La guerra dei cieli in Emilia Romagna scalda la campagna elettorale. Da una parte c’è il candidato del centrosinistra, Michele de Pascale, che sottolinea quanto sia necessario “ragionare in una logica di sistema, non rubarsi i voli”. Dall’altra la candidata del centrodestra, Elena Ugolini, attacca e chiede: “Perchè la Regione non ha fatto prima quello che propone oggi de Pascale?”. Tradotto: la Ugolini chiede perché si dovrebbero prendere come una garanzia le parole di de Pascale dopo che per tanti anni, la Regione governata dal centrosinistra si è comportata diversamente.
Ma de Pascale ha ben chiaro come procedere e l’ha ribadito ieri a Bologna, durante il confronto con Ugolini organizzato dai sindacati dei trasporti. “Abbiamo bisogno di qualificare il nostro scalo principe, che è quello di Bologna”, ha messo subito le cose in chiaro de Pascale. Ma questo non nella logica di fagocitare voli in Emilia Romagna. “Il tema non è chiedere la carità per Parma o per la Romagna – precisa de Pascale – ma avere un piano strategico per crescere insieme, per agire sull’intermodalità e avere lavoro di qualità”. Tutto questo porta alla sintesi secondo cui “è necessario ragionare in una logica di sistema degli aeroporti, non rubarsi i voli gli uni con gli altri. Io, per esempio, sono molto invidioso del sistema veneto. Si dice sempre che dobbiamo copiare tutto dal Veneto tranne su questa cosa, che in effetti funziona”.
Fare sistema tra gli aeroporti è la proposta sostenuta anche dalla Ugolini, che però critica la Regione e il centrosinistra per come hanno gestito finora la partita. “Non è mai stato costruito un tavolo con Enac e ministero dei trasporti per definire un progetto di crescita dei singoli aeroporti, ognuno con la sua vocazione”, contesta la candidata di centrosinistra. Che vede il ’Fellini’ di Rimini fondamentale per i voli del turismo e lo scalo di Parma più indirizzato per i trasporti dell’agroalimentare. “Non possiamo certo costringere le compagnie o i gestori degli scali, ma possiamo fare un ragionamento insieme. Non sulla decrescita felice, ma per lo sviluppo di ogni scalo”. Insomma: per la Ugolini “ci sono degli ampi margini di miglioramento”.
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