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RENDE (CS) – “Abbiamo appreso della decisione del Tar Calabria di rigettare la richiesta cautelare contenuta nel nostro ricorso avverso il referendum previsto per l’1 dicembre. Le pronunce si rispettano ma si possono non condividere. Insieme ai nostri legali di fiducia valuteremo la possibilità di ricorrere in appello al Consiglio di Stato“. A scriverlo in una nota il comitato cittadino di Rende. “Ma tutto ciò non ferma la nostra battaglia per la tutela dei principi democratici. Battaglia che dà più di un anno va avanti e che adesso rilanceremo con più vigore e con più forza.
Intanto, nella giornata di ieri si sono costituiti 15 comitati territoriali nei quartieri e nelle contrade di Rende, formati da tanti liberi cittadini che condividono le nostre preoccupazioni per una fusione a freddo nata per spalmare sulle popolazioni di Rende e Castrolibero i debiti del Comune di Cosenza creati da Occhiuto e dal centro destra. Rende Centro Storico e contrade limitrofe, Santo Stefano, Piano Maio e Piano Monello e c.da Cutura, Arcavacata, Dattoli e c.da Rocchi con la zona del Cancello di Magdalone, Quattromiglia e c.da Lecco, C.da Tocci da via Verdi a via Rossini, Villagio Europa e complesso City Garden, Commenda, Viale dei Giardini, c.da Santa Rosa e Santa Chiara, Roges, Sant’Agostino, Saporito, Surdo e Università della Calabria sono, appunto, i 15 comitati territoriali costituitisi in città. Questo per sensibilizzare e informare sulle ragioni del No alla proposta di fusione ogni cittadino di Rende.
Domani pomeriggio, nella piazza antistante il Centro Sociale “Lanzino” a Saporito si terrà un ulteriore incontro organizzativo con tutti i comitati territoriali, per poi essere domenica nel piazzale antistante la chiesa di San Carlo Borromeo e su via Rossini per incontrare i cittadini rendesi. Lunedì 11 alle 17:30 ci sarà un incontro a Santo Stefano. Continueremo la nostra opera di informazione e sensibilizzazione che stiamo portando avanti da un anno, rendendo consapevoli i rendesi dello scippo che stanno perpetrando nei loro confronti i consiglieri regionali che propongono una fusione a freddo, che lede i principi fondamentali e basilari della democrazia e che vuole cancellare la storia ma, soprattutto, l’identità dei nostri territori”.
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