I campionatori hanno un codice e un’identità, quella degli studenti che li hanno posizionati (e della classe che frequentano), e sono geolocalizzati.
Con l’allestimento dei dispositivi nelle vie intorno alla loro scuola e fino al centro storico, gli studenti del liceo scientifico Lorenzo Mossa, questa mattina, hanno inaugurato l’iniziativa ‘Di che colore è l’aria che respiri?’, attività di monitoraggio del livello di inquinamento dell’aria in città, promossa da Mezzo (½), progetto per la mobilità sostenibile e inclusiva.
Coinvolti anche i colleghi del liceo classico Gramsci e dell’istituto tecnico Deffenu che nei prossimi giorni continueranno il posizionamento, oggi sono stati installati i primi venti campionatori, in totale sessanta, che saranno monitorati per trenta giorni.
Al termine del periodo di osservazione, i dati indicheranno la quantità di biossido di azoto presente nell’atmosfera, conseguenza dell’alto flusso di traffico.
«I dati del monitoraggio consentono di interpretare il processo che Mezzo (½) sta portando avanti: oggi abbiamo sondato le abitudini di mobilità delle nuove generazioni e quanto possono essere modificate in positivo», dicono da Fab Lab, partner del progetto Mezzo (½), che coordina l’iniziativa insieme all’associazione Cittadini per l’aria che aggiunge: «Questa iniziativa è utile per chi vive a Olbia per comprendere l’importanza di avere una città a trenta chilometri orari e come si può investire sulla mobilità inclusiva e alternativa al trasporto privato su motori».
Mezzo (½), finanziato da Fondazione con il sud, capofila il laboratorio per la mobilità sostenibile hub.Mat, presieduto da Roberta Calcina, ha l’obiettivo di condividere buone pratiche e strumenti di mobilità dolce e le sue opportunità con le fasce più vulnerabili della popolazione.
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