ormai una regola, occorre intervenire con politiche che mirino a una mobilità accessibile, anche in periodi di alta domanda. Tra le possibili soluzioni, si potrebbe pensare, ad esempio, a tariffe agevolate per le festività, con accordi tra enti pubblici e compagnie aeree o ferroviarie, almeno per determinati gruppi come studenti o famiglie con reddito basso. O anche a sussidi per nuclei familiari meno agiati o con disabili, per garantire loro il diritto di viaggiare in sicurezza e a costi accessibili; infine sarebbero utili incentivi fiscali, tra cui una detrazione sulle spese di viaggio durante le feste».
Adoc
Impossibile in Italia pensare a class action ma le associazioni dei cittadini in più occasioni si muovono per sensibilizzare contro le speculazioni. «Sicuramente – spiega Giulia Procino di Adoc Puglia- molto è dovuto all’inflazione ed in tal senso come associazione, a livello nazionale, spesso facciamo delle campagne contro il caro prezzi. In questo caso, però, siamo convinti che ci sia anche una forma di speculazione. Relativamente alla materia specifica dei prezzi dei mezzi di trasporto non è possibile fare una class action perché per poterla mettere in atto sono necessari alcuni criteri specifici ma soprattutto perché in Italia giuridicamente questo strumento non funziona bene. In merito al caro vita Adoc ha chiesto degli incontri con i ministri interessati per tentare di stabilire per i beni considerati di prima necessità, tra cui anche i mezzi di trasporto, una soglia massima».
Codacons
La chiave di volta potrebbe essere proprio questa: considerare il trasporto aereo un mezzo ordinario quotidiano e non un bene di lusso. «Come avvocati lavoriamo a valle per la tutela – commenta Dario Durso di Codacons Bari – ma se la normativa e il sistema non garantiscono i consumatori, con logiche protezionistiche che fissino una soglia di prezzi, diventa più complicato agire. Al momento, al netto di eventuali cartelli delle compagnie che ad oggi non sono in atto, c’è sicuramente una sorta di accordo tacito di non farsi la battaglia dei prezzi. Mentre in passato il mercato era diviso tra le compagnie di bandiera e le low cost che, per penetrare il mercato, hanno attuato una logica di prezzo al ribasso per fidelizzare la clientela anche interna. Va detto, però, che muovendosi con un po’ di raziocinio i consumatori, grazie a delle strategie e applicazioni online, possono ancora risparmiare. Questa situazione è legata ad una legge di mercato, di fronte alla quale siamo pressoché impotenti: nel tempo ci siamo, purtroppo, accontentati di risolvere le situazioni senza pensare al futuro a medio e lungo termine. Oggi l’aereo è diventato il vero concorrente del treno: un’arma fondamentale sarebbe avere una compagnia di bandiera low cost per stimolare la concorrenza a livello di prezzi anche per i voli interni. Ita invece è nata male, già vecchia. Considerando il volo come un privilegio e non come un mezzo di trasporto di necessità in competizione con il treno».
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