Senza Zapata e Adams, la squadra di Vanoli fatica a rendersi pericolosa. In attesa di Inter-Napoli i bianconeri agganciano i nerazzurri a un punto dalla vetta
Weah nel primo tempo e Yildiz nel secondo regalano a Thiago Motta il suo primo derby di Torino. Il figlio di George sigilla una grande giocata di Cambiaso e batte Milinkovic dopo 18 minuti, il numero 10, al suo primo derby da titolare nel giorno del compleanno del suo idolo Del Piero, raccoglie un cross di Conceiçao, si lancia di testa tutto solo e chiude la pratica a sei minuti dal novantesimo. Nel primo tempo un Toro troppo timido non è riuscito a sfondare né a contenere una Juve che a sinistra ha spinto, creato, concretizzato e messo in difficoltà soprattutto Pedersen e Walukiewicz. Ed è subito da lì che arriva il primo guizzo, con Koopmeiners che prova a lanciare Yildiz ma la chiusura di Coco è efficace. Poi è il turno di Thuram – sotto gli occhi di papà Lilian appostato in tribuna – che crossa ma non trova alcun supporto e stavolta è Lazaro che può liberare. La Juve vuole accendersi e capisce che la sua catena di sinistra stasera può fare la differenza. Al 6′ è Cambiaso che suggerisce ancora per Koopmeiners che cerca centralmente Vlahovic (murato) e poco dopo il cross di Yildiz, sporcato da Pedersen, impensierisce non poco Milinkovic-Savic: il pallone attraversa tutta l’area ma Weah non arriva in tempo. Dopo 20 minuti di spinte bianconere e attese granata ecco l’intuizione di Vlasic ma la squadra non lo segue. Allora il Toro di un Vanoli che in panchina non ha mai smesso di urlare indicazioni e di sbracciarsi, ha provato a bucare il muro avversario con un lancione del portiere per Ilic ma ancora una volta i granata gravitano troppo lontano da Perin per impensierirlo.
juve-torino, il primo tempo
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La Juve quindi ne approfitta e al 18′ è Cambiaso che si accende, prende palla e iniziativa, accelera, cambia passo, lascia sul posto Pedersen e Ricci, poi calcia: Milinkovic-Savic fa quello che può, sporca il tiro – quel tanto che basta per negare a Vlahovic il tap in – ma non trattiene il pallone che gli passa sotto al corpo e raggiunge Weah che accorre dalla destra. Un compito semplicissimo per lo statunitense che con la porta spalancata non deve far altro che spingere il pallone in rete. Quarto gol (terzo nelle ultime due settimane) in A per il 24enne che festeggia anche il record personale di marcature in una singola stagione tra Serie A e Ligue 1. La Juve in questa fase di gara è un mix di fiducia e velocità e cerca subito il raddoppio: prima con Koop che inventa per il solito Cambiaso in verticale che alla fine però sceglie la via del tiro dalla distanza e sbaglia decisione e conclusione (con il disappunto di Vlahovic che si era liberato sulla sinistra); poi riecco il serbo che si libera di Coco, rientra, calcia ma troppo centrale e morbido per impensierire Milinkovic. Intanto Perin continua la sua gara da spettatore, Vlasic al 32′ viene murato da Kalulu e da qui nasce un’altra ripartenza della Juve che culmina con un fallo di Ricci su Cambiaso, quindi calcio di punizione dai 20 metri. Lo stesso numero 27 va sul pallone, è uno schema con Koopmeiners che riceve lì vicino, calcia potente ma Coco è sulla traiettoria e nega il raddoppio all’olandese. Due minuti più tardi invece è Masina, provvidenziale, che salva sull’ex Atalanta. Animi tesi a ridosso del 40′, per un fallo gratuito di Gatti su Milinkovic: parapiglia poi sedato da arbitro e compagni e chiuso con un abbraccio tra i due litiganti. Prima dell’intervallo c’è tempo anche per due tentativi di Yildiz e Thuram (murati) e per una ripartenza del Toro con Lazaro che lancia Sanabria ma Koopmeiners in ripiegamento blocca tutto.
juve-torino, il secondo tempo
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La ripresa si apre con un altro Torino, più verticale e propositivo. Manca però concretezza come sul cross di Lazaro che non trova nessun compagno o sul tiro di Linetty ribattuto da Kalulu. Vanoli continua a sbracciarsi in panchina, i suoi gestiscono con più ordine (punito però Lazaro per una trattenuta su Gatti, primo giallo del derby al 57′) e la Juve non crea pericoli come nel primo tempo. Koopmeiners prova a rendersi pericoloso su punizione ma Coco c’è, poi è una ripartenza del Toro che prova a impensierire Motta ma Lazaro è supportato dal solo Ricci e la Juve nel frattempo è rientrata. È passato da poco il 70′ e la Juve ricomincia a venir fuori. Prima è il tandem Weah-Koopmeiners a bucare la difesa: il figlio d’arte entra in area, realizza il 2-0 ma l’arbitro annulla per un tocco col braccio. Un minuto più tardi entra in campo Conceicao al posto di Vlahovic e l’altro figlio d’arte cambia il finale di gara. All’82’ sfiora l’incrocio dei pali col mancino (Sosa in ritardo), all’84′ regala a Yildiz il pallone del raddoppio. Linguaccia, corsa a braccia aperte e derby archiviato così. Al 90′ il tiro di Sanabria parato da Perin è l’ultimo squillo della partita decisa da Weah e dal terzo più giovane marcatore nella storia della Juve nei derby di campionato, la stellina di 19 anni e 189 giorni.
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