Sono circa 130 i collaboratori della storica Montini spa – attiva sul mercato da oltre un secolo – per cui all’orizzonte si staglia un futuro carico di ombre: la società ancora nei primi mesi del 2023 aveva presentato domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo, inizialmente approvata (alla fine dello scorso anno) ma in questi giorni definitivamente revocata dal Tribunale di Brescia. È ora dunque ben più di un’ipotesi la possibilità dell’avvio di una liquidazione giudiziale: è la procedura che ha sostituito il fallimento a seguito dell’approvazione del Dlgs 14/2019, noto anche come Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza.
Il concordato preventivo
Il piano di concordato preventivo aveva quantificato in 31,778 milioni di euro “il fabbisogno concordatario – scriveva il Tribunale – da soddisfare principalmente mediante l’utilizzo dei flussi di cassa derivanti dalla prosecuzione dell’attività aziendale e, in via meramente residuale, attraverso la cessione di beni non strategici”. Il piano industriale aveva identificato i flussi di cassa per il periodo dal 2023 al 2029 in 35,175 milioni complessivi: “Tale importo, sommato alla cassa iniziale 2023 pari a 3,789 milioni di euro, per un totale di 38,963 milioni, permetterebbe di effettuare il pagamento dei creditori concordatari, nelle misure previste per le varie categorie e classi, per complessivi euro 31,778 milioni, con una cassa residua al 31 dicembre 2029 prevista in 7,186 milioni di euro”.
A pochi mesi dall’avvio della procedura le cose però non sarebbero andate come previsto. La posizione debitoria dell’azienda si sarebbe aggravata, convincendo infine il tribunale a revocare la procedura concordataria. La Montini spa è controllata dal Regali Group: specializzata in particolare nella produzione di chiusini e caditoie sia per il comparto industriale che per quello viario e stradale, conta due stabilimenti produttivi nel Bresciano, a Roncadelle (dove c’è il quartier generale) e a Travagliato, in un’area complessiva di oltre 300mila metri quadrati e una capacità produttiva annua di oltre 130mila tonnellate.
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