Il MIMIT con un comunicato del 24 ottobre ha annuciato l’incontro con Confindustria per implementare il piano di Transizione 5.0.
Ricordiamo che il Decreto 24 luglio 2024 pubblicato in GU n 183/2024, reca le modalità attuative della disciplina di cui all’articolo 38 del decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 aprile 2024, n. 56, che istituisce il Piano Transizione 5.0 riconoscendo un credito d’imposta alle imprese che effettuano nuovi investimenti in strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato, nell’ambito di progetti di innovazione da cui consegua una riduzione dei consumi energetici.
Il Piano Transizione 5.0 insieme al piano transizione 4.0, sostiene il processo di trasformazione digitale ed energetica delle imprese mettendo a disposizione nel biennio 2024-2025 12,7 miliardi di euro.
Ai fini delle richieste di agevolazione, la Piattaforma Informatica «Transizione 5.0» è accessibile dall’Area Clienti del sito istituzionale del GSE.
Leggi anche Transizione 5.0: pronte le modalità attuative
1) Transizione 5.0: lavori in corso per implementarla
Il MIMIT si rende disponbile a rivedere aliquote, tetti e alcune regole di accesso.
A tal proposito, il Ministro Adolfo Urso ha previsto un incontro presso il ministero con una delegazione di Confindustria guidata dal presidente di Confindustria, Emanuele Orsini-
Di fatto vi è l’intenzione di introdurre alcune modifiche per migliorare l’accesso alla misura, dopo alcune difficoltà incontrate in questo primo mese e mezzo nelle procedure e certificazioni da presentare.
Ricordiamo che la piattaforma del Gse per la prenotazione dei crediti d’imposta è operativa dal 12 settembre.
Il principale problema evidenziato dalle imprese è il divieto di cumulo con altri incentivi, sia nazionali che regionali, E’ ntenzione del ministero, rivedere al rialzo tetti e aliquote e tra le ipotesi vi è quella di innalzare da 2,5 a 5 milioni la prima soglia di investimenti, quella che dà diritto ai crediti d’imposta più alti.
I tecnici sono anche a lavoro per aumentare l’intensità massima dei crediti d’imposta, portando dal 45% al 50% l’agevolazione di cui possono beneficiare le imprese che con gli investimenti in beni strumentali per la digitalizzazione riescono a ottenere il risparmio energetico più alto.
In questo contensto, il correttivo potrebbe concretamente arrivare con un emedamento da introdurre nel Decreto Ambiente pronto per l’iter parlamentare di approvazione.
Altra ipotesi di modifica riguarderebbe la voltà di sempificare la procedura di accesso, ma per il momento si resta in attesa delle novità e dimaggiori dettagli del correttivo.
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