Allerta cartelle esattoriali? Ecco come ridurre o annullare il debito anche senza rottamazione: il metodo semplice previsto dalla legge.
Diverse le cartelle esattoriali emesse ogni anno dall’Agenzia dell’entrate nei confronti dei contribuenti. Debiti sospesi che i cittadini hanno nei confronti degli enti dello stato e che l’agenzia citata può riscuotere anche tramite esecuzione forzata. Dalle multe alle imposte non pagate le cartelle esattoriali sono il mezzo con cui gli istituti di stato esigono quanto gli spetta con i dovuti interessi di mora. Un cittadino può avere in sospeso anche più cartelle e questo può creare dei veri disagi economici in una famiglia, che già fatica ad arrivare a fine mese.
Solitamente per risolvere le cose con il fisco e azzerare ogni sospeso si attende un condono o una rottamazione. Provvedimenti presi dal governo di turno per annullare le cartelle esattoriali e recuperare un minimo del debito sospeso. In molti si avvalgono di questi sistemi per non risolvere le cose con l’agenzia dell’entrate, procedimenti rapidi, per molti anche indolore che permettono di pagare una somma rappresentativa rispetto a quella reale da versare. Certo è che il provvedimento legittima anche la possibilità di suddividere in più rate l’importo dovuto. Un’agevolazione non da poco.
Tuttavia non tutti sanno che esistono dei metodi per annullare o ridurre il debito con lo stato senza attendere la rottamazione. Anche in tal modo si può dire addio definitivamente alle cartelle esattoriali. L’istituto della prescrizione permette di ridurre l’importo della cartella. Ad esempio i debito con lo stato si prescrivono in 10 anni, mentre gli interessi in 5. Quando si è vicini al termine del tempo si può chiedere lo sgravio parziale, pagare l’importo richiesto, ma non gli interessi. La Corte di Cassazione con apposita ordinanza del 2024 ha riconosciuto la legittimità di questa richiesta.
Cartelle Esattoriali, annullarle totalemente senza rottamazione
Si può chiedere anche l’annullamento totale delle cartelle esattoriale anche senza avvalersi della rottamazione. Il cittadino può infatti chiedere la sospensione legale della riscossione, prevista dalla legge n. 228 del 2012, qualora ritenga che la richiesta ricevuta non sia fondata. Con apposita richiesta può rivolgersi all’agenzia dell’entrate che ha emesso la cartella e esigere un riesame, ma solo se sono presenti determinati requisiti.
La legge prevede che se il contribuente rientra in una delle situazioni sotto indicate, che sono quelle previste dalla legge, può ottenere la sospensione legale del titolo esecutivo:
- il pagamento del debito è avvenuto prima dell’iscrizione a ruolo;
- l’ente creditore ha emesso un provvedimento di sgravio;
- la prescrizione o decadenza è intervenuta prima che il ruolo diventasse esecutivo;
- l’ente creditore ha disposto una sospensione amministrativa;
- è in corso una sospensione giudiziale;
- una sentenza ha annullato in tutto o in parte la pretesa dell’ente creditore
La richiesta va inoltrata entro 60 giorni dalla notifica della cartella esattoriale. Nei tempi indicati l’agenzia avverte l’ente della domanda avanzata dal contribuente e se non risponde entro 220 giorni si procede con l’annullamento della cartella.
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