CASTELMASSA (Rovigo) – Sabato 9 novembre 2024 sarà inaugurato il grande teatro Cotogni, a Castelmassa: 150 anni dopo la prima, gloriosa inaugurazione. Nel 1884, La grande opera unì in uno sforzo immane tutta la cittadina: vi furono donazioni cospicue di maggiorenti, notabili, istituti per azioni bancarie, ricchi amministratori del latifondo “condominio Bentivoglio”. Dalla sua inaugurazione in poi, fu un fiorire di attività: Massa Superiore era diventata il maggior centro culturale ricreativo della bassa. Nacquero una scuola di musica, un coro, una banda musicale e una scuola di danza. Dopo le due guerre, e i grandi danneggiamenti alla struttura, un sindaco illuminato, Enrico Fornasari, lo restaurò, trasformandolo in un cinema teatro moderno e confortevole e mantenendone l’originaria struttura esterna, di rara bellezza. Era il 1952, e molto opportunamente, Fornasari fece rappresentare la stessa opera del lontano 1884, con una esecuzione veramente ammirevole.
Dal 1052 al 1983, il teatro è stato ritrovo non solo dei massesi, ma di un ampio bacino di spettatori delle province limitrofe: la sua qualificata ricchezza di prosa e prime cinematografiche seppero unire cultura e svago, un vero volano anche sperimentale grazie alla collaborazione con l’Istituto d’arte. E poi i tempi bui: il teatro fu chiuso nel 1984 dopo la tragedia del cinema Statuto di Torino, poiché l’amministrazione non era finanziariamente in grado di sostenere le spese necessarie per mettere in sicurezza l’immobile. Nel 2008, la giunta di Mara Savioli, licenziando un progetto che prevedeva sala per esibizioni con annessa biblioteca “cieca”, senza luce naturale, riuscì a riaprire la graziosa saletta, con poco più di cento posti a sedere. Ma nel 2010, l’allora giunta Boschini, comunica alla Dirigente regionale della Direzione Cultura che l’amministrazione massese non desidera realizzare la nuova biblioteca comunale presso il teatro Cotogni – l’idea della precedente Amministrazione, infatti, era quella di costruire la nuova biblioteca al posto del vecchio palco e dei vecchi camerini del Teatro, che non erano stati interessati dal progetto di ristrutturazione del 2008). Lo spiega bene l’allora sindaco Eugenio Boschini “In questo modo, abbiamo rinunciato a un contributo a fondo perduto di 150.000,00 euro concesso dalla Regione Veneto per la realizzazione dell’opera. La Dirigente ci chiede, per ben 3 volte, se siamo convinti di ciò che siamo facendo. Le rispondiamo di sì, che siamo assolutamente convinti, in quanto la nostra volontà, prima o poi, è quella di recuperare il nostro teatro Cotogni per intero, come era una volta e realizzare la nuova biblioteca comunale in un altro sito. Le spieghiamo che non possiamo accettare l’idea che il nostro storico e splendido teatro non possa più ritornare alla sua originaria conformazione. architettonica”.
Nel 2024, dopo sisma, pandemia, anni bui per l’economia e le opere pubbliche, con 2 milioni di euro di investimento complessivo, di cui meno del 10% finanziato dall’Amministrazione comunale con risorse proprie, il teatro è terminato con un progetto che ne valorizza l’antico splendore, una bellezza straordinaria. Solo 250 i posti a sedere, una bellezza che sarà svelato nei prossimi giorni. “Inoltre, alcuni mesi fa, la Camera dei Deputati ha dichiarato il nostro teatro Cotogni monumento nazionale – aggiunge con emozione il sindaco Federico Ragazzi – Solo 408 teatri in Italia si possono fregiare di tale importante riconoscimento: ringrazio i precedenti Sindaci, Petrella e Boschini, che tanto hanno voluto questa opera, e tutti coloro che con buona volontà hanno contribuito, Regione Veneto, Cargill, Fondazione Cariparo. Quando spalancheremo le porte a questo grandiosa opera d’arte, con ampio porticato in puro stile liberty e locali di ristoro, ne faremo un tempio della cultura e dell’aggregazione”.
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