Dall’esperienza e dalla consapevolezza acquisita come Capitale italiana della Cultura 2024, Pesaro guarda al futuro per la candidatura a Capitale europea della Cultura 2033. Una proposta che la città presenterà insieme ad Urbino e agli altri comuni della provincia, ricalcando la formula vincente della Capitale 50X50 che ha coinvolto tutto il territorio provinciale, dal mare fino all’entroterra. “Per noi il 2033 è iniziato nel 2019 – dice il vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Pesaro, Daniele Vimini, durante gli Stati Generali del Turismo 2025 – cioè quando siamo stati a Matera negli ultimi giorni in cui era Capitale europea. Proprio in quella occasione avevamo presentato, insieme a tutti i comuni della provincia, la candidatura a Capitale europea 2033. Poteva sembrare una ’sfida matta’, ma era solo da preparare per tempo”. Vimini ha ricordato che tra le finaliste insieme a Matera c’erano città che divennero poi Capitali italiane: “Urbino fu esclusa – prosegue Vimini – e ricordo che tra i punti deboli della candidatura c’era quello di non aver presentato all’interno del dossier sufficienti strategie e investimenti. Per questo decidemmo da quel momento di inserire gli investimenti sugli edifici della cultura, tra cui quello relativo all’Auditorium Scavolini, inaugurato quest’anno”. Vimini sottolinea poi quello che potrà essere un altro elemento determinante per la nomina: “L’idea del 50×50 si è dimostrata vincente, coinvolgendo tutto il territorio. Nei giorni scorsi – aggiunge – è stata assegnata la Capitale europea 2030. Mancano solo 3 anni alla proclamazione di quella del 2033, e noi potremmo documentare in maniera dettagliata il percorso reale intrapreso con il progetto 50×50, cosa su cui non possono contare altre realtà. Certo sarà tosta ma vale la pena affrontare questa prova – dice Vimini -. Fra l’altro ricordo che, in termini di budget, la sfida europea si muove con ’investimenti’ con due zeri in più rispetto a quella italiana”.
Presente all’incontro il direttore Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Paolo Verri, che ha spiegato “Le sue lezioni apprese dirigendo la Capitale europea della cultura”, Matera 2019: “Difficile immaginare una fortuna più grande di quella di dirigere una Capitale europea della cultura, ma non bisogna cedere alla tentazione di piacere a tutti”, ha detto passando poi la parola a Paula Mota Garcia, coordinatrice del progetto di candidatura di Évora 2027, che in collegamento dal Portogallo ha presentato il percorso e il successo della candidatura a Capitale Europea della Cultura 2027 e a Edoardo Colombo, presidente di Turismi.Ai, che ha parlato di intelligenza artificiale applicata al settore del turismo. Le conclusioni sono state affidate a Matteo Ricci, europarlamentare, vicepresidente della Commissione per i Trasporti e il Turismo ed ex sindaco di Pesaro. “La Capitale italiana della cultura 2024 è un grande volano per tutta la regione, che forse non è stato capito. Ora è fondamentale non disperdere questo patrimonio e progettualità e darci come obiettivo la candidatura del 2033, per far sì che Pesaro rimanga per decenni una delle mete principali d’Italia che ha scommesso sulla cultura e bellezza, facendole diventare elementi di unicità e marketing territoriale”.
Alice Muri
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