La manovra di Bilancio con il suo classico decreto Fiscale ogni anno introduce diverse novità a livello di cartelle esattoriali. E novità non mancano nel 2025. Solo che non provengono dalla manovra di fine anno. Infatti provengono dalla riforma della riscossione.
Sulle cartelle esattoriali diverse sono le novità che verranno introdotte dal 2025. Nella stragrande maggioranza parliamo di novità favorevoli al contribuente.
Ma non mancano però interventi normativi che finiscono con lo sfavorire colui che ha a che fare con questi debiti di varia natura finiti nelle mani del concessionario alla riscossione. Detto questo, adesso analizzeremo quali sono queste novità e cosa il governo ha deciso di fare.
Meno cartelle esattoriali, più facile fare pace con i debiti e tutte le novità 2025
Cartelle esattoriali 2025, cosa cambia e quali sono le novità introdotte dal governo
La manovra finanziaria del governo è stata licenziata dal Consiglio dei Ministri ed è in attesa che venga pubblicato il suo testo compreso quello del decreto fiscale. Al momento possiamo già dire che sulle cartelle esattoriali nessuna novità verrà introdotta dalla legge di Bilancio.
Per esempio non c’è traccia dell’ipotesi di varare una rottamazione quinquies per il 2025. La speranza di un nuovo capitolo della famosa sanatoria delle cartelle sembra tramontata. Però con il decreto riscossione che è stato già reso definitivo da tempo, le novità sulle cartelle esattoriali sono davvero importanti.
Quali cartelle verranno cancellate adesso?
Partiamo da quella che riscuote maggiore interesse tra i contribuenti alle prese con le cartelle. Non fosse altro perché parla di cancellazione d’ufficio di questi debiti.
In parole povere con questo atto il governo ha deciso di concedere all’Agenzia delle entrate riscossione la facoltà di azzerare automaticamente e senza domande da parte dei contribuenti, le cartelle esattoriali che per cinque anni ha tentato di incassare senza successo.
Parliamo quindi di cartelle esattoriali appartenenti a soggetti deceduti, falliti e nullatenenti. In pratica crediti vantati dagli enti che hanno dato incarico all’Agenzia delle entrate di incassare e che onestamente non possono essere più incassati come dimostrano i cinque anni di tentativi andati a vuoto da parte del concessionario alla riscossione.
Più rate, ma per vedere il miglioramento massimo bisogna arrivare al 2031
Quindi, a molti contribuenti spariranno dall’estratto di ruolo molte cartelle esattoriali. Debiti che, come abbiamo detto, riguardano solo dei contribuenti che effettivamente al netto di questa cancellazione correvano pochi i rischi.
Perché non avevano beni attaccabili da parte del concessionario della riscossione con pignoramenti, fermi amministrativi e ipoteche. Più vasta come platea, l’altra novità che entrerà in vigore nel 2025. La rateizzazione ordinaria delle cartelle esattoriali vedrà una estensione delle rate.
Nel senso che verrà data ai contribuenti la facoltà di chiedere la rateizzazione per un periodo più lungo delle solite 72 rate di oggi. Al netto dell’importo minimo della rata mai inferiore a 50 euro, dal 2025 anche i piani di rateizzazione ordinari potranno arrivare a 84 rate.
Questo per il 2025 e il 2026, per poi passare rapidamente a massimo 96 rate nel biennio successivo, a 108 nei due anni ancora dopo e infine a 120 rate dal 2031 in avanti.
In pratica la rateizzazione massima delle cartelle esattoriali di oggi, appannaggio solo di contribuenti che con prove certe, dimostrano di avere serie difficoltà economiche, potrebbe presto essere la via ordinaria, senza dimostrare nulla.
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