Un nato quasi uno ogni 60 minuti, fra martedì 5 e mercoledì 6 novembre: il reparto di neonatologia diretto dal primario Ciro Sommella è finito sotto l’assedio dei piccoli e dei loro genitori
Per un giorno all’ospedale San Donato di Arezzo hanno pensato di essere tornati all’epoca del baby-boom: 20 bimbi nati in 24 ore, quasi uno ogni sessanta minuti, fra martedì 5 e mercoledì 6 novembre, col reparto di neonatologia, diretto dal primario Ciro Sommella, che è finito sotto l’assedio dei piccoli e dei loro genitori.
L’evento del resto è eccezionale: non si vedeva da anni e forse non si era mai visto, perchè all’epoca in cui i neonati erano una folla ogni giorno, la gran parte dei parti avveniva non nella struttura pubblica ma in due cliniche private che erano le preferite delle famiglie aretina negli anni ’60 e ’70.
Tra i nuovi arrivati di questa ondata di nascite si registra anche una coppia di gemellini, dati alla luce da una mamma appena diciannovenne, straniera come altre quattro di quelle che sono entrate in sala parto in queste 24 ore particolari. Quindici invece le donne italiane, provenienti un po’ da tutta la provincia, oltre che dal capoluogo, perchè ormai, dopo la chiusura dei punti nascita di Cortona e Sansepolcro, il San Donato è punto di riferimento anche per Valdichiana, Valtiberina e Casentino.
Che di superlavoro per medici, ostetrici e infermieri si sia trattato lo dice un semplice numero: in un giorno qualsiasi nell’ospedale aretino si registrano tre parti, in 24 ore quindi ne sono avvenuti sei volte in più. A conferma di un trend in crescita: nel 2023 sono venuti alla luce al San Donato 1448 neonati, nel 2024 ad oggi siamo a 40 in più.
Sommella non nasconde la sua emozione: «Sono state due giornate intense per il nostro personale che però ci hanno regalato tanta soddisfazione. Non era mai accaduto in questi anni. Il mio ringraziamento va ai medici, alle ostetriche, alle operatrici sociosanitarie e alle infermiere e infermieri per il lavoro svolto e l’impegno profuso per garantire la più completa assistenza alle partorienti e ai neonati in un momento così importante. Il loro supporto è fondamentale».
E quel che ancora più conta, il primario intravvede segnali di ripresa delle nascite, sia pure in un momento di forte decremento della popolazione: «Questi parti rappresentano un momento importante – prosegue il dr. Sommella – e sono di buon auspicio per la ripresa della natalità che, in Italia e in Toscana, è in forte declino. Qui ad Arezzo il numero della nascite registra un incremento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e di questo non possiamo che essere soddisfatti».
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