“In queste settimane il governo e il ministero dell’Agricoltura sono al lavoro sul cosiddetto decreto “contaminazioni” per l’agricoltura biologica che, così come partorito, prevederebbe limiti di tolleranza più elevati per i residui accidentali. Un testo che certamente fa discutere e che rischia di marginalizzare e negativizzare il lavoro di migliaia di protagonisti del comparto primario. A giudizio di Confeuro, innanzitutto, su questo tema delicato e complesso, bisogna evitare di fare i primi della classe, di prendere posizioni pregiudizievoli e univoche, e bisogna piuttosto attenersi alle normative europee, che sulla disciplina sono molto chiare. Dunque, creare paletti legislativi ulteriormente stringenti rischia di essere ancora più limitativo e controproducente per i produttori biologici italiani. Non a caso, infatti, il decreto risulta avere una visione contrastante, miope e necessita di essere rivisto e migliorato in sede di discussione parlamentare. Questo nello specifico della norma. Da un punto di vista più generale, invece, siamo d’accordo che l’agricoltura biologica vada assolutamente incentivata e valorizzata, e nonostante il nostro Paese sia tra i primi produttori al mondo in campo biologico, è improcrastinabile mettere in atto politiche più incisive e concrete in materia bio visto e considerato che potrebbe rappresentare una garanzia fondamentale per il reddito agricolo di piccoli e medi coltivatori del settore primario. L’auspicio istituzionale, dunque, è che governo e maggioranza tornino sui propri passi e rivedano il decreto “contaminazioni, rendendolo meno contraddittorio e più complementare allo sviluppo della produzione biologica”.
Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo
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