Ecco gli errori più comuni da evitare per un saldo IMU corretto e senza intoppi: 5 cose che potrebbero crearti non pochi problemi.
La scadenza per il pagamento del saldo IMU 2024 si avvicina rapidamente: il termine è fissato al 16 dicembre. È importante prestare attenzione ai dettagli per evitare errori costosi. Di seguito, analizziamo i cinque errori più comuni da evitare.
1. Non controllare le aliquote comunali aggiornate
Uno degli errori più frequenti è quello di non verificare le aliquote IMU aggiornate pubblicate dal proprio Comune. Le aliquote definitive devono essere caricate sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) entro il 28 ottobre. Se il Comune non ha inserito le aliquote nel portale del Federalismo Fiscale, il saldo dovrà essere calcolato sulla base delle aliquote del 2023. Questo significa che l’importo dell’acconto e quello del saldo coincideranno.
2. Compilare in modo errato il modello F24
La compilazione del modello F24 deve essere eseguita con precisione. Tra gli errori più comuni vi sono:
- Codice catastale errato: inserire il codice corretto del Comune di ubicazione dell’immobile.
- Codice tributo sbagliato: assicurarsi di utilizzare il codice tributo corretto, distinguendo tra acconto e saldo.
- Anno di riferimento: specificare l’anno esatto per cui si sta effettuando il pagamento (2024).
Barrare la casella “Saldo” è fondamentale per evitare che il pagamento venga erroneamente attribuito.
3. Calcolo impreciso dell’imposta
Il calcolo dell’IMU richiede l’uso di un valore catastale aggiornato, che deve essere rivalutato del 5% e moltiplicato per un coefficiente specifico alla categoria catastale (es. 160 per le abitazioni, 80 per gli uffici). Applicare aliquote errate o utilizzare valori catastali non aggiornati può portare a pagamenti incorretti.
4. Non considerare il calcolo proporzionale dei mesi
Un altro errore comune è non considerare la durata proporzionale del possesso dell’immobile. Secondo la circolare n. 1/DF del 18 marzo 2020, l’imposta è dovuta per i mesi in cui si è stati proprietari per più della metà dei giorni del mese. Ad esempio:
- Per un mese di 31 giorni, l’IMU è dovuta se il possesso inizia entro il giorno 16.
- Per un mese di 30 giorni, è dovuta se il possesso inizia entro il giorno 16.
5. Non presentare documentazione giustificativa per l’esenzione
Infine, non presentare le giuste documentazioni per ottenere un’esenzione IMU può costare caro. In caso di seconda casa che viene considerata abitazione principale, è necessario fornire bollette e altri documenti che attestino la residenza per non incorrere in pagamenti errati.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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