Si perde tra i 144 articoli la proroga degli incentivi sul caro materiali, una misura che si era resa necessaria a seguito del Covid a causa degli aumenti esponenziali di molti dei materiali da costruzione.
A lanciare l‘allarme è Ance, l’Associazione dei Costruttori Edili, seriamente preoccupata delle ripercussioni che i mancati ristori potrebbero avere sull’intero comparto.
I mancati incentivi sul caro materiali avranno ripercussioni sul pubblico e sul privato
Dalle parole della Presidente Ance Federica Brancaccio, raccolte in un’intervista al Sole24Ore, si percepisce l’ansia sul futuro del comparto che, sia dal punto di vista degli appalti pubblici che privati, appare grigio.
Il mancato rinnovo degli incentivi al caro materiali, introdotti con il DL Aiuti, potrebbe mettere in crisi moltissimi cantieri già avviati, a partire da quelli del Pnrr.
In assenza di ristori, le imprese si troverebbero a fare i conti con prezzi pre Covid inferiori anche del 30% rispetto agli attuali. Una situazione che non può certo reggere a lungo e che avrà ripercussioni non solo sulle grandi opere ma anche sull’edilizia privata.
Il motivo del mancato aggiornamento dei prezzi è semplicemente l’aggiudicazione delle gare che, nella maggior parte dei casi, risalgono a prima del 2020 ovvero a prima del Covid quando i materiali costavano molto meno.
Senza incentivi sul caro materiali “sarà impossibile chiudere i cantieri” dichiara in maniera perentoria la Brancaccio.
Si attende ancora il pagamento di ristori degli anni passati
In realtà molte stazioni appaltanti sono ancora in attesa dei pagamenti degli anni passati, ulteriore elemento di preoccupazione.
La Manovra 2024 aveva stanziato 300 milioni di euro per il caro materiali, cifra che non è stata sufficiente per coprire tutte le necessità, ma che sarebbe potuta essere riconsiderata nel tempo. Ma nell’ultima bozza del Ddl Bilancio 2025 sparisce completamente il rinnovo dei ristori al caro materiali lasciando tutti a bocca asciutta.
Ddl Bilancio, bonus sotto il 50% potrebbero favorire il nero
Nell’intervista al Sole24Ore, Ance parla anche del futuro dei bonus edilizi. Nella Manovra 2025 infatti, viene prolungata la vita di alcuni degli incentivi fiscali dedicati all’edilizia riservandosi però alla prima casa. In molti casi, le aliquote post 2024 saranno inferiori al 50%, una percentuale che, secondo Ance, potrebbe favorire il ritorno a transazioni in nero, con un ritorno al passato decisamente poco attraente.
Nonostante la forte tensione Ance non perde la speranza essendoci ancora tempo per correggere il tiro e ritornare sulla strada giusta che salvaguardi il settore delle costruzioni e la crescita del Paese.
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