Secondo l’ultimo sondaggio che circola tra lo staff di Stefania Proietti, la civica sindaca di Assisi e presidente della provincia di Perugia che il 17 e 18 novembre prossimi sfiderà la presidente uscente espressione della Lega Donatella Tesei, la candidata del centrosinistra si troverebbe un punto e mezzo avanti. Dopo la vittoria di Marco Bucci in Liguria, l’Umbria non sarà il terzo tassello del filotto che poteva assestare un colpo al governo Meloni (il secondo è l’Emilia Romagna). Tuttavia, rappresenta il territorio che potrebbe fare la differenza nella conta autunnale tra maggioranza e opposizione. Qui il campo largo si presenta unito, coi renziani che corrono in una delle liste civiche collegate alla candidata.
ERA PARTITA in svantaggio, Proietti. Poi ha cominciato la sua campagna elettorale in giro per i 92 comuni dell’Umbria. L’ex regione rossa fino a qualche lustro fa basava il suo modello su livelli di ricchezza non altissimi ma servizi e welfare efficienti. Il combinato disposto di questi due indicatori consentiva, al netto delle contraddizioni, un tenore di vita più alto della media e un relativo benessere. Il ciclo neoliberista, culminato negli ultimi cinque anni con il governo della destra dell’ex sindaca di Montefalco, sta minando le fondamenta dei servizi e producendo la sensazione diffusa della crisi e del peggioramento delle condizioni materiali.
COME SPESSO capita per le elezioni regionali, il baricentro di questa storia riguarda la sanità. Tesei nel 2019 venne eletta proprio in seguito a inchieste e scandali che riguardano il settore. La presidente Catiuscia Marini, del Pd, venne indagata per abuso d’ufficio, rivelazione di segreto d’ufficio e falso, aprendo la strada alla vittoria delle destre. Che in questi anni hanno applicato la ricetta della restaurazione del mercato: diminuzione delle prestazioni del pubblico e privatizzazione strisciante. Secondo una recentissima rilevazione Swg sette cittadini umbri su dieci (e un terzo degli elettori di centrodestra) sono critici verso la gestione della sanità di Tesei, che in cinque anni ha visto l’avvicendarsi di ventuno direttori sanitari e tre direttori generali.
IERI, GIORNO dell’anniversario del terremoto del 2016, Proietti era in Val Nerina. Qui ha denunciato i ritardi della ricostruzione. «Ogni famiglia, ogni impresa, ogni angolo di queste terre portano tuttora i segni di quella tragedia – ha affermato – Molte persone che non hanno ancora potuto fare ritorno nelle loro case, mentre mancano attività e servizi essenziali per la comunità». Se in qualche modo il recupero degli edifici privati ha proceduto, infatti, i ritardi in quelli destinati a servizi e infrastrutture che hanno prosciugato gli spazi pubblici.
QUANTO AI TERRITORI, Proietti sta battendo con particolare attenzione la provincia di Terni. Il capoluogo dell’ex città rossa e operaia è passato a destra ormai da più di dieci anni, anticipando il destino della Regione. Nella città dell’acciaieria il centrosinistra non è arrivato neppure al ballottaggio alle ultime elezioni comunali e amministra soltanto un centro, Narni, tra i quattro principali della provincia. Terni è la città del sindaco Stefano Bandecchi, ultima espressione del populismo muscolare e imprenditoriale. Dopo essersi presentato come «centrista» (ah! i moderati…), il padrone di UniCusano ha stretto un accordo programmatico con la destra e schierato una sua lista (con vicesindaco in prima fila) a sostegno di Tesei.
SEMPRE IERI, a Perugia c’era Maurizio Landini per un evento della Cgil regionale. «Chiediamo di mettere più soldi sulla sanità pubblica, di aumentare gli stipendi, di tassare la rendita finanziaria e di andare a prendere i soldi dove ci sono per dare quei servizi che oggi non ci sono, e di aumentare i salari e gli stipendi», ha detto il segretario generale Cgil, invitando tutti a «non rinunciare al diritto di votare».
A PROPOSITO di sindaci ed eventi che anticipano i tempi, dalle parti di Proietti sperano che l’affermazione a Perugia di Vittoria Ferdinandi, la candidata che lo scorso giugno ha restituito il capoluogo di Regione al centrosinistra dopo dieci anni a conduzione Forza Italia, sia il segnale della riscossa. La campagna elettorale di Ferdinandi ha rappresentato ricucitura del rapporto con un popolo della sinistra diffusa che da troppo tempo non si sentiva rappresentato: al di là delle formule politiciste o delle figurine del campo largo questo ha fatto la differenza e la scommessa è che Stefania Proietti, cattolica e legata al mondo della cooperazione sociale e della solidarietà e in tour elettorale ha incontrato Elly Schlein proprio sotto gli occhi della giovane sindaca di Perugia, possa rappresentare a sua volta un’eccedenza rispetto alle formule date. Oltre alla necessità di ricostruire il welfare e la sanità, al tema delle aree interne e dei territori colpiti dalle crisi industriali, ecco la posta in palio di queste elezioni.
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