È stata aperta la procedura per trasferire tutti i 35 poligrafici del Tirreno da Livorno a Sassari. Questo quanto denunciato da Slc-Cgil secondo cui la decisione presa il 7 novembre da Sae, editore del quotidiano, si tratterebbe in realtà di un “licenziamento mascherato”. Il sindacato inoltre sottolinea come questo trasferimento sia stato stabilito “nonostante che la sede di Livorno rimanga aperta e pienamente operativa, visto che i giornalisti rimangono in servizio e nonostante che da anni i poligrafici lavorino per le testate presenti sul territorio nazionale, confermando che la remotizzazione è un fatto. Inoltre sottolineiamo che i bilanci aziendali sono in attivo, dopo anni di passivo”.
Il 13 novembre è in programma un incontro tra la Slc-Cgil e l’azienda per cercare delle soluzioni da adottare visto che è “ingiustificabile il trasferimento del personale. Vogliamo avere un quadro completo sul piano industriale e le azioni per affrontare la crisi del settore, capire quali siano le prospettive finanziare e quelle occupazionali per i prossimi anni e i moviti veri di questo trasferimento”.
Il sindacato e le Rsu sono pronti a “iniziare il confronto con l’azienda partendo da un ‘no ai trasferimenti – no ai licenziamenti’. Si parte da qui per affrontare la crisi del settore ed individuare le soluzioni per far continuare a lavorare una storica testata giornalistica come Il Tirreno. Tutti noi abbiamo le idee chiare su come sviluppare l’azienda, valorizzando ciò che serve oggi nel duro mercato dell’informazione e della comunicazione, ma l’azienda deve riuscire ad ascoltare le nostre voci e quelle dei lavoratori”.
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