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Cosa succede dopo la rottamazione delle cartelle: cancellazione debiti rottamazione e benefici (guida completa) #finsubito prestito immediato


La cancellazione dei debiti è uno dei vantaggi della rottamazione delle cartelle. Strumento fondamentale per agevolare i contribuenti nella regolarizzazione dei propri debiti fiscali con l’Agenzia delle Entrate e altri Enti. Grazie alla definizione agevolata, è possibile estinguere le proprie pendenze pagando il solo capitale, mentre interessi e sanzioni vengono cancellati.

Con la recente introduzione della rottamazione-quater, prevista per il 2024, molti contribuenti hanno avuto l’opportunità di saldare i propri debiti con il Fisco in modo più accessibile.

Tuttavia, gli effetti positivi non si fermano alla sola cancellazione dei debiti legati alla rottamazione.

Infatti, la sola presentazione della domanda di rottamazione delle cartella permette di bloccare pignoramenti, fermi amministrativi (con il pagamento della 1° rata) e altre procedure esecutive e cautelari dell’Agenzia delle entrate-riscossione.

Nella presente guida vediamo quali sono tutti i vantaggi che si attivano in favore del contribuente che aderisce alla rottamazione delle cartelle e poi provvede al pagamento di tutte le rate.

Cos’è la rottamazione delle cartelle?

La rottamazione dei debiti è una procedura che consente ai contribuenti di regolarizzare la propria posizione con il Fisco mediante il pagamento di importi ridotti. In particolare, la sanatoria consente  di estinguere i debiti fiscali risalenti a diversi anni, pagando solo il capitale dovuto, senza includere sanzioni e interessi.

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I vantaggi della rottamazione delle cartelle: la cancellazione dei debiti

Con la rottamazione delle cartelle, viene data al contribuente la possibilità di pagare le cartelle relative ad un determinato periodo ossia il singolo debito riportato nella cartella, pagando:

  • l’imposta, la tassa o il tributo indicato nella cartella (Irpef, Ires, tributi locali, bollo auto, ecc);
  • le spese di rimborso per le procedure esecutive;
  • le spese di notifica della cartella di pagamento;
  • gli interessi di dilazione al 2% in caso di richiesta di rateazione delle somme dovute in seguito alla sanatoria.

Non devono essere pagate invece: le sanzioni collegate alla maggiore imposta dovuta nell’atto; gli interessi anche riferiti alla ritardata iscrizione a ruolo; le somme aggiuntive ai crediti previdenziali (art.27, D.Lgs. 46/99); l’aggio della riscossione.

Inoltre, non devono essere pagati neanche gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo nonché sull’aggio della riscossione che per le precedenti rottamazioni era calcolato su imposta e interessi da ritardata iscrizione a ruolo.

Questi nello specifico soni i vantaggi della rottamazione-quater. Non è detto che la prossima ed eventuale sanatoria confermerà in toto questi tagli.

Benefici: la cancellazione dei debiti post rottamazione

Come detto, grazie alla rottamazione il contribuente che aderisce che sia privato, impresa o professionista poco importa, ottiene la cancellazione delle sanzioni. Così per fare un esempio, ipotizziamo che non è stato dichiarato un reddito da locazione; in questo caso il contribuente potrà pagare la sola imposta contestata nell’avviso di acc.to esecutivo affidato all’ADER senza pagare la sanzione per infedeltà dichiarativa.

Ancora un altro esempio, ipotizziamo che un’impresa abbia ricevuto una cartella post avviso di recupero di un credito Iva: una volta pagato tutte le rate della rottamazione,  l’impresa potrà utilizzare in compensazione il credito Iva contestato con la cartelle oggetto di rottamazione oppure chiedere il rimborso.

Quali sono gli effetti della rottamazione sulle procedure esecutive?

La presentazione dell’istanza di rottamazione delle cartelle permette al contribuente di mettersi al riparo da azioni di recupero dell’Agenzia delle entrate-riscossione.

In particolare, la semplice presentazione dell’istanza di rottamazione:

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  • sospende i termini di prescrizione e decadenza rispetto al carico oggetto di definizione;
  • sospende, fino alla scadenza della prima o unica rata delle somme dovute a titolo di definizione, gli obblighi di pagamento derivanti da precedenti piani di rateazione;
  • inibisce l’iscrizione di nuovi fermi amministrativi e ipoteche, con salvezza di quelli già iscritti alla predetta data;
  • vieta l’avvio di nuove procedure esecutive e la prosecuzione di quelle già avviate, a meno che non si sia già tenuto il primo incanto con esito positivo;
  • vieta di considerare “irregolare” il debitore nell’ambito della procedura di erogazione dei rimborsi d’imposta ex art. 28-ter del D.P.R. n. 602/1973.

Inoltre, grazie alla presentazione dell’istanza:

  • è fatto divieto di considerare inadempiente il debitore ai fini della verifica della morosità ex art. 48-bis del D.P.R. n. 602 del 1973, per un importo superiore a 5.000 euro, all’atto del pagamento, da parte delle Pubbliche Amministrazioni e delle società a totale partecipazione pubblica, di somme di ammontare pari almeno allo stesso importo;
  • l’impresa ottiene il rilascio del DURC.

Quali sono gli effetti della rottamazione sul contenzioso?

La rottamazione delle cartelle può essere richiesta anche se per i debiti oggetto di pace fiscale il contribuente ha un contenzioso in corso.

A tal proposito, nell’istanza c’è un’apposita casella da flaggare con la quale il contribuente assume l’impegno a rinunciare ai giudizi in corso.

La rottamazione determina la rinuncia al ricorso o la cessazione della materia del contendere soltanto qualora abbia ad oggetto l’intero importo contestato oggetto di giudizio.

Tali contenziosi sono sospesi dal giudice, fino al pagamento di quanto dovuto, dietro presentazione di copia della stessa dichiarazione di adesione alla rottamazione. Successivamente, il giudizio si estingue a seguito della produzione, a cura di una delle parti, della documentazione attestante i versamenti eseguiti per perfezionare la definizione.

Se, invece, le somme dovute non sono integralmente pagate, la sospensione del giudizio viene revocata dal giudice su istanza di una delle predette parti.

Il recente orientamento della Corte di Cassazione sul rapporto rottamazione-contenzioso

Con l’ordinanza n° 24428 depositata in data 11 settembre 2024, la Cassazione è ritornata sulla tematica legata agli effetti della presentazione della domanda di rottamazione rispetto ai contenziosi in corso.

Si discuteva se per avere l’estinzione del processo fosse necessario effettuare tutti i pagamenti della sanatoria.

Secondo l’Agenzia delle entrate la risposta è affermativa.

Infatti, come riportato in riferimento ad una precedente sanatoria, vedi circolare. n°2/2017 sulla rottamazione delle cartelle, secondo il Fisco:

Ciò che assume rilevanza sostanziale ed oggettiva è il perfezionamento della definizione agevolata mediante il tempestivo ed integrale versamento del complessivo importo dovuto. L’efficace definizione rileva negli eventuali giudizi in cui sono parti l’Agente della riscossione o l’Ufficio o entrambi, facendo cessare integralmente la materia del contendere, qualora il carico definito riguardi l’intera pretesa oggetto di controversia, ovvero superando gli effetti della pronuncia giurisdizionale eventualmente emessa.

Dunque, solo pagando tutte le rate della pace fiscale si arriva all’estinzione del contenzioso.

Secondo la Cassazione, non è necessario attendere il pagamento di tutte le rate

Di diverso avviso però è la Corte di Cassazione.

Infatti, con l’ordinanza 24428 sopra citata, i giudici di legittima hanno ritenuto che per l’estinzione del processo non è necessario l’integrale pagamento delle rate.

In particolare, una volta presentata istanza di rottamazione delle cartelle, è possibile ottenere l’estinzione del processo trasmettendo la stessa istanza contenente l’impegno alla rinuncia ai giudizi pendenti e la prova dei pagamenti effettuati fino al momento della richiesta di estinzione. Oltre alla prova che l’ADER abbia autorizzato la rottamazione. Senza che sia necessario l’integrale pagamento delle rate dovute per la pace fiscale.

Di contro però il contribuente, in ipotesi di decadenza dalla pace fiscale per omesso pagamento del residuo, non potrà più contestare nel merito la pretesa tributaria.

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Quali sono gli effetti della rottamazione sui pignoramenti presso terzi?

Dalla presentazione della dichiarazione di adesione alla definizione agevolata le procedure esecutive comprese quelle di pignoramento presso terzi precedentemente avviate non possono proseguire.

Con il pagamento della prima rata dovuta a titolo di definizione le medesime si considerano estinte. Con conseguente svincolo delle somme dovute dal terzo pignorato, che possono rientrare, al loro pagamento, nella piena disponibilità del debitore.

Si veda la risposta n°128/2020 sulla rottamazione.

Quali sono gli effetti della rottamazione sui pignoramenti immobiliari?

La normativa sulla rottamazione prevede che, a seguito della presentazione della dichiarazione di adesione, è vietata la prosecuzione di tutte le procedure esecutive dirette, che conseguentemente si estinguono con il pagamento della prima o unica rata delle somme dovute per la pace fiscale: salvo che non si sia tenuto il primo incanto con esito positivo.

La stessa norma però non contempla, né potrebbe, le procedure esecutive avviate da terzi, anche nei casi in cui in seno alla stesse, sia intervenuto l’agente della riscossione.

Dunque se la procedura esecutiva è stata avviata da terzi creditori diversi dall’ADER, la rottamazione non produce effetti (vedi risposta ADE 266/2020).

Come presentare domanda per la rottamazione?

Per presentare domanda di rottamazione, è necessario compilare un modulo fornito online dall’Agenzia delle Entrate-riscossione, allegando la documentazione relativa ai debiti da rottamare.

La domanda può essere presentata attraverso il portale dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Il portale web che permette di visualizzare anche la situazione debitoria e lo stato della domanda. Si può accedere alla procedura con le credenziali SPID, CIe o CNS.

Cosa succede in caso di inadempienza?

In caso di inadempienza alla rottamazione-quater, il contribuente perde i benefici previsti dalla definizione agevolata. Ciò comporta la ripresa delle procedure di recupero del debito originario, comprensivo di interessi e sanzioni. In alcuni casi, non sarà più possibile accedere a eventuali dilazioni o agevolazioni previste dalla rottamazione. Le azioni esecutive, precedentemente sospese, riprenderanno, incluse le misure di pignoramento o di vendita forzata di beni.

Conclusioni

La rottamazione dei debiti, soprattutto con la nuova rottamazione-quater, è un’opportunità concreta per i contribuenti in difficoltà di saldare i propri debiti fiscali. Permette di estinguere il debito senza pagare sanzioni e interessi, offrendo piani di pagamento dilazionati. I vantaggi però non sono solo questi. Infatti, grazie alla rottamazione il contribuente si mette a riparo da eventuali azioni esecutive e cautelari dell’Agenzia delle entrate-riscossione.

Con il pagamento della 1° rata inoltre è possibile sospendere anche eventuali fermi amministrativi già in essere. Sulle procedure esecutive immobiliari invece la situazione è da valutare caso per caso.

Riassumendo.

  • La rottamazione delle cartelle consente di cancellare interessi e sanzioni sui debiti fiscali.
  • Il debito può essere saldato pagando solo il capitale, senza interessi e sanzioni.
  • E’ ammessa la possibilità di rateizzare il pagamento per facilitare la gestione economica del contribuente.
  • La rottamazione blocca le procedure esecutive in corso.



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