“Governo non aiuta le imprese e agevola evasori” #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

“Interventi per abbassare il costo delle bollette? Agevolazioni fiscali e contributive per chi innova, per chi garantisce una retribuzione degna ai lavoratori? Per chi sperimenta la riduzione dell’orario di lavoro? Macché. Sapete cosa propone il Governo alle imprese in legge di bilancio? Un revisore scelto dal Ministero dell’Economia per ogni azienda che riceve contributi pubblici, in modo che il Governo potrà mettere bocca nelle strategie imprenditoriali e nelle scelte gestionali delle singole imprese, con buona pace della libertà di “iniziativa economica privata” garantita dalla nostra Costituzione (art. 41)”. Così Giuseppe Conte, capo politico dei 5 Stelle.

“È giusto controllare il corretto uso dei contributi pubblici da parte delle imprese? Certamente. E non solo se le agevolazioni statali superano i 100mila euro – spiega Conte -. Ma per questo scopo vanno potenziate le attività di verifica della Corte dei Conti, della Guardia di Finanza, delle varie agenzie statali, come pure vanno rafforzati i controlli preventivi e le rendicontazioni sull’uso delle risorse pubbliche”.

“Giorgia Meloni, noi non dimentichiamo – continua Conte -. “Chi oggi ha la forza di fare impresa in Italia va agevolato, non vessato e guardato con sospetto”. Sono parole tue, sono le parole con cui hai preso la fiducia per andare al Governo. Ma ormai siamo abituati: per te vale tutto e … il contrario di tutto. Assistiamo all’ennesimo tradimento. Ma questa volta, c’è un’aggravante. Provare a piazzare nelle aziende private rappresentanti del Mef significa agire in stato confusionale. E’ una norma che va ben oltre il dirigismo economico. Significa che questo Governo non ha uno straccio di indirizzo di politica economica e di finanza pubblica che sia chiaro o semplicemente decente”.

“Sono sicuro che tante imprese familiari, tante imprese artigiane, tante piccole e medie imprese che stanno tirando avanti senza alcun aiuto da parte dello Stato, di fronte a questa conclamata incapacità del Governo, vorrebbero mettere – loro sì – un revisore – conclude Conte -, ma dentro il Consiglio dei Ministri per controllare le scelte di un Governo che ha completamente dimenticato le misure che servono per rilanciare imprese e investimenti e invece ha allargato le maglie per chi si fa largo con evasione, corruzione e malaffare, calpestando l’impegno di chi opera con onestà”.